TOP

“La dieta vegana non è adatta né ai bambini, né agli adulti”

Bambini con deficit di crescita, affetti da anemia o addirittura vittime di fratture spontanee. Tutto a causa di un’alimentazione incompleta. Per scarsa attenzione della famiglia? Tutt’altro, piuttosto per scelte alimentari troppo precise e nette. Sono, infatti, alcuni degli effetti collaterali che si sono manifestati in seguito alla decisione dei genitori di estendere ai propri figli una dieta vegana o vegetariana. Scelte potenzialmente molto pericolose, se non attuate con buonsenso e attenzione.

In un articolo pubblicato lo scorso mercoledì su La Repubblica, la giornalista Elena Dusi ha raccolto la preoccupazione di pediatri e medici che parlano di un quadro inedito e allarmante. Come Alessandro Ventura, direttore di pediatria all’università e all’ospedale Burlo Garofolo di Trieste, che per la prima volta in 41 anni di carriera ha dovuto affrontare in un anno tre casi di lattanti ricoverati per carenza di vitamina B12. Tre bambini con mamme vegane.

Casi limite? Può darsi, ma non per questo meno preoccupanti. Il timore è che gli episodi più gravi che rendono necessari il ricovero siano solo la punta dell’iceberg di un problema potenzialmente molto più esteso. “Sicuramente c’è una forte preoccupazione su questo tema”, spiega Laura Rossi, ricercatrice del Crea, (Consiglio per la ricerca in agricoltura, che ha ereditato personale e competenze dell’ex-Inran), l’ente che insieme al Misal contribuisce in modo determinante a stabilire le indicazioni nutrizionali ufficiali. “Mi confronto frequentemente con i pediatri di famiglia che operano sul territorio e hanno il polso della situazione. Da loro arriva la conferma dell’aumento di casi di bambini con gravi carenze nutrizionali per effetto di diete molto sbilanciate, come può essere quella vegana, se attuata senza le opportune competenze”.

Possiamo dire che è una dieta non adatta ai bambini?

Non lo è neppure per gli adulti. Si rischia una carenza di vitamina B12, di ferro e calcio, solo per citare alcuni elementi. Inoltre, le performance delle proteine vegetali sono, del tutto diverse rispetto a quelle animali.

Si può sopperire con l’uso di integratori?

Certo, se si ha a disposizione un nutrizionista in casa si può fare quasi tutto. Ma per quanto mi riguarda una dieta che necessita di integratori non è una dieta.

E cos’è?

Un’altra cosa. Bisogna tener conto che alcune persone scelgono di essere vegane per legittimi motivi etici. Ma in questi casi occorre affidarsi a professionisti molto esperti, perché occorre bilanciare scrupolosamente i diversi alimenti e integrare la dieta. Il “fai da te” casalingo porta solo danni.

E lo vediamo negli episodi dei bambini malnutriti.

Per i bambini la mancanza di proteine animali è ancora più difficile se non impossibile da compensare. Nelle fasi dello sviluppo l’organismo ha un fabbisogno nutrizionale altissimo, che è impossibile soddisfare solo con alimenti di origine vegetale. In Italia abbiamo l’esempio della Dieta mediterranea, che dovrebbe essere una guida.

In che senso?

È riconosciuto quasi all’unanimità che si tratta dello stile alimentare che garantisce la maggior aspettativa di vita. Si compone in prevalenza di frutta e verdura, ma non esclusivamente: le proteine animali trovano il loro posto

Il Ministero della Salute ha in programma iniziative specifiche per far conoscere alle famiglie i rischi di una dieta vegana?

Non ne sono a conoscenza. Ma penso sia più sensato continuare a insistere sul tema della corretta alimentazione in senso generale. Anche nella definizione delle prossime linee guida, che verranno diffuse entro la fine dell’anno, abbiamo preferito non concentrarci su questioni specifiche, ma mantenere un approccio aperto, per comunicare il messaggio che non esistono alimenti buoni o cattivi, ma solo una buona o cattiva alimentazione.

A proposito delle linee guida, avete già definito le indicazioni su carni e salumi o attendete la pubblicazione del documento integrale della Iarc?

Abbiamo già deciso. Ma ovviamente non posso dirle come.

 

Paolo Frettoli

Fonte: Alimentando.info

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.