La lotta allo spreco alimentare sarà legge
La lotta allo spreco alimentare è una delle principali sfide di questo secolo. Evitare di sprecare cibo significa evitare di sprecare risorse naturali, ma soprattutto fare in modo di ridurre l’iniquità che troppo spesso caratterizza questo pianeta. Evitare di sprecare cibo significa anche combattere fame, malnutrizione, povertà. La filiera delle carni ne è particolarmente consapevole, tanto da essere quella nel settore alimentare che produce la minore quantità di sprechi. Ma non è l’unica. Dopo il percorso di Expo Milano 2015, anche le Istituzioni hanno preso sempre più sul serio questo problema, e ora in Italia si punta all’approvazione di una norma dedicata, che porti il nostro Paese a rendere legge la lotta allo stesso spreco alimentare.
“Finalmente l’Italia si potrà dotare di una norma che rafforza il lavoro di contrasto a un fenomeno che solo da noi vale più di 12 miliardi di euro all’anno”. Parola di Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali che, come spiega sulle pagine de Il Corriere della sera, punta a chiudere nel più breve tempo possibile l’iter legislativo.
L’obiettivo è chiaro: “Far crescere la consapevolezza nei consumatori rispetto alle abitudini alimentari e semplificare le donazioni per le aziende”. Inoltre, “per la prima volta anche per l’agricoltura si disegna un ruolo da protagonista, attraverso le donazioni dirette agli indigenti”. Del resto, spiega sempre al Corriere il ministro Martina, “l’Italia rappresenta già una buona pratica a livello internazionale: ogni anno recuperiamo 550 mila tonnellate di eccedenza in tutta la filiera. Nel 2016 vogliamo arrivare a 1 milione”.
La legge, che sarà votata dal Parlamento, è un tentativo di riparare una situazione che sta assumendo contorni allarmanti. Secondo l’Istat, infatti, nel Belpaese sono addirittura 6 milioni le persone che si trovano in uno stato di povertà assoluta. In altre parole, circa una persona su dieci non è in condizione di acquistare beni e servizi necessari a uno standard di vita accettabile.
Il Ministero punta quindi allo «SprecoZero», attraverso un piano (omonimo) che renda per le imprese più conveniente donare cibo che sprecarlo. Un iter legato anche alla necessità di mantenere gli impegni presi con la Carta di Milano. “Nel mondo un terzo della produzione di cibo viene sprecata”, conclude Martina: “Si tratta di una delle piaghe più forti contro cui combattere per affermare davvero e concretamente il diritto al cibo come diritto universale, per contribuire a raggiungere l’obiettivo Famezero al 2030 sancito dalla Carta di Milano e dai nuovi Obiettivi del millennio dell’Onu”.
Redazione Carni Sostenibili