Irrigazione a manichetta: risparmio idrico in allevamento
Le nuove generazioni di allevatori, che come abbiamo detto sono sempre anche agricoltori, hanno sviluppato una profonda sensibilità non solo per il rispetto degli animali, ma anche dell’ambiente. Nati in un periodo storico in cui è chiara l’impossibilità di sfruttare le risorse naturali come se fossero infinite, stanno mettendo in pratica nelle loro aziende metodi efficaci per produrre di più consumando di meno. Uno di questi è il sistema di irrigazione “a manichetta”, che permette di risparmiare un quinto dell’energia utilizzata con il tradizionale metodo “del rotellone”, molto inefficiente e dagli elevati sprechi idrici (un quinto dell’acqua evapora ancora prima di toccare il terreno).
La cosa interessante è che tutto questo non permette solo una produzione più sostenibile, ma anche di ottenere prodotti di maggiori qualità, persino in estati particolarmente siccitose (fenomeno sempre più frequente, purtroppo). A rivelarci questi dettagli del proprio lavoro è Giacomo Beltrame, protagonista insieme al fratello Andrea e alla propria famiglia della serie #AlleviamoRispetto in ambito bovino. Ricordiamo che del mais, qui preso come esempio di coltura, i bovini mangiano l’intera pianta, non solo la pannocchia. Infatti, mentre gli animali zootecnici si cibano per l’86% di materia vegetale non commestibile per l’essere umano, nel bovino questa percentuale sale al 92% (FAO). La competizione alimentare con l’uomo, insomma, è un’altra leggenda metropolitana. O forse è meglio dire urbana, visto che circola in contesti ben lontani dal mondo agricolo.