TOP

Pericardio bovino, indispensabile per industria medica e farmaceutica

Il pericardio bovino, ossia la membrana che contiene il cuore, è utilizzato per costruire valvole cardiache biologiche. Ciò è dovuto alle peculiari caratteristiche del tessuto: ricco di collagene, è flessibile, ma garantisce un’ottima robustezza. Grazie a un particolare trattamento di fissazione, il pericardio bovino viene stabilizzato e reso idoneo all’applicazione in ambito biomedicale, garantendo un prodotto di qualità in grado di aprirsi e chiudersi in media 40 milioni di volte in un anno, assecondando il numero dei battiti del nostro cuore.

Sul mercato esistono due tipi di valvole cardiache: meccaniche e biologiche. Quelle meccaniche non si deteriorano come i tessuti biologici e hanno una durata potenzialmente infinita, ma per garantirne le performance il paziente deve assumere farmaci anticoagulanti per tutta la vita (il che può essere controindicato per alcuni tipi di pazienti esposti a rischio di emorragie). Le valvole cardiache biologiche hanno invece una durata di dieci o quindici anni ma, in quanto costituite da tessuto biologico, non obbligano l’organismo di chi le riceve a una terapia anticoagulante.

Il pericardio del bovino si utilizza anche in odontoiatria per le ricostruzioni gengivali e nella produzione di patch addominali per la sutura chirurgica.

L’eparina, principio attivo anticoagulante in grado di rallentare o interrompere il processo di coagulazione del sangue, è utilizzata come farmaco per via iniettabile e come collirio; trova ulteriori applicazioni nella ricerca per la formazione di superfici anticoagulanti ed in particolari cure mediche, come l’emodialisi. L’eparina ad uso farmaceutico viene ricavata dal bovino, in particolare: polmoni (lobi e trachea), epiglottide (una cartilagine che separa la radice della lingua dalla cavità laringea), cartilagine della spalla e mucosa intestinale.

Diversi organi del bovino essenziali in medicina

  • La bile del bovino viene utilizzata per la composizione di svariati regolatori della digestione.
  • I calcoli biliari vengono utilizzati nella medicina orientale, ma anche per la produzione di antipiretici (antifebbrili), antinfiammatori e addirittura afrodisiaci.
  • Le ossa bovine si usano in odontoiatria, così come il pericardio, fonte di collagene, utilizzato per la ricostruzione gengivale.
  • Dalla milza del bovino si ottiene la ferritina, la principale proteina coinvolta nell’immagazzinamento del ferro.
  • La retina è usata nella produzione farmaci per il sistema nervoso.
  • Il pancreas bovino, anch’esso molto utile nell’industria farmaceutica per sintesi di amilasi, lipasi, tripsina, insulina e chimotripsina.
  • Dalle pelli bovine si ottiene invece gelatina molto utile, oltre che in ambito alimentare, a livello farmaceutico per la produzione di involucri per pastiglie.
  • Il sangue del vitello è utilizzato per produrre farmaci che accelerano la cicatrizzazione dei tessuti muscolari, epiteliali (i rivestimenti interni ed esterni della maggior parte delle superfici corporee) e nervosi.

Se si ha qualche dubbio sull’utilità del bovino per l’essere umano e se l’elevata qualità e valore nutritivo della sua carne non bastano per dimostrare l’importanza che esso ha nella tutela della nostra salute, il mondo della sanità offre numerosi esempi per farci ricredere. E per capire quanto i nostri standard e qualità di vita siano legati all’esistenza di questo nobile animale.

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.