L’importanza di polifenoli (e tannini) nella carne
I polifenoli sono sostanze antiossidanti naturali con effetti benefici per la salute umana, ultimamente molto ricercati dai consumatori negli alimenti.
I polifenoli sono sostanze antiossidanti naturali con effetti benefici per la salute umana, ultimamente molto ricercati dai consumatori negli alimenti. I cibi più ricchi di polifenoli sono la frutta e la verdura, perché questi composti vegetali si formano dal metabolismo delle piante, con diversi ruoli nella crescita, nella formazione del colore, nella riproduzione e nel meccanismo di difesa.
I polifenoli comprendono circa 8000 composti molto diversi tra loro, ma i più diffusi in natura sono i flavonoidi, a cui appartengono le antocianine, i flavoni, gli isoflavoni e le catechine, per citare quelli più conosciuti. C’è poi la classe degli acidi fenolici e dei tannini, conosciuti come i componenti benefici del vino rosso, ma anche del tè, del caffè e del cacao. I polifenoli si trovano specialmente nelle bucce e nei semi della frutta, come negli acini e bucce dell’uva, o in quella molto colorata come i frutti di bosco, ma anche nella frutta secca e nelle spezie, come la cannella. E nella corteccia e in generale nelle parti legnose del castagno.
Anche se la carne non è mai stata considerata, fino ad ora, tra le migliori fonti di polifenoli, si sta diffondendo l’integrazione con polifenoli nell’alimentazione del bestiame, come una nuova strategia per migliorare la qualità della carne e prevenire il deterioramento ossidativo dei lipidi e delle proteine. La modulazione della razione degli animali al fine di aumentare il valore nutritivo dei loro prodotti, è una tecnica che sta sempre più consolidandosi, portando numerosi vantaggi. Basti pensare all’aumento dei grassi insaturi omega 3 nella carne e nel latte, grazie all’aggiunta di semi di lino o altri integratori nei mangimi che, oltre ad influire positivamente sulle difese immunitarie e sul benessere animale, permette di ottenere anche una carne più sana, con meno colesterolo e meno grassi saturi
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I tannini, una classe distintiva di polifenoli, stanno emergendo come protagonisti cruciali nella trasformazione e nell’arricchimento della carne con proprietà benefiche. Sebbene i polifenoli siano generalmente noti per le loro proprietà antiossidanti, i tannini, in particolare, stanno guadagnando riconoscimento per il loro ruolo nell’alimentazione animale come parte di una nuova strategia per migliorarne la salute, la qualità della carne e proteggere i lipidi e le proteine dal deterioramento ossidativo. Inoltre, l’aggiunta di tannini nella dieta dei ruminanti non solo influisce positivamente sulla loro digestione, ma contribuisce anche a ridurre le emissioni di metano, rendendo questa pratica non solo salutare, ma anche sostenibile.
Anche l’aggiunta di polifenoli, ottenuti da varie fonti, come ad esempio dalle acque reflue dei frantoi, ha mostrato risvolti positivi sulle caratteristiche qualitative e sulla conservabilità della carne, migliorando il profilo degli acidi grassi, con una più alta proporzione di grassi monoinsaturi, la diminuzione dei grassi saturi e dell’ossidazione del prodotto. Essendo le acque reflue dei frantoi dei rifiuti da smaltire, il loro riciclo nell’alimentazione del bestiame è una strategia innovativa per riutilizzare gli scarti dell’industria agroalimentare. Sono diversi i sottoprodotti agroindustriali che trovano largo impiego a questo scopo, come gli scarti derivanti dalla lavorazione dei cereali e dalla produzione di succhi, vino e birra, quindi le vinacce, le bucce, i semi e gli steli, contribuendo alla circolarità della zootecnia.
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Tra gli effetti benefici dei polifenoli nel nostro organismo meritano attenzione le proprietà antiossidanti, antiinfiammatorie, l’azione antitumorale, antidiabetica, anti-invecchiamento, immunomodulatoria, la protezione dell’apparato cardiocircolatorio e la prevenzione dalle malattie neurodegenerative. Per questo motivo è aumentato l’interesse per queste nuove tecniche di allevamento, che conferiscono potenziali benefici per la salute umana e animale. Data la loro attività antiossidante, l’inclusione diretta di questi sottoprodotti naturali nelle razioni alimentari animali, migliora come accennato la stabilità ossidativa, la conservabilità e la qualità della carne.
Ad esempio, nella carne di maiali a cui sono stati somministrati supplementi di quercetina è stato ritrovato questo antiossidante in buone concentrazioni, specialmente nelle frattaglie. Anche nei polli e nei bovini queste tecniche consentono di arricchire la carne e il latte di sostanze promotrici di una buona salute, oltre che potenziare le difese immunitarie degli animali e la loro efficienza produttiva. L’integrazione della dieta dei ruminanti e dei monogastrici con antiossidanti naturali come i polifenoli, è considerata ad oggi una strategia efficace per cambiare in meglio la composizione nutrizionale e già benefica della carne, in risposta alle sempre maggiori richieste salutistiche dei consumatori. Ottenendo prodotti non solo più sani, ma anche più sostenibili.