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NutriRECS: “Meno carne a fini salutistici? Inutile”

Carni rosse e lavorate vengono ancora troppo spesso accusate di essere dannose per la salute e di aumentare il rischio di cancro, malattie cardiache, diabete. Ma sempre più studi mostrano che invece non è così.

Nessun rischio per la salute con un consumo moderato di carni rosse e lavorate. Un’ulteriore conferma arriva da NutriRECS, un gruppo indipendente con una grande esperienza nella metodologia di elaborazione delle linee guida nutrizionali.

Gli studiosi hanno pubblicato a proposito delle nuove linee guida utilizzando un processo innovativo, concentrandosi esclusivamente sui risultati ottenuti osservando gli effetti sulla salute di un consumo moderato di carne rossa e lavorata. Questo comprende una rigorosa metodologia di revisione sistematica e l’approccio GRADE (Grading of Recommendations, Assessment, Development and Evaluation) per valutare la certezza delle prove, adottato da oltre 120 organizzazioni sanitarie in tutto il mondo, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i Centers for Disease Control e il Cochrane Nutrition Field, basandosi su oltre 30 articoli sottoposti a peer review, che utilizzano una certezza di grado più elevato, necessaria per supportare le relazioni causali.

Secondo le nuove #LineeGuidaNutrizionali #NutriRECS, il moderato consumo di #CarniRosse e #CarniProcessate non comporta rischi per la #salute. Condividi il Tweet

Le attuali raccomandazioni nutrizionali che invitano a limitare carni rosse e lavorate, infatti, si basano principalmente su studi osservazionali privi di randomizzazione, che sono di bassa qualità scientifica e con forti limiti nello stabilire la causalità ed il valore assoluto di eventuali effetti. Questo è dovuto alla mancanza di riferimento a revisioni sistematiche più rigorose e a fattori confondenti, come ad esempio lo stile di vita complessivo che può essere composto da scelte sbagliate, come il fumo, poca attività fisica, dieta sbilanciata con un abuso di alimenti poco sani. Inoltre, la raccolta dati è auto-riferita o si basa su interviste, per cui è alto il rischio di essere poco precisi o di ricordare male cosa e quanto realmente viene consumato.

I ricercatori hanno evidenziato che, tra i 12 studi di controllo randomizzati effettuati su 54.000 persone, non esistevano prove certe e credibili che una riduzione nel consumo di carne rossa e lavorata porti un minor rischio di cancro, malattie cardiache o diabete. Anzi, al contrario, hanno scoperto che con un consumo moderato di carne esiste un rischio ridotto per queste patologie e per alcuni tipi tumori. Ecco perché non bisognerebbe formulare linee guida dietetiche internazionali per tutta la popolazione sulla base di studi limitati, imprecisi e poco affidabili, ma è necessaria la certezza delle prove e l’assenza di fattori confondenti.

Le attuali raccomandazioni nutrizionali di limitare #CarniRosse e #CarniLavorate si basano su #StudiOsservazionali privi di #randomizzazione, bassa #QualitàScientifica. Condividi il Tweet

Lo studio NutriRECS ha voluto calcolare una stima accurata e certa del rischio, tenendo in considerazione tutti questi aspetti, elaborando una serie di raccomandazioni ex novo sul consumo di carne rossa e lavorata, sulla base di 5 revisioni sistematiche di alta qualità scientifica. Queste nuove linee guida dietetiche si basano su otto standard stabiliti dall’Istituto di Medicina, tra cui la necessità di avere revisioni sistematiche e meta-analisi, la valutazione delle prove e la messa a punto a priori di protocolli di studio dettagliati, che sono disponibili pubblicamente, consentendo così agli scienziati di pianificare in anticipo i metodi di studio e l’analisi statistica, al fine di ottenere la certezza dell’evidenza.

Anche considerare le precedenti posizioni pubbliche e le abitudini alimentari dei membri del panel è una grande novità, così da raggiungere l’eliminazione dei potenziali conflitti di interesse e la completa onestà intellettuale. Tutto questo è stato ottenuto con successo dagli scienziati di NutriRECS, producendo linee guida che sono state definite di “massima qualità”, specificatamente in merito a carne rossa e lavorata, con risultati precisi sugli effetti sulla salute. Questo traguardo non è mai stato conseguito in passato, riuscendo a presentare per primi anche dati sulla risposta in base alla dose di carne consumata.

Lo studio NutriRECS ha calcolato una stima accurata del #rischio, elaborando una serie di raccomandazioni ex novo sul consumo di #CarniRosse e #CarniLavorate. Condividi il Tweet

I ricercatori sottolineano che le persone dovrebbero essere pienamente informate della scarsa certezza delle prove su cui si basano le raccomandazioni attuali, che vengono poi utilizzate in modo strumentale dalle aziende per influenzare il comportamento dei consumatori. La realtà che continua ad emergere da tutti questi nuovi studi scientifici più accurati è che il consumo di carne rossa e processata non può essere un fattore causale di effetti negativi sulla salute e i vantaggi dovuti ad una sua riduzione sono praticamente nulli. In altre parole, mangiare meno carne ai fini salutistici è inutile, anzi controproducente.

Secondo lo studio #NutriRECS, mangiare meno #carne pensando di tutelare la propria #salute è inutile, anzi controproducente. Condividi il Tweet

Agronomo e divulgatrice scientifica. Autrice e coautrice di 11 pubblicazioni scientifiche e di numerosi articoli riguardanti l’alimentazione umana e gli impatti della stessa sulla salute e sull’ambiente, nel 2010 ha conseguito il titolo di DoctorEuropaeus e Ph. Doctor in Produzioni Animali, Sanità e Igiene degli Alimenti nei Paesi a Clima Mediterraneo. Cura GenBioAgroNutrition, “un blog a sostegno dell’Agroalimentare Italiano, della Dieta Mediterranea e della Ricerca Biomedica, contro la disinformazione pseudoscientifica”, che aggiorna quotidianamente.