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Verdure nei prodotti a base di carne: nuova tendenza

E se invece di provare a diventare vegetariani o vegani (senza riuscirci) si inventassero nuovi e creativi modi per avere una dieta equilibrata?

Trovare nuove ricette per mangiare più verdure senza dovere per forza rinunciare al gusto ed alle qualità nutrizionali della carne? C’è chi lo sta già facendo, e consapevole del fatto che rinunciare totalmente a carne, salumi e in generale ai cibi animali è sia difficile che insensato, inserisce più vegetali negli alimenti animali. Tra le nuove tendenze alimentari di questo nuovo anno, infatti, spicca proprio questa.

Lo fa presente un articolo di Christy Brissette sul Washington Post. Che, parlando appunto di nuovi trend nutrizionali, fa presente nel suo articolo del 3 gennaio intitolato Plant-based and special-diet-friendly foods will make a splash come diete quali Paleo, Whole30 e low-FODMAP diventeranno presto mainstream. “Ecco le tendenze nutrizionali e alimentari che vedrete nel nuovo anno: vegetali negli alimenti di origine animale.”, scrive Brissette: “Non tutti vogliono diventare vegetariani o vegani. Ecco perché inserire gli ingredienti vegetali nei piatti a base animale è una tendenza da tenere d’occhio.”

E così, negli USA sta già spopolando ad esempio la combinazione di funghi con carne macinata. “All’inizio di quest’anno, più di 350 ristoranti indipendenti hanno sviluppato una loro miscela di funghi nel classico hamburger nel Blended Burger Project della James Beard Foundation”, spiega la dietista americana: “Sonic Drive-In è diventato il primo ristorante di fast food a servire un hamburger miscelato con il 35 percento di funghi, risultando in un hamburger che contiene meno di 350 calorie e offre sostanze fitochimiche e antiossidanti che potrebbero aiutare a ridurre il rischio di malattie croniche.”

Ma non è tutto: “Aziende come Pacific Foods hanno introdotto zuppe biologiche a base di brodo di carnecon l’aggiunta di ingredienti vegetali come cavoli e fagioli, per avere più sostanza e nutrimento”, aggiunge Brissette: “Il brodo di carne è cresciuto negli ultimi due anni come componente chiave di entrambe le diete, Paleo e Whole30. Si ritiene che abbia potenziali benefici per la salute dell’apparato digerente e, almeno, contiene alcune proteine. Invece di sorseggiare un brodo di carne e basta come negli anni passati, quest’anno lo vedrete utilizzato come base per zuppe classiche e creative.”

Seppure la Brissette scriva nel suo pezzo con toni a tratti enfatici dei vari alimenti “privi di”, come se questo fosse necessariamente un bene (e non lo è, come si è ormai capito nel caso dei grassi), il suo spunto è interessante per un motivo particolare: più che un modo per far mangiare più vegetali a chi segue già una dieta onnivora, inserire più vegetali nei prodotti carnei sembra una via per portare chi improvvisa diete veg a non rischiare pericolose carenze alimentari. Seppure siano una minoranza della popolazione, sia in Italia che negli Stati Uniti, il numero di coloro che si fanno abbagliare dagli allarmismi o dalle fake news legati al “Veg business” è destinato ad aumentare, secondo quanto riportato dall’articolo sul WP. E questa nuova tendenza potrebbe appunto scongiurare la possibilità di seguire diete squilibrate.

Resta da capire di preciso quanto costino questi nuovi cibi miscelati. Anche perché, se parliamo di abbinamenti di carne e verdure o di pietanze nutrienti come il brodo di carne, basterebbe seguire le nostre tradizioni mediterranee e riscoprire quanto già facevano le nostre nonne. Che, con pochi soldi e semplici ingredienti, hanno messo in tavola per secoli, a volte anche solo per evitare gli sprechi di cibo, piatti sia gustosi che nutrienti. Non facevano tendenza e le loro diete non avevano nomi accattivanti, ma il risultato era decisamente interessante, e a livello nutrizionale assolutamente valido.

Redazione Carni Sostenibili

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.