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Pasqua dal mondo: le ricette della tradizione

Sono numerosi i piatti tipici salati a base di carne che si portano a tavola nei vari Paesi del mondo. Un tripudio di sapori a cui è impossibile resistere.

Paese che vai piatto tipico pasquale che trovi. Se in Italia e nella maggior parte degli altri Stati europei le ricette salate più gettonate vedono protagonista la carne di agnello, magari da filiere a zero emissioni di CO₂, non è così ovunque. Gli ingredienti utilizzati, il rito della preparazione lunga e laboriosa, il modo in cui si serve: ognuna di queste prelibatezze contribuisce a celebrare il giorno di Pasqua, in cui i cristiani festeggiano la rinascita di Gesù tre giorni dopo la sua morte per crocifissione. Dal prosciutto glassato alle zuppe con salsicce, dalla pizza rustica alle crepe con carne di manzo sono davvero numerose le bontà da gustare.

Żurek

La Polonia, famosa anche per le sue zuppe, il giorno di Pasqua seduce i palati con la minestra chiamata Żurek. Si caratterizza per avere un sapore acidulo, dato dalla fermentazione della farina di segale, cui vengono aggiunti la salsiccia polacca detta biała kiełbasa, i legumi, le uova sode tagliate e metà, le patate, le carote, il basilico e un mix di spezie altre verdure a seconda delle usanze familiari. Esiste anche una versione preparata con la farina di grano fermentata, chiamata żurek wielkanocny o biały barszcz, dal gusto meno aspro. Di solito la Żurek viene servita dentro una pagnotta di segale svuotata, almeno così voleva la tradizione, ma si può gustare anche in comuni piatti fondi.

Easter Ham

Oltreoceano negli Stati Uniti non è Pasqua se non si porta in tavola il prosciutto arrosto disossato, glassato con zucchero di canna o miele, ricoperto con fette di ananas e decorato con senape o confettura di albicocca. Il tutto è accompagnato da insalata o verdure cotte al forno, per lo più carote e patate. Questa ricetta cambia di Stato in Stato e viene declinata in numerose varianti (prosciutto semplice, affumicato, con mostarda, fragole e così via), ma qualunque sia la ricetta seguita la glassa deve includere un ingrediente dolce e qualcosa di acido a contrasto. Sembra che questa tradizione culinaria sia stata importata negli Stati Uniti dai primi immigrati provenienti dal Nord Europa insieme al maiale, un animale sconosciuto allora al Nuovo Mondo. Secondo alcuni, però, il prosciutto ha preso definitivamente il posto dell’agnello solo dopo la Seconda Guerra Mondiale perché era più economico e più diffuso.

L’Hornazo

È una sorta di pizza rustica tipica della zona di Salamanca, in Spagna. Di solito ha un ricco ripieno di carne a base di chorizo piccante e pancetta, a cui si aggiungono sempre le uova sode, qualunque sia la variante di ricetta. Il tutto è avvolto da impasto di pane simile a quello delle empanadas e poi cotto in forno. Il piatto risale al Medioevo, quando secondo la tradizione, durante la quaresima le prostitute venivano inviate dall’altra parte del fiume Tormes affinché gli uomini del paese non fossero distratti durante le osservanze religiose. Il lunedì di Pasqua, gli studenti del paese organizzavano una festa sulle rive del fiume per celebrare il ritorno delle donne, mangiando appunto l’hornazo che oggi viene consumato sia la domenica di Pasqua sia il lunedì di pasquetta.

Flamenquín

Originario della città di Cordoba, rimanda alle classiche tapas ma con filetto di maiale, avvolto in prosciutto crudo e formaggio, il tutto impanato e fritto in una spessa crosta. È un piatto molto tipico, che si mangia non solo a Pasqua, ma anche nel quotidiano, con varie ricette possibili: la carne di maiale rimane l’ingrediente costante a cui vengono aggiunti peperoni arrostiti, asparagi o altre verdure.

Beef murtabak

È una ricetta che si trova spesso a Pasqua a Singapore, cucina che risente delle contaminazioni cinesi, malesi, indiane ed eurasiatiche, nonché dell’influenza del periodo coloniale britannico e portoghese. Il murtabak di manzo è una crepe all’uovo che avvolge un ripieno di carne macinata. La carne viene marinata in polvere di curry e poi cotta con abbondante cipolla e aglio e spezie, per lo più anice stellato, cannella e noce moscata. Il piatto viene servito con lime fresco, salsa chili e raita.

Jollof rice

Conosciuto anche come benachin, riz au gras o con il nome inglese di Jollof rice, è una popolare ricetta diffusa tutta l’Africa Subsahariana. È un piatto gustoso che mixa verdure e carne e non manca a Pasqua, soprattutto in Nigeria. È a base di cipolle rosse, pomodoro, peperoncino, peperoni rossi, aglio, erbe aromatiche locali come il timo e varie spezie come noce moscata, zenzero, cumino con carne speziata e brasata delicatamente in brodo fino a quando diventa tenera, prima di essere fritta e rimessa nel brodo. La scelta della carne può variare tra montone, manzo, pollo, capra, agnello o persino salsicce o prosciutto nelle versioni più “occidentali”. In ultimo si aggiunge il riso, che viene fatto cuocere a fuoco lento fino a quando assorbirà tutto il liquido saporito prendendo la tipica sfumatura rosso-aranciata.

Eisbein

Ossia lo stinco di maiale, con i crauti è un secondo piatto molto tradizionale per la Pasqua in Austria. Questo piatto veniva messo in forno prima che le persone andassero in chiesa, quindi quando tornavano il pranzo era pronto e ci si poteva godere la domenica di Pasqua. È a base di stinco di maiale fresco da condire con bacche di ginepro, coriandolo, cumino, foglie di alloro, sale e pepe, fatto cuocere un paio di ore in forno insieme ai crauti. Si porta in tavola appena tolto dal forno e di solito si gusta insieme al rafano e alla senape.

Insomma, i piatti pasquali di tutto il mondo sarebbero davvero troppi per elencarli tutti. Resta il fatto che, ovunque si vada, la carne e i salumi, come sempre quando si parla di celebrazioni, tradizioni e convivialità, sono indiscussi protagonisti.

Buona Pasqua, e buona grigliata di Pasquetta!

Giornalista ed eco blogger, da sempre si occupa di temi legati alla sostenibilità ambientale e al food. Scrive per testate giornalistiche sia cartacee sia online e per blog aziendali. È laureata in Sociologia, con indirizzo Territorio e ambiente, all'università La Sapienza di Roma.