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“Zootecnia sostenibile e di precisione”, futuro del settore

Secondo il professor Paolo Ajmone Marsan, la zootecnia sostenibile e quella di precisione rappresentano il futuro. Ecco perché e come è stato rinnovato il profilo zootecnico del corso di laurea magistrale Agricoltura Sostenibile e di Precisione dell’Università Cattolica.

Il sistema zootecnico si trova ad affrontare molte sfide. Una di queste, seppur meno nota, è quella di un ricambio generazionale che porti i giovani operatori del settore ad avere competenze e conoscenze sempre più ampie. Fra chi in Italia si occupa maggiormente di questi aspetti, formando giovani che decidono di lavorare nel mondo agricolo e zootecnico, c’è Paolo Ajmone Marsan, Professore Ordinario di Miglioramento genetico animale presso la Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali dell’Università Cattolica del S. Cuore di Piacenza e direttore della Scuola di Dottorato del Sistema Agroalimentare AGRISYSTEM. Lo abbiamo interpellato in merito al profilo zootecnico del corso di laurea magistrale in Agricoltura Sostenibile e di Precisione, che è stato ridisegnato e fornisce conoscenze mirate in ambito della zootecnia sostenibile e di precisione, necessarie per un futuro in cui sono necessari una sempre maggiore efficienza e quindi il minor impatto ambientale possibile.

“Questo profilo del corso di laurea magistrale ha lo scopo di preparare una nuova generazione di tecnici, futuri ricercatori, operatori ed imprenditori che sappiano affrontare le nuove sfide della zootecnia”, spiega il docente: “Oggi è necessaria una nuova gestione dell’azienda zootecnica e agro-zootecnica, utilizzando tutti gli strumenti tecnici e scientifici a disposizione, le nuove conoscenze sull’alimentazione, sulla genetica e sulla fisiologia degli animali e i “big data” prodotti dai sistemi di precisione. La parola chiave è efficienza, che si ottiene ponendo attenzione al benessere animale, per preservare la qualità e la sanità delle produzioni, utilizzando e sapendo interpretare i dati prodotti da tutti i sistemi di agricoltura di precisione, sia in campo che in stalla, sfruttando le nove genetiche a disposizione, eliminando gli sprechi. Ed efficienza vuol dire minore impatto”.

A chi è rivolto questo corso e qual è il percorso formativo?

“A diversi studenti. È una laurea magistrale e gli studenti la frequentano dopo la laurea triennale. Molti dopo una triennale in scienze agrarie, o scienze delle produzioni animali, alcuni vengono da altre facoltà biologiche, come biologia o scienze naturali. Le diverse lauree triennali hanno diverso livello di compatibilità con questa laurea magistrale. Le prime due sono compatibili al 100%, per le altre dipende dal percorso di studi seguito nella triennale. Le situazioni vengono valutate caso per caso. In alcuni casi è necessario il recupero di alcuni crediti, che può essere fatto attraverso delle integrazioni didattiche decise dalla nostra Commissione della Didattica.

Il percorso formativo è diviso in corsi che parlano di fisiologia, di zootecnia di precisione, con particolare attenzione ai cambiamenti climatici e all’adattamento, di nutrizione di precisione, di genomica e miglioramento genetico. Introduciamo gli studenti alla statistica per l’utilizzo dei big data, prodotti sia dagli strumenti di zootecnia di precisione (podometri, ruminometri, telecamere, sensori, sistemi di analisi del latte in linea, ecc.), che dalla genomica, dai dati fisiologici di espressione genica e di metabolomica. Le nuove tecnologie permettono infatti lo studio sistematico di migliaia o milioni di molecole in parallelo per la comprensione della biologia degli animali e il loro management ottimale. È diventato importante che nel bagaglio di conoscenze di un moderno laureato in agraria ci siano anche capacità di analisi statistica e bioinformatica di base per poter gestire e comprendere questi dati e spendere queste conoscenze nel mondo del lavoro o nel dottorato”.

Solo teoria o anche pratica?

“Sono previste attività pratiche, sia in laboratorio, sia nella nostra azienda sperimentale CERZOO, completamente ristrutturata. CERZOO è veramente un’azienda 4.0, dotata di tutti i sistemi più avanzati di zootecnia di precisione, alcuni ancora in fase sperimentale, e offre un’esperienza unica ai nostri studenti. Gli animali sono dotati di sensori che monitorano movimenti, temperature, tempo di ruminazione. Vengono registrati il consumo di alimenti, le produzioni e le emissioni di metano. I dati vengono utilizzati per stimare l’efficienza di produzione, i parametri di produzione del latte, valutare lo stato di salute della mammella e dell’animale in tempo reale e l’impatto ambientale. Tutti gli animali sono genotipizzati per identificare i geni e le varianti genomiche associate ai caratteri che misuriamo”.

