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Unire tradizione e innovazione: contro lo spopolamento delle campagne

Lo spostamento verso le aree urbane è un fenomeno di portata internazionale che non ha riguardato solamente l’Italia e ha caratterizzato tutto il secolo scorso. Non solo per motivi di lavoro, ma anche di identità culturale. Ce lo spiega il professor Benedetto Meloni, sociologo dell’Università di Cagliari.

Il progressivo spopolamento delle campagne e il conseguente spostamento verso le aree urbane ha caratterizzato tutto il secolo scorso. La gente è andata via dai paesi per trasferirsi in città perché, come diceva Weber, “la città rende liberi”. Gli effetti sono stati perversi, in alcune regioni più che in altre. Infatti, mentre in certi contesti, come Piemonte ed Emilia Romagna, anche a cavallo degli anni ’70 c’è stata una forte attenzione ai prodotti locali, in altre regioni tutto ciò non è avvenuto.

L’identità di un territorio è fatta di prodotti, di sistemi insediativi, e dopo decenni di stallo oggi c’è una ripresa appunto della difesa dell’identità e delle specificità. Questo è un aspetto importante del processo di modernizzazione intelligente. La tradizione non crea sviluppo di per sé, lo fa quando viene abbinata all’innovazione, e tutto ciò per un certo periodo è mancato.

In questi termini il settore zootecnico è un po’ in ritardo, perché negli scorsi decenni c’è stato soprattutto un processo di forte aumento della produttività, ma anche un progressivo abbandono di quelle che oggi sono considerate aree periferiche o marginali. Oggi però, se gestita nel modo giusto, proprio la zootecnia – unendo tradizione ed innovazione – può portare queste stesse aree marginali ad un nuovo sviluppo.

Oggi le aziende di questo settore stanno diventando sempre più multifunzionali, e a conoscenza e competenza abbinano la capacità di valorizzare il proprio prodotto. Tanto che si ritorna anche alla vendita diretta, a una sempre maggiore attenzione al benessere animale, al rapporto tra sistema foraggero e territorio. Dopo un periodo di modernizzazione spinta, che ha portato soprattutto alla semplificazione del processo produttivo, oggi assistiamo sotto certi aspetti ad una inversione di tendenza.

Questo, soprattutto nelle aree interne e collinari, può portare a un sistema diffuso con competenze specifiche. Oltre che a permettere di ottenere prodotti di grande qualità, può rivelarsi un importante elemento di salvaguardia.

Benedetto Meloni

Sociologo del territorio e dell’ambiente della Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche dell’Università di Cagliari.

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.