Sono molti gli sprechi nella filiera della carne?
Tutte le fasi di ogni filiera alimentare, purtroppo, generano sprechi e scarti. Quella della carne, anche per l’enorme quantità di destinazioni che hanno i sottoprodotti della carne stessa e il riutilizzo di liquami reflui zootecnici e scarti di macellazione per la produzione di energia, è in questo senso la più virtuosa.
La produzione e il consumo di carne, infatti, generano una quantità di scarti (cibo commestibile “perso” nella filiera produttiva) e rifiuti (cibo buttato una volta immesso sul mercato) più che dimezzata rispetto a frutta e verdura, e pari quasi alla metà dei rifiuti prodotti dalla filiera dei cereali. Scarti che, nonostante gli sforzi di ridurre l’impatto ambientale di questo settore, sono dovuti prevalentemente alla fase di consumo finale.
I prodotti alimentari più sprecati, in effetti, sono quelli di origine vegetale: quelli che, non a caso, hanno anche un prezzo più contenuto (massimo 2 euro al kg). Al contrario, ci si guarda generalmente bene dallo sprecare i prodotti di origine animale, indipendentemente dal loro prezzo. Un fatto questo probabilmente legato anche al valore sociale e culturale percepito da secoli per questi alimenti.
Redazione Carni Sostenibili