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Ravioli ripieni di carne: ogni Paese ha le sue bontà

Senza la carne con molta probabilità non esisterebbero neanche i ravioli, diffusi in tutto il mondo in centinaia di varianti gastronomiche.

Che siano a forma di mezzaluna o fagottino, i ravioli hanno un ripieno di bontà che non conosce confini. Ogni nazione vanta ricette esclusive, ma la realtà è che, nonostante le infinite varianti, sono tutti irresistibili: da quelli bolliti a quelli fritti, da quelli cotti al vapore a quelli alla piastra.

Le origini dei ravioli si perdono nella storia, con diverse teorie e leggende che ne attribuiscono la nascita a diverse regioni e culture. Un’ipotesi diffusa li lega alla Liguria, dove intorno al XII secolo un cuoco di cognome Ravioli avrebbe inventato questo piatto per sfamare i pellegrini in viaggio verso Santiago de Compostela. Un’altra teoria, invece, fa risalire i ravioli alla Cina dove pare siano stati importati da Marco Polo al suo ritorno da uno dei suoi viaggi.

Indipendentemente dalle origini, i ravioli sono apprezzati ovunque per la loro bontà e versatilità. Abbiamo cercato nel mondo quelli ripieni di carne più famosi e particolari.

I jiaozi cinesi

Secondo molte fonti, i progenitori di tutti i ravioli sarebbero i jiaozi cinesi, con un ripieno avvolto da una sottile pasta richiusa a mano. Ripieni di carne, pesce o verdura, in base alla tipologia di cottura si differenziano in ravioli in brodo, cotti al vapore o saltati alla piastra.

I ravioli di carne contengono un trito di maiale, manzo e pollo, insaporito con zenzero, spezie varie e cavolo cinese. I più comuni sono quelli cotti al vapore, ma possono essere anche brasati o bolliti e sono accompagnati con salsa di soia o aceto di soia, ma sono davvero infinite le proposte di ogni regione cinese. 

I pelmeni

In Russia, ma anche in Ucraina e in altri paesi dell’Europa centro-orientale troviamo i pelmeni, dei ravioli di pasta all’uovo ripieni di carne macinata, di solito a base di un mix di manzo, maiale e agnello. Si trovano anche con un solo tipo di carne, oppure con un mix di carni diverse, come manzo e maiale, manzo e pollo o maiale e coniglio, a cui si aggiungono cipolle tritate, aglio, erbe aromatiche sale e pepe. Vengono cotti in acqua bollente e poi conditi con burro fuso, panna acida, senape o aceto, a seconda delle zone e delle preferenze. Ad esempio, in Siberia è diffuso il consumo di pelmeni serviti in brodo.

I ravioli di Idria

Gli idrijski žlikrofi, noti anche come ravioli di Idria, sono un piatto tipico Sloveno, dalla forma a cappello con la punta ripiegata, simile a dei tortellini panciuti. La pasta viene preparata con un impasto a base di farina, uova, acqua o latte e un pizzico di sale, mentre il ripieno tradizionale è composto da patate lesse schiacciate, cipolla tritata, pancetta o lardo affumicati, erbe aromatiche e spezie e vengono conditi con un sugo di carne oppure con burro fuso e pangrattato tostato.

I pierogi

In Polonia troviamo i pierogi, ravioli a forma di mezzaluna ripieni di patate, formaggio, carne macinata o crauti. Vengono bolliti o fritti e conditi con panna acida o cipolla fritta. Sebbene la Polonia sia spesso considerata la loro patria, rivendicano la paternità anche Ucraina, Russia, Slovacchia e Ungheria. Ad ogni modo, questi ravioli sono caratterizzati da una grande varietà di ripieni, che rispecchiano la ricchezza della cucina polacca, ma tra i più classici spiccano quelli con carne macinata di manzo, maiale o pollo, unite a cipolle soffritte, funghi, spezie ed erbe aromatiche. In Polonia, durante la Vigilia di Natale, si preparano ben 12 tipi di pierogi con ripieni differenti, uno per ogni mese dell’anno, come augurio di prosperità.

I maultaschen

I maultaschen tipici della cucina tedesca sono di ravioli ripieni dalla forma a mezzaluna, simile ai ravioli italiani, ripieni di un composto di cervello di vitello, carne macinata di maiale, spinaci, cipolla tritata, erbe aromatiche e spezie. Di solito sono serviti con una salsa di yogurt o con una salsa di panna acida. Il nome “Maultaschen” deriva dalla parola tedesca “matsch”, che significa “poltiglia” o “impasto”, in riferimento alla consistenza del ripieno.

I manti

I manti li possiamo gustare in Turchia, particolarmente diffusi nelle regioni dell’Anatolia e dell’Asia Centrale. Il ripieno tradizionale è composto da carne di agnello, cavallo o manzo macinata e speziata, con dimensioni e forma dei manti che variano da luogo a luogo. Le origini si perdono nella notte dei tempi, con alcune tracce che li riconducono addirittura all’VIII secolo a.C. e si pensa siano nati come cibo nomade, facile da trasportare e cucinare su fuochi all’aperto.

Gli aushak

In Afganistan troviamo i ravioli fritti con un ripieno di carne tritata e spezie: sono chiamati aushak e sono tipici della tradizione culinaria del Paese. La pasta fresca è preparata utilizzando farina di grano duro e acqua, che viene poi farcita con porri e cipolle verdi, mentre il sugo di pomodoro del condimento è preparato con carne macinata (tradizionalmente agnello) lenticchie e spezie. A ciò si aggiunge una salsa di yogurt all’aglio e menta secca, un accostamento che ha un motivo preciso: mentre l’acidità dello yogurt contrasta con la ricchezza del sugo di carne, la freschezza della menta dà bilanciamento al piatto.

Insomma, ode ai ravioli e a sua maestà la carne con cui si creano ripieni di sublime bontà, con condimenti altrettanto invitanti e unici, per un senso di appagamento e benessere per adulti e bambini di tutte le latitudini.

Giornalista ed eco blogger, da sempre si occupa di temi legati alla sostenibilità ambientale e al food. Scrive per testate giornalistiche sia cartacee sia online e per blog aziendali. È laureata in Sociologia, con indirizzo Territorio e ambiente, all'università La Sapienza di Roma.