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Produzione e consumo di carni in Europa

Secondo i dati Fao, nel corso degli ultimi anni la produzione mondiale di carne è risultata in espansione (+13,7%). Lo rivela un dettagliato articolo sul sito del Comitato scientifico di Expo 2015. Che, fra le altre cose, descrive anche la situazione europea.

“A livello comunitario, la produzione di carne nel periodo 2006-2011 è aumentata del 7,2%, raggiungendo 45,2 milioni di tonnellate nel 2011. La dinamica produttiva appare però differenziata se si analizzano i principali produttori (i primi dieci) rispetto agli altri. I primi dieci produttori (85% dell’offerta) manifestano una crescita media dell’offerta del 9,1%, mentre i restanti 17 Paesi arretrano del 3,3% nello stesso periodo.

Per quanto riguarda le tipologie di carne prodotta, oltre la metà di questa (23 milioni di tonnellate) è rappresentata da carne suina che nello stesso periodo segna una crescita del 6,5%. Segue in termini di importanza la carne avicola (12 milioni di tonnellate) che segna la crescita più importante, pari al 17,2%, e la carne bovina che, con 8 milioni di tonnellate prodotte, è l’unica tipologia di carne che registra una lenta ma progressiva riduzione dell’offerta (-1,1%).

Il principale produttore comunitario di carne suina è la Germania con un’offerta pari a quasi un quarto di quella complessiva. Questa offerta registra inoltre un’espansione maggiore della media (+20,5%). Per contro fra i primi dieci Paesi si registrano arretramenti importanti come nel caso della Polonia (-7,7%). L’Italia, sesto produttore dell’UE, cresce del 2,7%.

La produzione di carne avicola manifesta, nella maggior parte dei Paesi, una crescita dell’offerta. In alcuni casi l’espansione supera anche il 30%. È questo il caso di Germania (+39%), Polonia (+40%), Italia (+32%) e Olanda (+31%).

Per quanto riguarda la carne bovina si osserva un trend negativo della produzione nel corso degli ultimi cinque anni. Questo andamento accomuna anche le tendenze dei primi dieci produttori comunitari con alcune eccezioni: Francia (primo produttore con 1,6 milioni di tonnellate), Regno Unito (936 mila tonnellate) e Polonia (391 mila tonnellate) registrano produzioni in ascesa rispettivamente del 6%, 11% e 8%, mentre l’Italia, assieme alla Spagna, è uno dei Paesi che arretra maggiormente (-9,8%)”.

Qualunque sia il trend in Europa, va ribadito che nel resto del mondo è previsto per i prossimi decenni un ulteriore aumento del consumo di carne. Ecco perché riteniamo indispensabile la ricerca di modi per rendere la sua produzione e il suo consumo più sostenibili. Sia per la salute che per l’ambiente.

L’Italia, in questo, è sicuramente un modello planetario d’avanguardia. Tanto da vedere sempre più spesso produttori di carne di altri continenti o da grandi nazioni come la Cina che, anche in occasione di Expo, vengono a visitare il nostro paese per capire come rendere meno impattanti le loro attività.

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.