GRADE: ridurre la carne rossa è inutile e dannoso
Nell’ultimo decennio, diverse organizzazioni autorevoli di nutrizione hanno raccomandato di limitare il consumo di carni rosse e lavorate. Studi più recenti e di grande rigore scientifico hanno rimesso in discussione le precedenti raccomandazioni.
I benefici dovuti all’esclusione di carne rossa dalla dieta non sono sufficientemente significativi da poter raccomandare con sicurezza all’intera popolazione di ridurre il consumo di carne. Anzi, ciò che emerge dai nuovi studi è che limitare troppo il consumo di carne rossa è controproducente per la salute. Come emerge dall’opinion paper in merito alle nuove linee guida NutriRECS, ridurre o eliminare del tutto la carne rossa dalla dieta non è collegato a miglioramenti significativi della salute. Anzi al contrario, privarsi di un alimento di così alto valore nutrizionale può essere dannoso, con i rischi che superano di gran lunga i benefici.
Le nuove raccomandazioni NutriRECS infatti sostengono che non esistono prove certe e credibili che una riduzione nel consumo di carne rossa e lavorata porti un minor rischio di cancro, malattie cardiache o diabete. Anzi, al contrario, un consumo moderato di carne è legato a un rischio ridotto per queste patologie e per alcuni tipi tumori.
Queste affermazioni si basano su un metodo rigoroso, il GRADE, che fornisce risposte certe e robuste. Il fatto che sia stato trattato in modo approfondito il caso spinoso delle carni rosse finalmente fa luce e chiarezza su una questione finora irrisolta. Proprio per gli errori commessi in passato e per far sì che non accadano più, gli esperti nel campo dello sviluppo di linee guida nutrizionali hanno messo a punto una metodologia di studio solida e trasparente, che si chiama appunto sistema “GRADE” (Grading of Recommendations, Assessment, Development and Evaluations). Questo metodo viene ora utilizzato da oltre 120 organizzazioni sanitarie, tra cui alcune delle più prestigiose nel mondo, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la Cochrane Collaboration ed il National Institute for Health and Care Excellence.
La riduzione della #CarneRossa dalla dieta per motivi di #salute è discutibile, per la mancanza di #dati sui benefici reali, a tal punto da rendere inappropriate le raccomandazioni che invitano a limitarla. Condividi il TweetUtilizzando il GRADE, gli studi randomizzati iniziano con un alto livello di certezza e un’elevata qualità scientifica, escludendo le limitazioni degli studi precedenti, come imprecisioni, pregiudizi, fattori confondenti, bias e incoerenze. Con oltre 30 articoli scientifici pubblicati con approccio GRADE, è stato possibile provare che questo sistema fornisce un metodo ben collaudato e altamente credibile per valutare la certezza delle prove.
Proprio applicando il sistema GRADE nella valutazione degli effetti negativi sulla salute del consumo di carne rossa rispetto ad un rischio maggiore di problemi cardiovascolari, emerge che l’evidenza messa in luce in precedenza ha una certezza molto bassa e quindi affidabilità molto limitata. Per questo motivo la riduzione della carne rossa dalla dieta per motivi di salute è oggi discutibile, per la mancanza di dati sui benefici reali, a tal punto da rendere inappropriate le attuali raccomandazioni che invitano a limitare la carne rossa e trasformata all’intera popolazione.
Gli autori dello studio sostengono che quando sono disponibili solo prove di bassa certezza, i panel che si occupano della stesura delle linee guida nutrizionali dovrebbero astenersi dal formulare forti raccomandazioni al pubblico, perché rischiano di causare più danni che vantaggi. Il caso della carne rossa è esemplare, in quanto grazie al GRADE, il consiglio di ridurre un alimento così nutriente solo sulla base di prove limitate si è rivelato inutile e pericoloso, rischiando di provocare dannose carenze nutrizionali all’intera popolazione.
Finalmente con il sistema GRADE si potrà migliorare la metodologia di studio e avere basi solide su come comporre la dieta ai fini di una buona salute. Servirà anche una comunicazione chiara e trasparente da parte delle organizzazioni sanitarie, mediche e politiche per informare il consumatore di questi nuovi risvolti, affinché finalmente si possa rivalutare la carne rossa dalla giusta prospettiva che merita.