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Malnutrizione: bimbi più piccoli senza cibi animali

La malnutrizione è un dramma che affligge ancora troppe aree del pianeta dove la povertà, pessime condizioni igieniche e un clima avverso ne rendono difficoltoso lo sviluppo. L’esempio del Madagascar.

Ci sono ancora molte zone al mondo che, purtroppo, soffrono di gravi carenze alimentari. Un esempio è sicuramente quello del Madagascar, una delle aree più povere del mondo, dove le conseguenze della fame sono ben evidenti sulla crescita dei bambini, che sono molto più piccoli di quello che dovrebbero essere per la loro età. Questa condizione è definita “stunting”, cioè arresto della crescita dovuta a malnutrizione, per cui bambini di otto anni presentano una corporatura di un bambino di 4-5 anni.

La malnutrizione comincia già dallo svezzamento, troppo precoce e povero di sostanze nutritive, fatto con sola acqua e manioca, l’alimento base coltivato sul posto insieme a vegetali come avocado, patate dolci e mais. Lì le persone hanno a disposizione pochissime proteine nobili, provenienti per lo più dal latte e carne di zebù solo una volta all’anno. Anche l’alimentazione scarsa delle madri in gravidanza influisce sul bambino in quanto il loro latte non è sufficiente a nutrirli in modo adeguato, causando gravi ripercussioni fisiche e mentali, con difficoltà di apprendimento, di concentrazione e memorizzazione e con poca capacità di eseguire lavori fisicamente e intellettualmente impegnativi.

L’#OMS dichiara i #ProdottiAnimali come la fonte migliore di #nutrienti per i #bambini tra i 6 e i 23 mesi, per la loro ricchezza in #ProteineNobili, #minerali come #ferro e #zinco e #vitamine del gruppo B. Condividi il Tweet

L’OMS descrive lo stunting come uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo umano a livello globale, perché oltre a problemi di salute come anemia e sviluppo ritardato perpetuato di generazione in generazione, viene compromessa anche l’istruzione e la capacità lavorativa del futuro adulto. Il ministro della salute ha fissato l’obbiettivo di ridurre il tasso di malnutrizione dal 47% al 38% entro quest’anno, espandendo il numero dei centri di nutrizione in tutto il paese ed educando la popolazione sulla sua importanza.

Per i bambini che soffrono di malnutrizione cronica vengono vivamente consigliati alimenti di origine animale ad alto valore nutrizionale come carne, latte e pesce e durante le lezioni di nutrizione nei centri vengono preparati pasti bilanciati, come ad esempio riso insieme a midollo, gamberetti, carote, olio, farine fortificate, sale iodato e frutta, e fatti consumare sia ai bambini che ai loro genitori. L’OMS dichiara i prodotti animali come la fonte migliore di nutrienti per i bambini tra i 6 e i 23 mesi, per la loro ricchezza in proteine nobili, minerali come ferro e zinco e vitamine del gruppo B.

Nel suo documento dedicato alla nutrizione infantile, l’OMS (WHO) ribadisce l’importanza del ferro, che dovrebbe provenire possibilmente dalla carne, frattaglie, pollame e pesce, specificando che i legumi come piselli, fagioli, lenticchie, noci non possono sostituire completamente gli alimenti di origine animale. Questo perché gli alimenti a base vegetale non forniscono abbastanza ferro e zinco per soddisfare tutte le esigenze di un bambino di età compresa tra 6 e 23 mesi.

Secondo l'#OMS, gli #AlimentiVegetali non fortificati forniscono quantità insufficienti di alcuni #nutrienti chiave per i #bambini. Condividi il Tweet

Nel documento si legge che gli alimenti vegetali non fortificati forniscono quantità insufficienti di alcuni nutrienti chiave, per cui solamente l’inclusione di alimenti di origine animale può colmare il divario e pertanto dovrebbero essere consumati quotidianamente.

Carne, pesce, frattaglie, pollame e uova sono raccomandati per aiutare i bambini a crescere sani, forti e vivaci. E pensare che nelle società del benessere, dove questi alimenti sono largamente disponibili e hanno aiutato i nostri bambini a diventare degli adolescenti e degli adulti sani, alti e intelligenti, si auspica una loro eliminazione, mentre nei Paesi sottosviluppati la loro presenza sarebbe un prezioso aiuto per la vita e la salute di queste popolazioni.

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.