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European Chicken Commitment: costi e impatti

Con gli Standard ECC, CIWF mira a un ulteriore passo avanti del benessere animale negli allevamenti avicoli. Ma a quale costo per produttori e consumatori?

L’ONG animalista Compassion in World Farming (CIWF), impegnata nella tutela del benessere degli animali da allevamento, ha lanciato l’iniziativa European Chicken Commitment (ECC), un protocollo che invita a migliorare gli standard di allevamento dei polli da carne. Questo impone requisiti più rigorosi rispetto alla normativa UE attuale, come l’uso di genotipi a lenta crescita, una minore densità di allevamento e l’adozione di strumenti di arricchimento ambientale per migliorare le condizioni di vita degli animali.

Numerose aziende in tutta Europa, inclusi rivenditori, ristoranti e servizi di catering, vi hanno già aderito, impegnandosi ad applicare, entro il 2026, standard più elevati lungo l’intera filiera avicola (pollame fresco, congelato e lavorato). Ma restano senza risposta alcune questioni cruciali: adeguarsi agli standard dell’ECC sarà economicamente sostenibile per le aziende? E, soprattutto, avrà un impatto positivo sull’ambiente riducendo davvero l’impronta ecologica del settore avicolo o, al contrario, comporterà un maggiore consumo di risorse? Infine, quali saranno le conseguenze sulla produzione complessiva di carne di pollo in Europa?

Il vero impatto degli standard ECC

Per rispondere a queste fondamentali domande, l’Associazione dei trasformatori di pollame e del commercio di pollame nei paesi dell’UE (AVEC), ha commissionato già lo scorso anno uno studio di impatto sui costi aggiuntivi e le potenziali conseguenze di una completa transizione dell’attuale produzione europea di carne di pollo agli standard ECC. Lo studio, condotto in modo indipendente da RSK ADAS Ltd (ADAS), società di consulenza inglese specializzata in agricoltura, esamina nel dettaglio le differenze tra la produzione standard e quella conforme agli standard ECC. L’analisi si concentra su metriche chiave come il costo per kg di carne, l’impatto sulle emissioni di gas serra, il consumo di acqua e la necessità di nuovi spazi di allevamento.

I risultati dello studio sono tutt’altro che incoraggianti. L’ECC impone standard più rigidi rispetto alla normativa UE attuale, tra cui una densità di allevamento massima di 30 kg/m² e l’uso di genotipi a lenta crescita. Questo si tradurrebbe in un aumento del 21,9% del costo di produzione per animale e del 37,5% per kg di carne rispetto alla produzione standard. I consumi di mangime e acqua aumenterebbero rispettivamente di 34,5% e di 34,6% per kg di carne, pari a 7,3 milioni di tonnellate in più di mangime e 12,44 milioni di metri cubi d’acqua in più all’anno.

La produzione di carne avicola in Europa registrerebbe una diminuzione del 44%, con conseguenti massicce importazioni di prodotti avicoli da Paesi terzi con standard produttivi e di benessere animale nettamente inferiori a quelli europei.

Nemmeno l’impatto ambientale sarebbe positivo: secondo lo studio, le emissioni di gas serra aumenterebbero del 24,4% per kg di carne prodotta. Per mantenere l’attuale livello di produzione di carne di pollo nell’UE, sarebbero necessari 9.692 nuovi allevamenti (25,5 milioni di m² aggiuntivi) e un investimento stimato di 8,24 miliardi di euro per realizzarli.

Standard ECC: “Implicazioni economiche e ambientali significative”

Come abbiamo visto, se da un lato l’adozione dell’ECC potrebbe far migliorare ulteriormente gli standard di benessere animale, dall’altro comporterebbe costi aggiuntivi esorbitanti e un impatto negativo su produzione e ambiente, aumentando il consumo di risorse. Questo studio fa emergere questi aspetti per il calcolo dei costi per chilogrammo di carne, a differenza delle analisi precedenti, spesso caratterizzate da una sottostima del reale impatto del passaggio agli standard ECC.

Questi effetti sulla produzione porterebbero inevitabilmente a prezzi più alti della carne di pollo, e quindi alla possibile esclusione di una larga parte di consumatori; ma anche ad un importante aumento delle importazioni da Paesi terzi con standard di benessere animale inferiori.

“L’ECC mira a migliorare il benessere degli animali, ma è fondamentale riconoscere che questi miglioramenti comportano implicazioni economiche, sociali e ambientali significative”, spiega Gert-Jan Oplaat, Presidente di AVEC: “Sappiamo che il consumo di carne di pollo nell’UE dovrebbe aumentare nei prossimi 10 anni; i consumatori dovrebbero quindi avere la possibilità di scegliere prodotti con un maggior benessere animale, e un maggior costo, se lo desiderano, ma è fondamentale che rimangano disponibili opzioni convenzionali ed economicamente accessibili a tutti“.

L’associazione presieduta da Oplaat, di fatto, promuove lo sviluppo di indicatori di benessere animale basati sulla produzione, fondati su criteri scientifici e oggettivi, per valutare le reali condizioni di allevamento. Sostiene, inoltre, una gestione aziendale efficace, una formazione adeguata degli allevatori e un quadro normativo che incentivi il progresso attraverso obiettivi concreti e raggiungibili per i produttori.

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.