Risparmiare si può, con il tutor della carne
Risparmiare quando si acquista la carne senza per questo sacrificare la qualità del prodotto? Oggi è possibile, scegliendo tagli meno noti, ma non per questo meno buoni. Con l’aiuto di una nuova figura professionale, il tutor della carne, è possibile risparmiare fino al 50% dell’acquisto di questo alimento, preferendo tagli alternativi meno conosciuti e più economici.
È quanto afferma la Coldiretti nel presentare la nuova figura del tutor della carne, che sarà operativo in tutte le regioni per aiutare a conoscerla, scegliere i pezzi più adatti in cucina, valorizzare le parti low cost e consigliare su dove fare acquisti di qualità direttamente dagli allevatori.
Valorizzare anche i tagli minori di carne è fondamentale nella consapevolezza che, per esempio, del bovino non esiste solo la fiorentina, ma ci sono altre parti dal sapore caratteristico che appartengono alla tradizione culinaria italiana come i famosi bolliti piemontesi, la faentina (pancia tagliata a fette e cotta alla griglia), la lingua salmistrata e la trippa in umido amata al centro Sud.
I tagli meno pregiati del bovino da utilizzare in cucina sono tantissimi: si va dal collo, taglio di terza categoria ottimo per bolliti o stracotti, ma anche per preparare polpette e ragù, alla punta di petto, che può essere usato per preparare arrosti e brodi.
E ancora dal campanello, che è un piccolo taglio molto apprezzato per fare bistecche da cuocere sulla brace, ma anche per spezzatini, stracotti e stufati a cui aggiungere del vino, pomodoro e verdure, al geretto, detto anche muscolo, adatto per la preparazione di ossibuchi e stufati.
Del maiale invece non sono solo buoni il prosciutto o l’arrosto, ma anche la cotenna (pelle ripulita e raschiata dalle setole) che viene molto spesso utilizzata, soprattutto al Sud, per insaporire sughi o minestre. Le costine, la parte finale delle coste, invece, risultano molto saporite se cotte alla griglia.
Del pollo non esistono solo il petto o i fusi, ma ottime risultano anche le zampe, le ali e il collo, utilizzati nella preparazione di brodi o le famose frattaglie, dette anche rigaglie che comprendono fegato, cuore e stomaco, adoperate in tutte la cucine tradizionali del Bel Paese.
“Molto spesso per mancanza di conoscenza c’è una specie di resistenza a utilizzare tagli di carne cosiddetti minori, quasi che fossero di seconda scelta, mentre se l’allevamento è di qualità, tutto il prodotto è di qualità, in ogni sua parte”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “in questo modo le stalle respirano e le famiglie risparmiamo perché si garantisce una più ampia diversificazione dei prezzi”.
“Di fronte alla grave crisi economica che sta coinvolgendo sia le stalle che i consumatori è necessario trovare soluzioni nuove con una rete che, partendo dagli allevamenti e arrivando al bancone dei negozi, promuova la diffusione di tutti i tagli di carne, non solo di bistecche e filetti”, ha concluso Moncalvo.
Del resto, i piatti che hanno arricchito le tavole e le tradizioni italiane che rischiano di scomparire sono davvero molti. Tanto vale riscoprirli, per il piacere del nostro palato e del portafogli.
Fonte: Coldiretti