Scelte alimentari: grande divario fra scienza e percezione
Secondo un nuovo studio dal Movimento Enough, effettuato in 11 Paesi nel mondo, compresi alcuni in Europa, fonti di informazioni contrastanti su come il nostro cibo è prodotto rendono difficile per le famiglie fare scelte intelligenti su alimentazione e salute. Il sondaggio tra i consumatori ha misurato la comprensione e la conoscenza dei temi alimentari e nutrizionali più popolari tra cui le etichette dei prodotti, i metodi di coltivazione, il valore nutrizionale e l’impatto ambientale.
Vediamo alcuni tra i principali risultati del campione europeo: nonostante il cibo e la nutrizione siano un argomento frequente di discussione per oltre il 93% degli intervistati, c’è molta incertezza su ciò che le indicazioni dei prodotti alimentari e le etichette significano. La maggior parte dei consumatori dichiara di scegliere alimenti etichettati “naturale” o “biologico” pur non sapendo che cosa le etichette significhino in termini di impatto ambientale, benessere degli animali, e altre metriche comunemente associate con scelte alimentari sane.
I consumatori oggi sono confusi sull’agricoltura moderna, l’allevamento e la produzione alimentare. Pensiamo ad esempio a cosa si sa del bio, uno dei fenomeni di maggior successo in termini di vendite di questi ultimi anni. “In realtà, l’agricoltura biologica produce meno cibo – circa il 25 per cento in meno in media a livello globale. Essa richiede molta più terra e più risorse per produrre la stessa resa rispetto a metodi di coltivazione moderni”, spiegano i ricercatori: “Se l’Europa cercasse di nutrirsi esclusivamente attraverso l’agricoltura biologica (mantenendo costante il consumo), avrebbe bisogno di ulteriori 28 milioni di ettari, pari a tutte le rimanenti foreste che coprono la Francia, la Germania, la Danimarca e Gran Bretagna insieme.”
Molto importante anche la questione dello spreco alimentare, ovviamente, una sfida significativa che dobbiamo affrontare. Ma che, rivela la ricerca del Movimento Enough, è solo una parte di un problema legato anche alla fase di produzione. “Per quanto riguarda gli animali, oltre il 20 per cento della produzione viene persa per cause di morte e di malattia. Le migliori pratiche di gestione e gli strumenti che aiutano a mantenere gli animali sani sono di fondamentale importanza per questa sfida”.
“Il movimento farm-to-table ha rivelato che tutti noi vogliamo sapere cosa c’è nel nostro cibo e da dove viene”, ha il dottor Jude L. Capper, consulente in sostenibilità delle produzioni animali nel Regno Unito. “Ma è difficile separare la realtà dalla finzione quando si tratta di etichette dei prodotti alimentari, le pratiche agricole, e altri argomenti relativi alla produzione alimentare. Distinguere il mito dalla realtà può fare una grande differenza nelle scelte che le famiglie fanno in termini di nutrizione, di bilancio familiare e di impatto sull’ambiente”.
Sulla base dei risultati del sondaggio, il Movimento Enough ha deciso di condividere la “Verità sul Cibo” (#TruthAboutFood), un programma digitale e multimediale volto a mettere a disposizione informazioni accurate e basate sui fatti all’interno di forum per stimolare la discussione e dissipare malintesi. Informazioni sulla campagna sono disponibili sul sito Truth About Food.
Redazione Carni Sostenibili