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Paleo Dieta: ok per la salute. Ma ha senso?

Tra la moltitudine di mode alimentari diffuse negli ultimi tempi, spicca la Paleo Dieta, diventata tra le più seguite dalle star internazionali e non solo.

La dieta del Paleolitico consiste nel cibarsi come facevano i nostri antenati nell’età della pietra, prima dell’avvento dell’agricoltura e dell’allevamento e cioè quando vivevano come popoli nomadi di cacciatori-raccoglitori. Questo significa prediligere cibi che appunto possono essere “raccolti e cacciati”: soprattutto carne e pesce, ma anche bacche, verdura, frutta e frutta secca, considerati alimenti più adatti alla natura umana, ed evitare invece i cibi che sono arrivati in seguito come cereali, legumi, latte e derivati, dolci, cibi confezionati e grassi idrogenati.

Questo modo di alimentarsi, che in questi ultimi anni ha riscosso sempre più successo e interesse, in realtà non è del tutto bizzarro ed ha anche delle basi scientifiche: sono molteplici infatti le pubblicazioni che dimostrano i benefici di questo regime alimentare, evidenziando che le popolazioni di cacciatori-raccoglitori non soffrivano delle classiche malattie cronico-degenerative tipiche degli ultimi millenni. Questo proprio perché, secondo i sostenitori di questa dieta, l’essere umano avrebbe un DNA sostanzialmente identico a quello dell’uomo del Paleolitico e quindi sarebbe programmato per mangiare come 2.000.000 di anni fa, anziché come durante il Neolitico.

La #PaleoDieta si basa sul fatto che le popolazioni di cacciatori-raccoglitori non soffrivano delle classiche #malattie cronico-degenerative tipiche degli ultimi millenni. Condividi il Tweet

Gli studi scientifici a riguardo mostrano i benefici per la salute di questa dieta, ma anche il suo paradosso: nonostante sia ricca di carne e prodotti animali, che forniscono praticamente il 65-68% dell’energia mentre i vegetali solo il restante 32-35%, contrariamente a tutti i principi di una dieta sana ed equilibrata, non ci sono effetti negativi per la salute cardiovascolare. Anzi, può addirittura avere importanti implicazioni nella progettazione di diete terapeutiche per ridurre il rischio di patologie cardiovascolari e aterosclerosi nelle società occidentali.

Paradossale sì, ma non troppo, visto che comunque il legame tra carne e malattie cardiache è già stato smentito da numerosi studi, che mostrano invece come la carne sia amica del cuore grazie ai suoi nutrienti e composti nutraceutici. La dieta paleolitica si è dimostrata anche più efficace nel controllare la glicemia e i fattori di rischio del diabete di tipo 2 rispetto alla comune dieta per pazienti diabetici, grazie alla scarsa presenza di carboidrati e al basso carico glicemico.

Nonostante sia ricca di #carne e prodotti animali (65-68% dell’energia), contrariamente a tutti i principi di una #dieta equilibrata, non si riscontrano effetti negativi della #DietaPaleo per la #SaluteCardiovascolare. Condividi il Tweet

La presenza predominante di prodotti animali nella Paleo Dieta, soprattutto carne e frattaglie come lingua, cuore, fegato, trippa, cervello, midollo osseo, miniera ricchissima di nutrienti, pesce come sardine, sgombri, salmone, frutti di mare, ma anche burro, olio di cocco e uova a volontà, non è causa di profili lipidici sfavorevoli, nonostante l’alto contenuto di proteine e grassi. L’effetto benefico sembra dovuto alla qualità dei grassi, in prevalenza monoinsaturi e polinsaturi, con rapporto omega-6/omega-3 ottimale. E al ridotto apporto di carboidrati, oggetto oggi di studi che mettono in rilievo gli effetti negativi di un loro eccesso.

Anche l’elevata assunzione di antiossidanti, fibre, vitamine e composti fitochimici presenti nelle bacche, frutta, radici, noci e ortaggi consentiti da questa dieta, l’enfasi posta sui cibi fermentati, come i crauti, il natto giapponese, il kefir, fonte di probiotici, sui vegetali di mare, come le alghe, ottime riserve di iodio e minerali, insieme ai bassissimi livelli o totale assenza di sale, cibi confezionati e grassi idrogenati, in sinergia con uno stile di vita attivo (curioso sapere che i paleo-sostenitori dichiarano la necessità di fare attività fisica compiendo grossi sforzi, brevi e intensi, per simulare l’attività dei nostri antenati nel cacciare o difendersi dai predatori) e totale assenza di fumo, contribuiscono sicuramente al successo di questo stile di vita.

Nonostante la #PaleoDieta non mostri controindicazioni per la #salute, ha senso alimentarsi come due milioni di anni fa? #Vegetali e #animali di cui ci cibiamo non sono più quelli di un tempo. Condividi il Tweet

Tuttavia sono tanti gli studiosi che ritengono questa dieta fondamentalmente priva di senso, mettendone in discussione i principi di base: il nostro DNA ha subito una profonda evoluzione nel corso del tempo, per cui non è più quello di decine di migliaia di anni fa e anche la nostra microflora intestinale oggi è sicuramente diversa rispetto a quella dei cavernicoli.

Per questi motivi non ha senso cercare di alimentarsi come due milioni di anni fa, se non impossibile, dato che anche i vegetali e gli animali di cui dovremmo cibarci non sono più quelli di un tempo. Assurdo anche escludere intere categorie importanti di alimenti come i latticini. Ma soprattutto i legumi, perdendo i benefici di cibi che oggi la nostra microflora ha imparato a digerire perfettamente negli anni. Come sempre, dunque, è consigliabile prendere le distanze dagli estremismi, ribadendo che una dieta che comprenda tutti gli alimenti in modo equilibrato e senza nessuna esclusione è sempre la scelta più saggia e salutare.

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.