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Million Dollar Vegan: l’ultima campagna vegana non si fa mancare nulla

Una testimonial minorenne, offerte commerciali al Papa, fake news: l’ultima campagna vegana finanziata da Blue Horizon Corporation, fondo di investimenti che investe in società produttrici di alimenti vegetali, non si fa mancare nulla.

Arriva dall’America ed è firmata, fra gli altri, da Brigitte Bardot, Paul McCartney, Moby, Joaquim Phoenix l’ultima trovata pubblicitaria vegana: Million Dollar Vegan. Una campagna decisamente sui generis, che mette in mano a una adolescente dodicenne un milione di dollari e una proposta alquanto bizzarra destinata a Papa Francesco. Tutto quel denaro, infatti, potrebbe essere devoluto ai poveri se il Pontefice si impegnasse a passare una Quaresima vegana.

Proprio come visto di recente con altre proposte (come quella EAT-Lancet), alcuni gruppi ambientalisti cool e celebrità pop si autoassegnano il diritto di dire al resto del mondo come si deve mangiare, o meglio, cosa non si dovrebbe mangiare, suggerendo una dieta priva di carni, salumi e ogni altro cibo di derivazione animale. Approfondendo però la questione, la realtà appare un po’ diversa da come spesso si rappresenta. Impossibile, infatti, tralasciare un dettaglio: gli interessi economici nascosti dietro queste campagne di marketing travestite da mobilitazioni etiche.

In questo ultimo caso, ad esempio, il milione di dollari sarebbe dato al Papa dalla Blue Horizon International Foundation, ramo “charity” della Blue Horizon Corporation, un fondo di investimenti con base a Zurigo e Los Angeles che investe in società produttrici di alimenti vegetali con l’obiettivo di “accelerare la rimozione degli animali dalla catena alimentare globale”. Ora, passi il tentativo di imporre il proprio credo ideologico ricattando, di fatto, Papa Bergoglio (beneficienza andrebbe fatta a priori, non alle proprie condizioni); passi anche il fatto di investire ingenti risorse per comprare pagine pubblicitarie per promuovere i propri interessi e prodotti, ci mancherebbe. Ma qui, come si anticipava, ci sono delle aggravanti.

La campagna Million Dollar Vegan non solo fa disinformazione, diffondendo dati e concetti falsi, facendo passare gli allevamenti come causa principale se non unica del cambiamento climatico e di ogni problema ambientale di questo pianeta. Ma lo fa anche strumentalizzando una bambina dodicenne che, sicuramente in buona fede e convinta dei propri ideali (a 12 anni se ne possono già avere, per carità, anche se qui dietro sembra esserci una regia molto più astuta), è disposta a regalare il suo nome e il suo volto a degli scaltri imprenditori del business vegan.

Genesis, così si chiama la ragazzina protagonista di questa surreale campagna, che prega il Papa di sposare la causa “veg” per concretizzare il suo impegno nella lotta al cambiamento climatico e al degrado ambientale. Nel suo appello, evidentemente non scritto da lei e diffuso attraverso una petizione in 15 Paesi tra cui appunto il nostro, si travisano sfacciatamente le cause della malnutrizione di milioni di bambini nel mondo, addossandole con una iperbole del tutto illogica agli allevamenti intensivi. Questa campagna, oltre a denotare un’approssimativa conoscenza dei canoni religiosi, potrebbe anche essere letta come un’offesa a Papa Francesco e a tutto ciò che rappresenta, non solo nel mondo cattolico ma anche nella società civile e in ambito ambientalista. È uno schiaffo ai milioni di poveri che nel mondo non possono seguire una alimentazione adeguata.

Questa campagna ideologica ed interessata diffonde messaggi scorretti nel peggior modo possibile. È irrazionale, anti-scientifica e letteralmente pericolosa, perché vuole portare anche le persone non intaccate dal credo vegan a seguire e a far seguire ai propri figli una dieta incompleta e squilibrata come è appunto quella priva di cibi animali. E diffonde falsità.

Non è vero, infatti, che gli allevamenti inquinano come il settore dei trasporti (il consumo di carne e salumi medio di un anno di un italiano equivale alle emissioni di CO2 di un volo a/r Roma-Bruxelles); non è vero che gli allevamenti rubano alimenti agli esseri umani (nel caso del bovino, addirittura, l’86% dei mangimi non potrebbe essere destinato all’alimentazione umana neppure volendo); non è vero che gli allevamenti intensivi sfruttano l’83% dei terreni coltivati del mondo; e così via. La sequela di luoghi comuni e notizie scorrette scritte in questo insensato appello è lunga.

Senza entrare nei dettagli facilmente emendabili della paginetta pubblicitaria di Blue Horizon Corporation o nell’inconsistenza scientifica di affermazioni false che potremmo perdonare a una bambina ma non a chi ha interessi miliardari nel diffonderle, ci limitiamo qui a manifestare, oltre che la nostra indignazione per una tale strumentalizzazione di una minore e dell’immagine del “Papa ambientalista” Francesco, anche il profondo desiderio di riportare il dibattito riguardante l’alimentazione e la sostenibilità sulla via della razionalità, della trasparenza e del rigore scientifico.

Redazione Carni Sostenibili

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.