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F2F, paradosso numero cinque: il benessere animale

 

La legislazione europea sul benessere animale è una delle più avanzate e complete al mondo. Un insieme di norme regola a tutti i livelli della filiera i comportamenti degli operatori nelle varie fasi della produzione: dai requisiti per la stabulazione al trasporto e alla macellazione degli animali da allevamento, fino ai requisiti specifici per certe specie e all’etichettatura della carne. Se smettessimo di allevare bestiame in Europa e importassimo carni da altri Paesi, dovremmo domandarci: il benessere animale verrebbe tutelato?

La sicurezza alimentare è un carattere distintivo delle carni europee, sistematicamente sottoposte a un’articolata rete di controlli da parte delle autorità pubbliche a tutti i livelli della supply chain. Non solo, in Europa, a differenza di altri continenti, l’utilizzo di tutti i tipi di ormoni è vietato dal 1981. L’utilizzo di tali sostanze è pertanto illegale e perseguibile penalmente. Le carni che mangiamo, inoltre, non contengono residui di antibiotici. Il loro utilizzo in allevamento è infatti regolamentato nella scelta dei principi attivi, nei cicli di trattamento e nel rispetto rigoroso dei tempi di sospensione, ovvero il tempo necessario affinché il farmaco sia smaltito prima che l’animale possa essere idoneo al consumo.

 

 

 

 

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.