Safe Advocacy: Il Nutriscore non è efficace
Sono varie le problematiche del sistema Nutriscore che potrebbero causare grandi preoccupazioni per la salute pubblica se dovesse essere scelto nell’ambito dei sistemi europei di etichettatura nutrizionale fronte pacco.
Il sistema a semaforo Nutriscore, che vorrebbe classificare gli alimenti su una scala da A (cibo sano) a E (cibo non sano), ha creato molte incertezze tra gli scienziati, tra i consumatori e le autorità nazionali riguardo alla sua efficacia nell’informare correttamente i consumatori. L’ultima critica arriva da Safe Advocacy, un’organizzazione non governativa con sede a Bruxelles specializzata nella protezione e nella rappresentanza dei consumatori UE nel settore alimentare. Nella sua relazione, Safe Advocacy mette sotto esame diverse problematiche del sistema Nutriscore che potrebbero causare grandi preoccupazioni per la salute pubblica se dovesse essere scelto nell’ambito dei sistemi europei di etichettatura nutrizionale fronte pacco (Front of Pack Nutrition Labelling, FOPNL).
Poiché diverse patologie come il diabete, le malattie cardiache e il cancro sono legate a diete malsane, l’etichetta Nutriscore è stata creata in Francia per facilitare ai consumatori la lettura e la comprensione delle proprietà nutrizionali dei cibi e aiutarli a fare scelte alimentari informate e sane. Il Nutriscore è attualmente in applicazione in sette paesi europei. Il calcolo dipende dalla somma dei punti degli elementi negativi da limitare, come energia, zuccheri semplici, acidi grassi saturi e sale. Il punteggio ottenuto da un prodotto consente una qualità da A, indicato con il colore verde scuro, per il più favorevole sul piano nutrizionale, a E, con il colore arancio scuro, per il meno favorevole. Ma a quanto pare, l’algoritmo Nutriscore ha molti difetti, debolezze e limitazioni.
Più del 20% dei prodotti valutati con punteggi buoni dal #Nutriscore sono #AlimentiUltraTrasformati, il cui consumo aumenta del 58% del rischio di #mortalità per #MalattieCardiovascolari. Condividi il TweetGli elementi positivi da privilegiare, come fibre, proteine, frutta o verdura fresca e secca considerati dal Nutriscore per compensare quelli negativi, aumentano il rischio che i consumatori assumano gli elementi negativi senza esserne consapevoli. Anche il Comitato Scientifico del Nutriscore ha ammesso questa grave carenza dopo una recente revisione dell’algoritmo. Ad esempio, sia l’olio extravergine di oliva, con 77g/100 di grassi monoinsaturi, sia l’olio di sansa di oliva, con 8g/100 di grassi monoinsaturi, ottengono un punteggio B, nonostante la grande differenza di grassi monoinsaturi e diverse quantità di vitamine A ed E, elementi noti per la loro azione anticancerogena e antiossidante. Inoltre, la bevanda al latte al cioccolato con cacao in polvere ottiene un punteggio B, nonostante il loro alto contenuto di zucchero e fattori cruciali come il grado di lavorazione del prodotto.
Più del 20% dei prodotti valutati con punteggi buoni sono addirittura alimenti ultra-trasformati, il cui consumo è legato alla morte prematura, con un aumento del 58% del rischio di mortalità per malattie cardiovascolari e un rischio maggiore del 52% di morire per eventi cerebrovascolari. Questi esempi dimostrano che il sistema Nutriscore è inefficiente e fuorviante per i consumatori. L’inefficacia del Nutriscore è evidente anche per i prodotti fritti preconfezionati, come patatine fritte, carne impanata o pesce, che inverosimilmente ottengono un Nutriscore di A o B. Anche la mancanza di considerazione del Nutriscore verso elementi come additivi, coloranti e interferenti endocrini è molto pericolosa per i consumatori.
Inoltre, il sistema non vede differenza tra la quantità di fibre naturali presenti e quelle aggiunte. Secondo il Nutriscore le sostanze presenti naturalmente non sono diverse da quelle aggiunte artificialmente, il che avvantaggia i prodotti ultra-trasformati svantaggiando quelli naturali. In pratica, l’aggiunta di fibre a un prodotto ultra-processato rende possibile avere un Nutriscore migliore. E così le mele e le patate precotte sono considerate sane, nonostante le loro differenze nutrizionali. Allo stesso tempo, la Coca Cola light viene valutata B, meglio della frutta come l’ananas, che prende un C a causa del suo alto contenuto di zucchero. I corn flakes prendono B, anche se è un alimento ultra-trasformato da limitare, e un hamburger vegano viene valutato addirittura con A, nonostante i suoi cinque ingredienti ultra-trasformati e i livelli medi di grassi, sale e additivi.
Il #Nutriscore non vede differenza tra la quantità di #fibre naturali presenti e quelle aggiunte, il che avvantaggia i #CibiUltraTrasformati con aggiunta di fibre. Condividi il TweetLa strategia Farm to Fork comprende diverse iniziative per migliorare l’informazione alimentare per i consumatori, come la proposta di un sistema di etichettatura nutrizionale fronte pacco (Front of Pack – FOP) per aiutare i consumatori a fare scelte informate e sane. È chiaro che il Nutriscore non riesce a soddisfare gli scopi del regolamento relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori (Food Information to Consumers – FIC Regulation) e non corrisponde agli obiettivi della strategia Farm to Fork.
SAFE è quindi favorevole a promuovere l’adozione di un sistema migliore: il Nutriscore non dovrebbe essere proposto come il prossimo sistema di etichettatuta armonizzato FOP a livello UE, ma sono necessarie molte più informazioni per attribuire il valore reale a un prodotto alimentare. È quindi essenziale che la Commissione europea presenti una proposta per mostrare in modo veritiero e chiaro tutti i componenti e le caratteristiche dei prodotti alimentari.