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Parlamento Europeo verso lo stop al Meat Sounding

Il marketing delle alternative vegetali alla carne è oggetto di un esame approfondito nell’UE, e il Parlamento Europeo potrebbe presto porre fine all’ingannevole fenomeno del Meat Sounding.

Finalmente una buona notizia per quanto riguarda il problema del “Meat Sounding”: termini come hamburger vegetariano” e “salsiccia vegana” potrebbero essere vietati dai nuovi piani proposti dalla Commissione per l’Agricoltura del Parlamento Europeo che sta esaminando la questione. Le denominazioni attualmente utilizzate per i prodotti carnei e i preparati a base di carne devono essere riservate esclusivamente ai prodotti contenenti vera carne, come ad esempio le denominazioni “bistecca”, “salsiccia”, “scaloppina” e “hamburger”.

Già in una sentenza precedente del 2017 era stato vietato a prodotti puramente vegetali, che si prefiggevano di sostituire latte e derivati, di essere commercializzati coi nomi di “latte”, “crema”, “burro”, “formaggio” o “yogurt”. Questo potrebbe essere un altro grande passo avanti anche per il settore della carne, per tutelare finalmente il consumatore su ciò che sta acquistando. Il problema di come etichettare i prodotti a base vegetale che non contengono davvero carne o latticini, ma che pretendono di sostituirli rubandogli il nome e di fatto ingannando il consumatore, continua ad essere al centro dell’attenzione.

Anche un recente sondaggio effettuato su 1.000 consumatori negli Stati Uniti e nel Regno Unito ha mostrato come il 25% degli intervistati ritiene che i produttori delle alternative vegetali non dovrebbero utilizzare nomi legati alla carne come salsicce, hamburger o bistecche, chiedendo dunque chiarezza e trasparenza sui prodotti.

L’emendamento, che è stato adottato dalla Commissione per l’Agricoltura all’inizio di questa settimana anche grazie al costante impegno contro il Meat Sounding dell’eurodeputato italiano Paolo De Castro è simile alla sentenza della Corte di Giustizia dell’UE del 2017 sui prodotti vegetali “sostitutivi” del latte, dichiarando: “I nomi che rientrano nell’articolo 17 del regolamento (UE) n. 1169/2011 attualmente utilizzati per i prodotti di carne e a base di carne sono riservati esclusivamente ai prodotti contenenti carne. I prodotti e i tagli di pollame definiti nel regolamento (UE) n. 543/2008, che stabilisce le modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1234/2007 del Consiglio per quanto riguarda le norme di commercializzazione per le carni di pollame, sono riservati esclusivamente alle parti commestibili degli animali e prodotti contenenti carne di pollame”.

Il testo approvato ora dovrà essere esaminato dal Parlamento per una presa di posizione definitiva. Ma dobbiamo avere ancora un po’ di pazienza fino alle prossime elezioni europee del 23-26 maggio.

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.