Quali opportunità offre portare a termine un corso di questo tipo?

“Le opportunità sono molte. Se uno è appassionato di big data trova lavoro ovunque, perché c’è un gran bisogno di persone che li sappiano analizzare in agricoltura. Siamo in contatto con tantissime aziende che offrono servizi al settore agro-zootecnico, come alimenti, mangimi, integratori, seme per le fecondazioni. Molti ragazzi dopo la laurea si fermano da noi in dipartimento con piccoli contratti o borse di studio, perché abbiamo molti progetti di ricerca e bisogno di personale che ci aiuti in laboratorio, nell’analisi dei dati, nella gestione di qualche sperimentazione in azienda e c’è un riciclo continuo. Non abbiamo tanti laureati, ma molte più richieste di personale da parte delle aziende.

Tra l’altro quest’anno l’Università Cattolica, nella classifica ministeriale ANVUR che ha valutato le performance 2014-2019 delle Università, è prima in Italia nel settore delle “Produzioni Animali”. Segno che la nostra ricerca è ad alto livello. Abbiamo molti progetti internazionali e siamo riconosciuti a livello europeo. C’è anche il nostro dottorato AGRISYSTEM, di cui sono coordinatore, che è il fiore all’occhiello di tutta l’università. Perché è internazionale, interdisciplinare e affronta il sistema agro-alimentare da tre prospettive: tecnica agronomica, economica e giuridica. Chi ha fatto una laurea tecnica ha un training anche economico-giuridico e viceversa. Il dottorato è interamente in inglese e abbiamo docenti internazionali. Quest’anno abbiamo al primo anno 37 nuovi dottorandi di 7 paesi diversi. Per il prossimo ciclo che inizierà a novembre abbiamo anche molti altri progetti interessanti”.

Zootecnia sostenibile e di precisione: perché sono il futuro?

“La zootecnia, come ogni attività umana, ha un impatto sull’ambiente. Bisogna minimizzare questo impatto e cercare di aumentare l’efficienza delle produzioni. Bisogna ottimizzare due fattori, il management, che comprende alimentazione e gestione dell’allevamento; e la genetica, fattori che hanno fatto progredire la zootecnia, dalla domesticazione in poi. I progressi hanno finora permesso di alimentare, anche se purtroppo in modo non uguale, più di 7 miliardi di persone. Dobbiamo prepararci a sfamarne più di 10 miliardi, con il minor impatto ambientale possibile. I due motori fino a d ora responsabili dell’aumento della produttività dovranno procedere in parallelo, da ora in avanti per l’aumento dell’efficienza, verso un’intensificazione sostenibile della zootecnia.

Ci devono essere sempre un management adeguato ad una genetica che migliora. Per lungo tempo la genetica ha mirato ad un aumento delle produzioni. Adesso invece è orientata verso la selezione di animali più robusti e che godono di maggior benessere, e all’efficienza delle produzioni. L’obiettivo è produrre con meno scarti, con meno impatto ambientale per unità di prodotto utile, quindi di proteina, di grasso, di energia che danno il latte o la carne, considerando anche il valore biologico della proteina prodotta, perché non tutti i prodotti proteici hanno lo stesso valore per il consumo umano”.

Maggiori informazioni sul profilo “Zootecnia sostenibile e di precisione” coordinato dal Professor Paolo Ajmone Marsan del corso di laurea magistrale in Agricoltura Sostenibile e di Precisione della Cattolica le potete trovare (o richiedere) qui. Ci auguriamo che i giovani che vorranno seguire questo percorso di studi possano essere numerosi. Il settore zootecnico ha tanto da offrire, e sarà sempre più centrale nelle principali sfide che l’umanità si troverà ad affrontare nei prossimi decenni.

Giornalista specializzato in sostenibilità, cambiamento climatico e temi ambientali, scrive per diversi giornali, riviste e siti Web. Da una decina di anni è molto attivo sia come relatore che come moderatore presso eventi sempre legati alla sostenibilità ed alla green economy. Laureato in sociologia, fra i temi su cui focalizza il suo lavoro spiccano gli impatti delle produzioni alimentari, a partire da quelli legati alla zootecnia ed ai cibi animali. A fine 2018 ha pubblicato il libro “In difesa della carne”, edito da Lindau.