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World Pizza Day, tutti pazzi per la pizza

Ogni 17 gennaio si rinnova il pensiero sulla bontà del piatto italiano più noto, che piace ovunque a grandi e piccini. La pizza. Tra i vari condimenti la fanno da padrona anche quelli a base di carne.

Ci siamo: oggi 17 gennaio, non è solo Sant’Antonio Abate (protettore degli animali), ma è anche il World Pizza Day, la giornata mondiale più amata dai fan del piatto simbolo dell’Italia. La pizza è una prelibatezza riconosciuta anche dall’Unesco che, nel 2017, ha proclamato l’Arte dei pizzaiuoli napoletani patrimonio immateriale dell’umanità.

La pizza è un tesoro del made in Italy che frutta al nostro Paese un fatturato di oltre 15 miliardi di euro all’anno. Basti pensare che solo nel 2023 i consumi sono aumentati del 14%, rivelandosi un piatto salva-tasche anche nei giorni più bui del caro prezzi al dettaglio. Il risultato è che il 65% degli italiani ha mangiato la pizza almeno una volta alla settimana nell’ultimo anno, mentre il 20% l’ha messa in tavola due volte alla settimana, l’8% 3 volte, il 3% quattro volte e il 2% quasi tutti i giorni, mentre solo un 2% dichiara di non averla mangiarla mai. È la fotografia che emerge dall’indagine “2023, la pizza italiana vince la sfida dei prezzi” di Coldiretti e Ipsos.

“La pizza – si legge nel report –  viene percepita come un piatto della famiglia, della socialità e dello stare insieme sia in pizzerie e ristoranti sia a casa, dove il 36% degli italiani dichiara di lanciarsi spesso in impasti e condimenti di margherite e altre varianti, mentre il 54% ci si mette almeno qualche volta”.

Un piatto storico ma contemporaneo

La leggenda narra che nel giugno 1889, per onorare la Regina d’Italia Margherita di Savoia, il cuoco napoletano Raffaele Esposito abbia preparato la “Pizza Margherita”, condita con pomodori, mozzarella e basilico, per rappresentare i colori della bandiera italiana: sono passati decenni e oggi è fra le ricette più diffuse e replicate al mondo.

Ogni pizza è unica e ne esistono decine di versioni: rotonda, quadrata, con o senza “cornicione”, a tranci, sottile, spessa, croccante, soffice, al taglio, alla pala, alla teglia e soprattutto con ingredienti infiniti, che vanno dai latticini ai frutti di mare, senza tralasciare le verdure e, ovviamente, le carni e i salumi. Una bontà di cui non si è fatto a meno neanche durante gli anni di pandemia e lockdown da Covid-19 quando, fatta in casa o da asporto, era un antidoto alla noia e una consolazione al non poter più cenare fuori e in compagnia.

A ciascuno la sua pizza a base rossa

In Italia e all’estero ci sono decine e decine di condimenti per la pizza, che siano a base rossa o bianca. Un tripudio di gusti che non lascia mai indifferenti. Tra gli ingredienti che esaltano questa prelibatezza ci sono appunto carni e salumi, super versatili e gustosi. Chi non ha mai ceduto alla tentazione di una classica Capricciosa, tra le varietà romane più popolari, preparata con una base di pomodoro, mozzarella, prosciutto cotto a fette, funghi, olive e carciofi. E chi non si è lasciato sedurre dalla Diavola, simile alla Margherita, ma con l’aggiunta del salame piccante?

Passando alle tipicità regionali, non possiamo non nominare la Calabrese, con base croccante e sottile, bordo basso e condita con passata di pomodoro, cipolle di Tropea e l’inimitabile ‘Nduja dal gusto particolarmente piccante. Spostandoci in Sardegna c’è la pizza S’Anguli e Cibudda, che appartiene alla tradizione pastorale ogliastrina, ricca di verdure, pecorino sardo Dop, ciccioli o lardo. In Lombardia va molto la “monzese”, con pomodoro, mozzarella e salsiccia. Mentre a Modena e dintorni non si può non assaggiare quella bianca, senza pomodoro ma con mozzarella, pancetta e parmigiano grattugiato.

A ciascuno la sua pizza a base bianca

Piace sia in inverno si in estate: stiamo parlando della classica Boscaiola, diffusa in tutta Italia, ma originaria delle zone di montagna delle regioni di Toscana ed Emilia-Romagna, con funghi, mozzarella a abbondante salsiccia. Al nord del Paese, ma non solo, è molto gettonata la Tirolese, preparata con ingredienti che ricordano i sapori alto atesini, ossia speck, scamorza, mele, senape e mozzarella. Non meno gusto la Gorgonzola e noci, con speck o pancetta e naturalmente gorgonzola e noci. Scndendo nelle Marche è tipica la Marchigiana con ciauscolo, un salame spalmabile tipico di questa regione. Più giù, nel Lazio, si ama gustare la pizza bianca sia con la mortadella sia la porchetta, meglio se di Ariccia.

Pizze che ci fanno storcere il naso

Un italiano su tre in viaggio all’estero si è imbattutto in condimenti insoliti per la pizza, stando a quanto emerge dall’analisi di Coldiretti e Ipsos in occasione dell’apertura della prima pizzeria degli orrori al Villaggio della Coldiretti a Napoli lo scorso dicembre. Americhe, Asia, Africa, Oceania ed Europa pullulano di varianti inconsuete, che vanno ben oltre la pizza con l’ananas, il  ketchup al posto della salsa di pomodoro e falsi formaggi o mozzarelle. Qualche esempio? In Asia è diffusa la pizza al serpente di Hong Kong con carne di rettile – chi la consuma è convinto che questa carne abbia proprietà medicinali. Non va meglio in Vietnam e Thailandia, dove si fa largo uso alimentare di grilli e altri insetti, non nella farina come si vuole fare da noi, ma proprio sulla pizza.

In Australia, si possono trovare pizze con la carne di canguro, di coccodrillo o di struzzo, mentre negli Stati Uniti è diffuso il condimento con Parmesan e pollo. In Sud Africa si può mangiare la pizza con le banane, arricchita con vari ingredienti, tra cui la carne di zebra, molto diffusa nel continente. Passando all’Europa del nord, in Svezia oltre a pomodoro e mozzarella aggiungono più o meno qualsiasi ingrendiente, come tacchino e miele, frutta in scatola e cioccolato, polpette, insalata di cavolo cappuccio e chi più ha fantasia più ne metta. In Germania ed Olanda sono un po’ più minimalisti: sulla pizza mettono il kebab.

Insommma, Paese che vai pizza che trovi. Ma la migliore resta quella italiana, in qualsiasi declinazione di gusto proposta è invitante ed inimitabile. Soprattutto se con salsiccia, salame, bresaola, prosciutto e salumi vari. Non credete?

Buon World Pizza Day 2024!

Giornalista ed eco blogger, da sempre si occupa di temi legati alla sostenibilità ambientale e al food. Scrive per testate giornalistiche sia cartacee sia online e per blog aziendali. È laureata in Sociologia, con indirizzo Territorio e ambiente, all'università La Sapienza di Roma.