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Perché screditare l’alimentare italiano sull’altare dell’audience?

Continuano gli attacchi mediatici e ingiustificati di alcuni giornali e programmi televisivi italiani a tutto l’agroalimentare italiano, incluse le filiere della carne. Ultimo esempio la replica di una puntata di Report che, già alcuni mesi fa, aveva colpito per la superficialità con cui, attraverso un caso di illegalità, ha messo sotto perentoria accusa un intero settore.

Queste trasmissioni, prendendo spunto da singoli fatti di cronaca censurabili (e spesso già censurati dalle autorità competenti), o da dati vecchi e comunque non riferibili alla produzione italiana, mettono in dubbio la qualità del cibo made in Italy e delle filiere zootecniche nazionali.

È un vero peccato che, nell’anno di Expo, lo sport preferito di alcune trasmissioni sia quello dello screditamento sistematico dell’alimentare italiano.

Il lavoro dei giornalisti e dei media è fondamentale in una democrazia. Tuttavia non è accettabile che singole vicende siano utilizzate, sostanzialmente senza contradditorio, per denigrare interi comparti.

Non se lo meritano le centinaia di migliaia di agricoltori, allevatori, imprenditori e lavoratori che ogni giorno si impegnano con passione e onestà per produrre quel made in Italy alimentare, di cui ci vantiamo nel mondo.

Ricordiamo che la cultura alimentare italiana è fortemente caratterizzata dai prodotti delle nostre filiere: l’86% del valore e il 75% delle esportazioni delle Dop e Igp italiane dipendono dai prodotti di origine animale. Le filiere zootecniche oggi occupano circa 180.000 addetti e che realizzano 32 miliardi di euro di fatturato.

Serve che tutti gli attori della filiera, dalle organizzazioni agricole alle associazioni di categoria e i Ministeri competenti, diano evidenza della qualità delle produzioni italiane, anche sotto l’aspetto ambientale, e della severità e costanza dei controlli. Singoli episodi, infatti, dimostrano solo che le poche mele marce vengono rapidamente espulse dal sistema dagli operatori onesti e dalle autorità di controllo.

Expo Milano 2015 è una grande occasione per mostrare al mondo una delle nostre eccellenze: la cultura del cibo. Una cultura fatta di storia, qualità, sicurezza, milioni di controlli ogni anno e dalla capacità unica del nostro paese di innovare senza perdere i valori della tradizione.

Tutto questo non può essere dimenticato per il gusto dello scoop e dell’audience a tutti i costi.

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.