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Vegetariani e vegani a più alto rischio di ictus

Convertirsi a diete veg non sembra così vantaggioso per la salute: vegetariani e vegani, oltre alle problematiche a cui possono essere soggetti, sono più a rischio di ictus.

Lo rivela uno studio di recente pubblicazione sull’autorevole rivista medica BMJ: è importante anche mangiare carne. È la prima ricerca in assoluto ad esaminare il rischio di ictus in chi segue diete a base vegetale. I risultati mostrano che vegetariani e vegani hanno un rischio di ictus superiore del 20% rispetto a chi mangia carne, in particolare di ictus emorragico, causato quando il sangue di un’arteria inizia ad uscire e a diffondersi nel cervello.

Le ragioni esatte di questo rischio più elevato non sono chiare, ma è possibile sia dovuto a livelli troppo bassi di colesterolo e di alcuni nutrienti, come spiega il ricercatore che ha condotto lo studio, Tammy Tong, epidemiologo nutrizionale presso il Dipartimento della Salute della Popolazione a Nuffield, dell’Università di Oxford: “Esistono alcune prove che suggeriscono che livelli troppo bassi di colesterolo e carenze di alcuni nutrienti, come la vitamina B12, potrebbero essere associati a un rischio maggiore di ictus emorragico”.

#Vegetariani e #vegani hanno un rischio di #ictus superiore del 20% rispetto a chi mangia #carne. Condividi il Tweet

Per arrivare a queste conclusioni è stato seguito un panel molto numeroso e rappresentativo della popolazione: 48.188 persone nel Regno Unito con un’età media di 45 anni, raggruppate in mangiatori di carne (24.428), mangiatori di pesce (7.506) e vegetariani, tra cui vegani (16.254). I partecipanti sono stati monitorati in media per 18 anni, tenendo in considerazione anche fattori influenti, come il fumo o l’attività fisica.

I risultati mostrano anche che le persone che mangiano pesce non hanno un tasso significativamente più alto di ictus, e ciò potrebbe essere dovuto al fatto che i loro livelli di colesterolo non sono così bassi come quelli dei vegetariani. È anche improbabile che siano carenti di vitamina B12, dato che “è possibile ottenere un po’ di B12 dai pesci e da altri prodotti animali che mangiano”, spiega Tong: “Infatti i vegetariani e i vegani hanno un consumo esiguo o inesistente di prodotti di origine animale, per cui l’unico modo in cui possono ottenere la B12 è da integratori o cibi fortificati”.

Lo studio conferma che una #dietavegetariana potrebbe non essere universalmente vantaggiosa per la #salute. Condividi il Tweet

In compenso, vegetariani e vegani hanno registrato un rischio inferiore del 22% di malattie coronariche rispetto a chi mangia carne, non tanto distante però da chi mangia pesce, che mostra infatti un rischio inferiore del 13%. Questo molto probabilmente perché vegani, vegetariani e mangiatori di pesce hanno in genere BMI più bassi e tassi inferiori di ipertensione, colesterolo e diabete. Viene però confermata la mancanza di un vantaggio reale nell’eliminare i prodotti di origine animale dalla dieta.

Come spiega anche Stephen Burgess, responsabile dell’Unità di Biostatistica MRC dell’Università di Cambridge: “Nonostante i vegetariani abbiano avuto risultati di salute cardiovascolare complessivamente migliori, lo studio conferma che una dieta vegetariana potrebbe non essere universalmente vantaggiosa per la salute“.

La mancanza di #nutrienti fondamentali genera alti #rischi da non sottovalutare, ribadendo l’importanza di una #dieta che includa tutto, #carne e #pesce compresi. Condividi il Tweet

Sono necessarie comunque ulteriori ricerche in questo settore: “Anche se questa è una scoperta molto interessante, questo studio è di tipo osservazionale e non fornisce prove sufficienti, per cui sono necessari ulteriori studi di coorte su larga scala, con un’alta percentuale di persone che non mangiano carne, per confermare la generalizzabilità di questi risultati e valutare la loro rilevanza per la pratica clinica e la salute pubblica”, conclude Tong.

Ciò che è chiaro è che rinunciare totalmente alla carne non sembra apportare reali e concreti benefici per la salute. Anzi al contrario, la mancanza di nutrienti fondamentali genera alti rischi da non sottovalutare, ribadendo l’importanza di una dieta che includa tutto, carne e pesce compresi.

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.