Position paper ASPA: altra autorevole critica al rapporto EAT-Lancet
L’Associazione per le Scienze e le Produzioni Animali (ASPA) esprime forti perplessità circa il metodo adottato dalla commissione EAT-Lancet di riunire un limitato panel di esperti e presentarne il lavoro quale frutto della comunità scientifica internazionale. Come? Attraverso un “position paper” firmato da decine di scienziati.
Dopo le numerose critiche al rapporto EAT-Lancet provenienti a livello globale sia dal mondo scientifico che da quello politico (memorabile la risposta del ministro dell’agricoltura del governo etiope alla commissione di “esperti” che ha redatto il rapporto e soprattutto la decisa presa di posizione da parte della Farnesina), passando per quello dell’attivismo ambientalista (da Vandana Shiva all’Alleanza per la Salute Naturale), anche dal mondo accademico italiano arriva un’autorevole risposta ad uno degli studi più controversi e metodologicamente deboli degli ultimi anni.
Le strategie mediatiche utilizzate dal Lancet (embargo paper, comunicati, conferenze stampa) non sono allineate con la norma della comunicazione scientifica che antepone dubbi e dialogo a clamore mediatico e scontro ideologico. Condividi il TweetSi tratta di un vero e proprio position paper, redatto dall’Associazione per le Scienze e le Produzioni Animali (ASPA) e firmato da ben 75 esperti: docenti universitari e ricercatori specializzati in zootecnia, alimentazione animale e nutrizione, ma anche economia e genetica. Tutti d’accordo sul ritenere (a dir poco) inappropriati i metodi della Commissione EAT-Lancet, non solo a livello scientifico (a cui vengono anteposti quelli ideologici, fanno presente gli esperti italiani), ma anche comunicativo: “ASPA trova che le strategie mediatiche utilizzate da The Lancet (embargo dei paper, comunicati e conferenze stampa, ecc..) non sono allineate con la norma della comunicazione scientifica che antepone i dubbi e il dialogo al clamore mediatico e allo scontro ideologico”, scrive infatti l’Associazione in uno dei punti del suo documento di posizione.
Un appello alla ragione ed al rigore scientifico, quello di ASPA, che non nega la gravità dei problemi sollevati dalla commissione EAT-Lancet (come l’impatto ambientale delle attività agricole e zootecniche e l’emergenza del problema dell’obesità), ma sottolinea quanto sia importante coinvolgere tutti gli stakeholder del settore zootecnico, piuttosto che fare propaganda per dei non bene identificabili fini economici (basti pensare a “cosa si nasconde dietro il Veg-Business secondo Frédéric Leroy e Martin Cohen“) o appunto ideologici.
ASPA chiede alle forze politiche, sociali, economiche e culturali del Paese di guardare con attenzione e senso critico ai messaggi che, pur derivando dal mondo scientifico, non ne hanno seguito rigorosamente il metodo. Condividi il Tweet“ASPA chiede alle forze politiche, sociali, economiche e culturali del Paese di guardare con attenzione e senso critico ai messaggi che pur derivando dal mondo scientifico, non ne hanno seguito rigorosamente il metodo, soprattutto quando annunciati con clamore mediatico”, scrive l’Associazione presieduta dal professor Nicolò Macciotta: “ASPA si rende disponibile a tutti i confronti su questi argomenti con la pubblica opinione e con i decision maker per ribadire la solidità e il valore sociale del lavoro svolto dai ricercatori italiani che essa rappresenta.”
La speranza è che questo appello venga accolto da chi di dovere. Per il bene della collettività, delle economie, della biodiversità (ambientale, sociale e culturale) ed anche del buon senso.