Le regole della Scuola Medica Salernitana, oggi come ieri
La Scuola Medica Salernitana è una delle scuole più importanti della storia della medicina, ai suoi principi si rifanno ancora dottori e teorie considerate attualissime che prendono spunto proprio da questa Scuola, considerata la prima e più importante istituzione medica d’Europa nel Medioevo.
L’approccio era basato sull’esperienza e sulla pratica e apriva la strada alla cultura della prevenzione. La Dieta Mediterranea esisteva già nel Medioevo. Si parlava già di alimentazione sana e della sua importanza per la salute e la longevità nel Regimen Sanitatis Salernitanum, il più famoso manuale della salute di tutto il Medioevo.
Scritto in 364 versi – raccolti, commentati e pubblicati nel XIII secolo – da Arnaldo di Villanova, ma la paternità è frutto di un lavoro collettivo che tratta degli elementi della natura, degli alimenti, degli stati d’animo e delle stagioni.
Ma vediamo le regole basilari di igiene e alimentazione del Regimen, per vivere bene e stare in buona salute:
- Ingrassare, sì ma con equilibrio
Bisogna mangiare uova fresche, grano, fichi e carne e anche sughi. Bere vino rosso diluito con acqua e brodi e mangiare pochi i vegetali. Per vivere bene si poteva e si doveva ingrassare.
Nessuno spuntino durante il giorno e non fare sonnellini pomeridiani.
Un regola fondamentale per la salute – secondo la Scuola salernitana – era l’equilibrio dei 4 umori corporali introdotti da Ippocrate: la bile nera – terra, umore malinconico e sede nella milza; bile gialla – fuoco, collera e sede nel fegato; flegma – corrisponde allo stato flemmatico, all’acqua e sede nella testa; il sangue – aria, ha sede nel cuore e corrisponde a un personalità sanguigna.
Il disequilibrio generava le malattie.
- Astenersi dalla rabbia
Una regola fondamentale per stare bene era tenere lontana la rabbia. Oltre a ricordarsi di non mangiare troppo e non bere troppo vino non diluito.
“Una mente gioiosa, riposo e di una dieta moderata” era ciò di cui aveva bisogno una persona per stare bene, diceva la scuola di Salerno, è tutto questo vale anche ora. Tra i cibi consigliati c’erano fichi freschi e uva; meno raccomandato il consumo di mele, pere e pesche, considerati frutti melanconici, l’umore associato alla bile nera.
Mentre il grano e tutti i tipi di carne erano considerati nutrienti.
- Sì ai formaggi, ma solo quelli freschi
A quei tempi il formaggio fresco era considerato nutriente, non era lo stesso per il formaggio stagionato, considerato freddo e fonte di costipazione. E finire il pasto con del formaggio era una buona norma.
Dimagrire non era di moda, grasso era bello e simbolo di agiatezza e salute. I cibi che andavano bene erano aglio e rapanelli, servivano a debellare i veleni, il brodo di cavolo con proprietà lassative. Andavano bene anche i piselli, gli stufati e la carne di maiale, solo se si accompagnava a qualche bicchiere di vino, allora diventava cibo e medicina. Guai invece se si mangiava maiale senza vino.
- Mangiare solo quando lo stomaco è vuoto
Una regola basilare era, prima di mangiare di nuovo, aspettare che lo stomaco si fosse completamente svuotato. Ma capire quando lo stomaco è davvero vuoto non è semplice. Il Regimen, così consigliava: “saprai esattamente quando sei affamato, giudicando il tuo desiderio per il cibo”.
- Fare una passeggiata dopo aver mangiato
Dopo il pasto, il Manuale consiglia anche di alzarsi o camminare. E questa regola regina viene ancora oggi consigliata da qualsiasi medico saggio per avere una vita lunga e sana: una passeggiata dopo pranzo e magari anche dopo cena.
Nel testo del Regimen c’è un’intera sezione dedicata al salasso: in primavera bisognerebbe prelevare il sangue dalle vene della parte sinistra del corpo.
Poche regole per una vita sana, alcune in voga ancora oggi, forse le più importanti: mangiare poco, non arrabbiarsi mai, uva per depurarsi, mangiare solo quando si ha fame, sì ai carboidrati, alla frutta e alle proteine animali, passeggiare sempre dopo ogni pasto.
Alfonso Piscopo
Alfonso Piscopo è Veterinario Dirigente della Az. USL di Agrigento. Collabora con diverse riviste specializzate, tra cui Eurocarni.