Nutrinform Battery e la disfida delle etichette
I colori del Nutriscore penalizzano la dieta mediterranea e le nostre eccellenze agroalimentari. Dall’Italia la proposta di una formula con informazioni nutrizionali corrette: la Nutrinform Battery. La parola ora passa a Bruxelles.
Si chiama Nutrinform Battery ed è la risposta italiana alle etichette a semaforo, quelle che pretendono di identificare con un bollino verde gli alimenti che fanno bene. Bollino che diventa rosso per i cibi da “maneggiare” con cautela. Per poi passare da un arcobaleno di sfumature, dal giallo all’arancione, per i gradi intermedi di salubrità nutritiva. Il nome di queste etichette multicolore è Nutriscore, ma la sua applicazione riserva molte criticità.
Ad esempio, l’olio extravergine di oliva e il Parmigiano Reggiano figurano fra i “cattivi”, prosciutti e salami sono messi all’indice, la pasta è trattata con severità. Ma non si dice nulla in quanto a nutrienti e quantità, cosa che invece fa il Nutrinform italiano. Per comprendere meglio le differenze fra l’uno e l’altro metodo occorre però fare un passo indietro, risalendo alle origini di questa “disfida” delle etichette.
Arriva dal Belpaese la #Nutrinform Battery, che offre informazioni nutrizionali e suggerisce come comporre al meglio la propria #dieta. Condividi il TweetL’idea di mettere un semaforo agli alimenti è partita nel Regno Unito nel 2012. “Nobile” l’obiettivo, quello di dare ai consumatori uno strumento di facile comprensione per scegliere gli alimenti. Cosa di meglio di un “semaforo”, che con un bollino verde o rosso suggerisce cosa fa bene e cosa no? Così gli alimenti che abbondano in energia e grassi o in sale o zucchero, hanno il bollino rosso, mentre quelli ricchi in fibre hanno il via libera verde. Semplice, persino troppo. Tanto da mettere fuori strada il consumatore, più che aiutarlo in una scelta consapevole. Critico poi il giudizio della Commissione europea, che nel 2014 ha avviato una procedura di infrazione, giudicando queste etichette motivo di impedimento alla libera circolazione delle merci.
Nonostante questi limiti, il Nutriscore è piaciuto ai francesi, che nel 2017 lo hanno reinterpretato, aggiungendo varie sfumature di colore nel passaggio dal verde al rosso. Identificando anche ogni colore con una lettera, dalla A alla E. Una sorta di imitazione della “formula” sull’efficienza energetica di alcuni elettrodomestici. È nato così il “semaforo” francese, adottato (su base volontaria) in Francia, in Belgio e Spagna, a dispetto del giudizio negativo espresso in passato dalla Commissione europea.
Paese che vai ed etichetta che trovi resta però motivo di confusione per il consumatore e di ostacolo alla libera circolazione delle merci fra i paesi dell’Unione europea. Un’inutile complicazione per le aziende agroalimentari, che per l’export sono costrette a modalità di etichettatura diverse in funzione della destinazione. Così a Bruxelles si discute da tempo sulla possibilità di adottare un comune sistema di valutazione degli alimenti. Uno di questi potrebbe essere proprio il Nutriscore francese. Per molte eccellenze dell’agroalimentare italiano questa scelta potrebbe però tradursi in un’ingiustificata penalizzazione. Ecco allora arrivare dal Belpaese la Nutrinform Battery, che offre informazioni nutrizionali e suggerisce come comporre al meglio la propria dieta.
L’etichetta “a batteria” è pronta al via. Il decreto che introduce il logo nutrizionale è già stato firmato dai tre dicasteri che hanno competenza in materia: Sviluppo economico, Salute e Politiche agricole. Il lavoro per la sua messa a punto ha coinvolto fra gli altri l’Istituto Superiore di Sanità e il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura), a garanzia della sua validità, testata su campioni rappresentativi di consumatori. L’adozione dell’etichetta a batteria sarà su base volontaria, un banco di prova per offrire al legislatore europeo strumenti di valutazione per una scelta oculata.
Nel logo #Nutrinform viene riportato il contenuto in #energia, #grassi, #GrassiSaturi, #zuccheri e #sali presenti in una singola porzione di #alimento. Condividi il TweetLa partita si sposta così a Bruxelles, che dovrà esprimersi anche sulla proposta scandinava, (il Key-Hole), che si limita a mettere semaforo verde ai cibi ritenuti salutari e nulla a tutti gli altri. A favore del Nutriscore si sono espresse alcune multinazionali e oltre alla Francia, che lo ha perfezionato, trova il favore di Belgio e Germania e con qualche riserva anche della Spagna. Il nostro Nutrinform Battery deve ancora muovere i primi passi, ma trova già l’apprezzamento degli stessi agricoltori francesi (critici nei confronti del Nutriscore), oltre che dei nutrizionisti olandesi, coscienti dei limiti del modello francese.
Qualche dettaglio in più sul Nutrinform può essere utile per comprenderne meglio il funzionamento. Nel logo viene riportato il contenuto in energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sali presenti in una singola porzione di alimento. L’energia è rappresentata sia in joule sia nella più comune espressione di Calorie. Gli altri elementi sono espressi in grammi. Ma l’originalità della formula sta nei simboli delle batterie (i comuni accumulatori di energia), con la percentuale che una singola porzione apporta per ognuno dei fattori nutritivi elencati. Percentuali che si riferiscono alle quantità giornaliere di assunzione raccomandate. Un modo efficace per responsabilizzare il consumatore nelle sue scelte, oltre che orientarlo verso un’alimentazione sana ed equilibrata.
Ad essere esclusi dalle etichette #Nutrinform solo gli #alimenti che vantano una #denominazione di origine, come #DOP, #IGP ed #STG. Condividi il TweetAd essere esclusi dalle etichette Nutrinform solo gli alimenti che vantano una denominazione di origine, come Dop, Igp ed Stg. Troppo forte il rischio, si è detto facendo questa scelta, di impedire al consumatore di riconoscere il marchio di qualità legato all’origine.
La parola passa ora a due severi esaminatori. I consumatori, che con le loro scelte indicheranno la strada preferita, e il legislatore europeo, che dovrà decidere su quale strumento puntare. Decisione non semplice, che dovrà tener conto di molteplici fattori, come l’interesse del consumatore, la fattibilità tecnica, l’impegno e i costi sostenuti dalle industrie, la “portabilità” del metodo scelto nelle diverse realtà europee. Non sarà semplice e il rischio di un compromesso al ribasso è dietro l’angolo. Purché a soffrirne non siano le eccellenze della dieta mediterranea.
Per maggiori informazioni sulla Nutrinform Battery, leggete il Manuale d’uso NutrInform con porzioni e lo Schema di decreto su questa etichettatura nutrizionale.