Emissioni gas serra, ISPRA: allevamenti responsabili per il 5%
Emissioni di gas serra: industria e trasporti incidono più di ogni altro settore. L’agricoltura in Italia solo per il 7%. I dati ISPRA.
Cala il numero delle emissioni annue in atmosfera. A dare i dati del trend in discesa nel 2019 è l’ISPRA. Nei report National Inventory Report 2021 e Informative Inventory report 2021, diffusi lo scorso 16 aprile, si registra che la diminuzione sia ricollegabile soprattutto alle novità degli ultimi anni nel comparto energia: da un lato, infatti, crescono le energie rinnovabili e, dall’altro, si misurano significativi risultati per ciò che concerne le misure di efficienza con effetti positivi in generale in termini di riduzioni delle fonti fossili.
Qual è il settore che incide di più nella bilancia delle emissioni
Siamo in una situazione virtuosa? Ancora no. Come risulta anche dalle informazioni divulgate dal Global Footprint Network, per far fronte alle attuali richieste di risorse, l’umanità, ad oggi, avrebbe necessità di 1,7 Terre.
In base agli studi divulgati dall’ISPRA, i settori che incidono maggiormente sono quelli di energia e trasporti, a cui si ricollegano circa la metà delle emissioni di gas climalteranti. Confrontando le stime con quelle dell’anno di riferimento (1990), i consumi hanno addirittura registrato un aumento del 3,2%.
Secondo #ISPRA, i settori che incidono sulle #emissioni in #Italia sono quelli di #energia e #trasporti, a cui si ricollegano circa la metà delle emissioni di #GasSerra #climalteranti. Condividi il TweetPer ciò che concerne i trasporti, se è vero che i veicoli sono sempre più efficienti e che si investe in forme di combustibili a minor impatto ambientale, vi è al contempo da registrare un incremento generale dei km percorsi dai veicoli con una crescita di circa il 22%.
In merito al settore energia, il taglio di emissioni nel 2019 è del 33% rispetto al 1990, nonostante un aumento della produzione di energia termoelettrica (da 178,6 Terawattora a 195,7 TWh) e dei consumi di energia elettrica (da 218,7 TWh a 301,8 TWh).
Secondo i dati #ISPRA, in Italia si segna una crescita delle #emissioni relative al consumo di #metano, ricollegabile soprattutto all’incremento del numero delle #abitazioni e dei relativi impianti di #riscaldamento. Condividi il TweetIn Italia si segna peraltro una crescita delle emissioni relative al consumo di metano, ricollegabile soprattutto all’incremento del numero delle abitazioni e dei relativi impianti di riscaldamento, oltre che ai fattori climatici annuali.
Analizzando i dati diffusi sulle stime 2019, emerge che in Italia solo il 7,1% delle emissioni di gas serra sia attribuibile all’agricoltura e che altri comparti, invece, incidono in maniera notevole: i trasporti con il 25,3% o le industrie energetiche con il 23.7%.
In Italia solo il 7,1% delle #emissioni di #GasSerra è attribuibile all’#agricoltura, mentre altri comparti incidono in maniera notevole: i #trasporti con il 25,3% o il settore #energia con il 23.7%. Condividi il TweetDa un’analisi più approfondita, emerge che solo poco più del 5% è ascrivibile al settore dell’allevamento (79% del comparto agricolo). La cifra è sensibilmente più bassa rispetto ai numeri indicati, per tale settore, dalla FAO (14,5%): ciò è dovuto, da un lato, agli standard italiani in agricoltura sicuramente più ecosostenibili se paragonati a quelli applicati in altri continenti e poi alla dieta mediterranea, che bilancia i cibi prevedendo una quota pro capite di carne inferiore rispetto alla media occidentale.
Poco più del 5% delle #emissioni di #GasSerra in #Italia è ascrivibile agli #allevamenti. Da ricordare a chi diffonde #FakeNews sul tema. Condividi il Tweet
Nel 2020, col crollo del traffico a causa della pandemia, le emissioni scendono ancora
L’ISPRA ha potuto già presentare alcuni numeri relativi al 2020, l’anno della pandemia e dei lockdown attuati in gran parte del pianeta.
Sulla base delle prime elaborazioni si calcola che tali restrizioni alla mobilità e la chiusura delle attività si siano tradotte, per l’Italia, in una riduzione del 9,8% delle emissioni rispetto al 2019.
Vi è stata una contrazione della domanda di energia elettrica (-12,6%), una riduzione dei consumi energetici nel settore industriale (-9,9%) e nei trasporti (-16,8%). In generale le indicazioni sono utili anche per capire come alcune misure possano effettivamente incidere in termini di riduzioni delle emissioni climalteranti.
Cosa ci raccontano i dati Ispra
Il drastico calo dei gas serra, dovuto alla riduzione delle attività industriali e del traffico a causa del Covid-19, dimostra quanto questi settori incidano nella bilancia delle emissioni. Commenta a riguardo Coldiretti che l’emergenza sanitaria non ha, ad esempio, fermato gli allevamenti italiani per garantire i rifornimenti alimentari alle famiglie e che il crollo dei climalteranti sia stato ottenuto con la riduzione delle attività di industrie e trasporti.
Come ricorda #Coldiretti, l’#EmergenzaSanitaria non ha fermato gli #allevamenti italiani nel garantire #cibo alle famiglie, e il crollo dei #climalteranti è stato ottenuto con la riduzione delle attività di #industrie e #trasporti. Condividi il TweetProprio di questi temi si è parlato nel webinar “Allevamenti bovini e transizione ecologica” organizzato da CIA agricoltori italiani, nel quale si è evidenziato come “Nonostante sia un settore strategico per l’economia nazionale, con un fatturato di 40 miliardi di euro e 270 mila imprese coinvolte tra produzione e trasformazione, e sebbene abbia compiuto enormi passi avanti sulla strada della sostenibilità, arrivando a pesare appena il 5,2% sul totale delle emissioni di CO2 che si riversano sull’ambiente, deve ancora difendersi da visioni allarmistiche e messaggi fuorvianti non suffragati dai dati che incidono negativamente sulla filiera e sui consumatori”.
L’evento online è stato anche occasione per sottolineare l’impegno del comparto allevatori nel cogliere la sfida del Green Deal europeo: “Chiedono solo strumenti e risorse adeguate per affrontare la transizione verde puntando su innovazione, ricerca e nuove tecnologie, con l’obiettivo di impattare sempre meno sul clima, ma tutelando al contempo competitività, reddito e qualità”.
#CIA #Agricoltori: pesiamo per appena il 5,2% sul totale delle #emissioni di #CO2, ma dobbiamo difenderci da notizie fuorvianti non suffragate dai dati”. Condividi il TweetSu tali temi si è espresso anche il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, nel suo videomessaggio all’evento Cia: “Da parte del Mipaaf, c’è costante attenzione e supporto al settore, anche nei confronti di fake news e attacchi mediatici. La filiera zootecnica italiana è ai primi posti nel mondo per la qualità e, da tempo, gli allevatori hanno avviato un percorso improntato alla sostenibilità”. Per Patuanelli “ci sono i margini per rendere i nostri allevamenti ancora più green in un’ottica circolare, tramite l’utilizzo razionale delle risorse naturali e fino alla produzione di energia in azienda” e per accompagnare i produttori in questo passaggio “gli strumenti e le risorse sono messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dalla contemporanea riforma della PAC”.