Importanza e sicurezza della carne per bambini
In occasione del IX Congresso Nazionale FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), all’interno dell’incontro “Il ruolo delle proteine della carne nella crescita dei bambini”, alcuni esperti in Nutrizione, Sicurezza e Ambiente, hanno tracciato un quadro rassicurante sulla qualità alimentare della carne italiana e sugli impatti ambientali delle filiere zootecniche, sfatando quei miti che spesso impediscono alle famiglie di consumare serenamente questo alimento.
A livello nutrizionale, la carne è un alimento ricco di nutrienti, fondamentali nelle prime fasi della vita di un individuo. Non a caso è da inserire all’interno di una dieta varia ed equilibrata, nelle quantità suggerite dal modello della Dieta Mediterranea.
L’assunzione di alimenti di origine animale è raccomandata anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che la consiglia per soddisfare pienamente i fabbisogni nutrizionali del bambino a partire dai 6 mesi di età. Le diete a base di soli vegetali, ricorda l’OMS, non apportano a sufficienza Ferro e Zinco, a meno che non si ricorra all’impiego di integratori o prodotti fortificati (fonte: World Health Organization, 2009).
“La carne possiede proprietà nutrizionali e che la rendono davvero preziosa per i bambini”, afferma il professor Andrea Vania, Dirigente di I livello e Responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione Pediatrica del Dipartimento di Pediatria dell’Università La Sapienza di Roma: “Essa, infatti, non solo è ricca di ferro eme (facilmente assorbibile ed utilizzabile dal nostro organismo), zinco (necessario per la crescita, la cicatrizzazione e per combattere le infezioni) e vitamina B12 (che interviene, fra l’altro, nella formazione di globuli rossi, nella funzione nervosa e nei processi di trasformazione dell’energia), ma è anche una fonte primaria di proteine di ottima qualità, che garantiscono e regolano la crescita del corpo umano, e sono fonte di aminoacidi essenziali che l’organismo non è in grado di produrre autonomamente”.
Il ferro, come dimostrato anche da recenti studi, oltre che per la costituzione dell’emoglobina e per il trasporto dell’ossigeno, è essenziale per aumentare la resistenza alle infezioni e per il corretto sviluppo cognitivo del bambino.
La carne è anche un alimento la cui sicurezza in Italia è garantita da una rigorosa normativa e da un sistema sanitario tra i più strutturati a livello internazionale, grazie ai circa 4500 veterinari ufficiali che ne fanno parte. Un aspetto di particolare rilevanza è costituito dall’uso responsabile dei farmaci veterinari a seguito della comparsa del fenomeno della “farmaco- resistenza agli antibiotici”.
Infatti, la prassi di un uso eccessivo di antibiotici in allevamento è stata interrotta da diversi anni e attualmente, in Italia, tali farmaci possono essere impiegati solo utilizzando delle specialità medicinali registrate e a seguito di una prescrizione medico-veterinaria, con tempi e modalità di trattamento che garantiscano la qualità del prodotto al consumo.
“È importante sottolineare che le carni italiane sono tra le più controllate e sicure, con ispezioni e controlli quotidiani non solo sul prodotto finito, ma su tutta la filiera”, afferma la dottoressa Maria Caramelli, Direttore dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta: “La normativa italiana non solo vieta l’uso di ormoni negli allevamenti, ma pone delle restrizioni considerevoli anche all’utilizzo di antibiotici per la cura degli animali, che ne consentono la somministrazione solo in casi specifici e seguendo dei protocolli che impediscono la presenza di eventuali residui nella carne destinata al consumatore finale”.