Movimento Enough: “Ecco la verità sul cibo”
Per aiutare a impegnarsi in un dialogo supportato dai fatti, il Movimento Enough ha sponsorizzato uno studio globale sugli atteggiamenti e le credenze che condizionano le scelte alimentari e nutrizionali. L’ indagine, condotta in 11 Paesi, ha misurato la capacità di comprensione e le conoscenza del consumatore sulle tematiche alimentari e nutrizionali tra cui le etichette dei prodotti, i metodi di produzione, il valore nutrizionale e l’impatto ambientale. I risultati hanno mostrato qual è la verità sul cibo, e in particolare che:
– I genitori di tutto il modo vogliono ciò che e meglio per le loro famiglie: studiano le etichette, si preoccupano da dove proviene il loro cibo, e vogliono mettere in tavola pasti nutrizionalmente equilibrati.
– Credenze e comportamenti alla base del come e del perché lo fanno si basano su un sovraccarico di informazioni frammentarie e talvolta confuse.
Ecco qui di seguito i fatti.
La verità sui rifiuti alimentari e lo spreco
E’ indubbio, sprechiamo un sacco di cibo. Per esempio, circa 88 milioni di tonnellate di cibo vengono sprecate ogni anno nella sola Unione europea.
Ma non riguarda solo buttare via prodotti scaduti dal cassetto delle verdure o lasciare il nostro piatto mezzo pieno in un ristorante. E’ anche il cibo perso nella produzione a causa di malattie e parassiti che possono danneggiare le colture e il bestiame prima che sia pronto per il mercato.
La verità sulla produzione alimentare
Moderna, tradizionale, locale, industriale vs gestione familiare. I consumatori hanno un sacco di domande su come il cibo è prodotto. Gli allevatori utilizzano una vasta gamma di buone pratiche di gestione per migliorare continuamente la sicurezza e la salubrità dei nostri prodotti alimentari, nonché la sostenibilità della produzione. Questo include come ci si prende cura degli animali e il modo in cui le risorse vengono risparmiate per una migliore attenzione per l’ambiente.
La verità su etichette e scelte
Le etichette possono essere fonte di confusione, e il consumatore può tentare di dividere il cibo in due semplici categorie: buono e cattivo. Ma la verità è più profonda. L’agricoltura è tra le industrie più strettamente regolamentate nel mondo, quindi come si fa a sapere se una etichetta come “biologico” o simile significa che il cibo all’interno della confezione o sotto la buccia è meglio per voi e la vostra famiglia?
Il 51 per cento dei consumatori ritiene che biologico significhi privo di pesticidi, il 40 per cento pensa che sia più sano, e il 30 per cento pensa che sia meglio per l’ambiente. Che cosa significa veramente biologico?
Una meta-analisi condotta dalla Stanford University, che ha raccolto i dati da 237 studi, ha concluso che non vi è alcuna differenza nei livelli di nutrienti trovati tra cibo convenzionale e cibo biologico.
Produrre biologico richiede più terra perché l’agricoltura biologica ha rendimenti inferiori – una sfida per poter alimentare oltre 8 miliardi di persone nel mondo. Se avessimo convertito a biologico tutte le colture degli Stati Uniti nel 2014, agli agricoltori sarebbero serviti ulteriori 44,1 milioni di ettari di terra, equivalenti a tutte le aree parco e boschive dei 48 stati più a sud.
La verità sugli ormoni
Il 73% degli intervistati ritiene che gli ormoni siano usati per allevare gli animali.
Gli ormoni non vengono mai utilizzati nella produzione alimentare. “Senza l’aggiunta di ormoni ” non significa “senza ormoni”, poiché gli ormoni sono presenti in natura in tutti gli animali.
La verità sugli antibiotici
Strumenti innovativi nella zootecnia, come i vaccini, gli antibiotici e le migliori pratiche di cura sono di vitale importanza per mantenere gli animali in buona salute e per eliminare inutili sprechi nella catena di produzione alimentare.
Gli antibiotici in allevamento sono utilizzati solo per prevenire e curare le malattie. Inoltre, quando un allevatore fa curare un animale malato, si assicura che l’animale rimanga in azienda fino a quando l’antibiotico non sia stato smaltito dal corpo e quindi non ci siano residui di antibiotici nella nostra carne, nel latte o nelle uova.
La verità su fame e buona alimentazione
La fame e la cattiva alimentazione non sono un problema del mondo occidentale; non sono neanche un problema del terzo mondo. Sono un problema globale. Mentre 800 milioni di persone nel mondo soffrono la fame, più di 2 miliardi soffrono di denutrizione e “fame nascosta” – mancanza di micronutrienti – che si può manifestare come obesità, secondo la FAO.
Avremo più di 9 miliardi di persone da sfamare nel 2050; in tutto il mondo, la classe media dovrebbe crescere a circa 3 miliardi di persone che creano un aumento stimato del 60 per cento della domanda di proteine animali.
Per maggiori informazioni, visitate il sito del Movimento Enough