La carne deve essere mangiata?
Esiste una fascia di popolazione vegetariana o vegana che, per scelta personale, non consuma la carne. Al contrario questo alimento viene consumato da gran parte dei cittadini. Queste scelte si basano su motivi ideologici, di tradizioni alimentari familiari, di risorse economiche per l’acquisto degli alimenti ed altri fattori non facilmente individuabili.
I vegetariani affermano che il consumo di carne è dannoso per la salute, mentre gli “onnivori” sono convinti del contrario. La maggior parte degli “scienziati” nutrizionisti afferma che un uso moderato della carne è di grande utilità; mentre una minoranza, anche se molto agguerrita, afferma il contrario.
Recentemente la Federcarni (che rappresenta i macellai) ha lanciato una campagna a favore della carne basata sulla distribuzione di sacchetti, da distribuire ai cittadini che vanno nelle macellerie in cui vengono riportati i “benefici” della carne stessa.
Sostanzialmente con cinque differenti messaggi, scritti sui sacchetti, la Federcarni afferma che la carne è un ottimo e salutare alimento e che le avversioni al suo consumo sono soltanto il frutto di pregiudizi. Una organizzazione contraria al consumo di carne ha lanciato una petizione contro la campagna di Federcarni ritenendola “vergognosa, ingannevole e pericolosa” per la salute dei cittadini. Lo scopo della petizione e di chiedere al Ministro della Salute di fare interrompere la campagna pubblicitaria.
Al di là degli interessi palesi dei macellai e di quelli forse occulti di chi avversa il consumo di carne, c’è sempre il cittadino consumatore che si trova in mezzo a conflitti di interesse economico e commerciale e che rimane disorientato.
Forse una maggiore ragionevolezza da parte di tutti non guasterebbe. E’ fuori discussione che un consumo esagerato di carne può dare origine a disturbi metabolici, ma è altrettanto fuori discussione che un uso moderato di carne (due – tre volte la settimana) è di grande utilità per la nostra salute. Dobbiamo anche ricordare che nel nostro Paese da quando si è avuto un aumento del consumo di carne si è registrato un sensibile incremento della qualità e delle aspettative di vita.
In materia di alimentazione le posizioni radicali estreme non sono sinonimo di sicurezza, ma servono solo ad alimentare polemiche che a lungo andare fanno male al portafoglio e, soprattutto, alla salute, a tutto vantaggio di chi, grazie proprio al disorientamento dei cittadini, riesce a trarre dei benefici.
Agostino Macrì
Fonte: La Stampa