Diete “veg” e rischio osteoporosi: evidenze dalla scienza
Le evidenze scientifiche che mettono in guardia sulle carenze nutrizionali delle diete che escludono carne, salumi e in generale cibi di origine animale non si contano più. Uno dei problemi in cui si può incorrere a causa di regimi alimentari troppo restrittivi? L’osteoporosi.
La carne e i prodotti animali sono indispensabili per ossa sane e forti: infatti la natura restrittiva delle diete vegetariane e vegane suscita da tempo preoccupazione in merito a possibili carenze nutrizionali che potrebbero aumentare il rischio di osteoporosi, una condizione cronica associata alla perdita progressiva della densità minerale ossea (BMD), con resistenza ossea compromessa ed un aumento del rischio di fratture.
La #carne e i prodotti animali sono indispensabili per #ossa sane e forti, e per prevenire l'#osteoporosi. Condividi il TweetÈ ormai dimostrato che le diete a base vegetale contengano minori quantità di nutrienti come zinco, calcio, vitamina D, vitamina B12, proteine nobili e acidi grassi omega 3, elementi con ruoli importanti nel mantenimento delle ossa e che troviamo in ottime quantità, ma soprattutto biodisponibilità, nella carne e nei cibi animali. Sono infatti molti gli studi che mostrano che chi rinuncia alla carne e al pesce, o addirittura a tutti i prodotti di origine animale, potrebbe essere maggiormente a rischio di osteoporosi.
Una meta-analisi del 2009 ha evidenziato una densità minerale ossea inferiore del 4% nei vegetariani e inferiore del 6% nei vegani, rispetto agli onnivori, e con un rischio di fratture più alto del 10%. Anche una recentissima revisione sistematica e meta-analisi del 2019 ha ribadito che rispetto agli onnivori, i vegetariani e i vegani hanno una BMD inferiore al collo femorale e alla colonna lombare e i vegani anche tassi di fratture più elevati. Questi risultati sono dovuti all’eliminazione di tutti i prodotti animali dalla dieta, che riduce l’assunzione di alcuni nutrienti essenziali, influenzando negativamente il metabolismo osseo.
Una meta-analisi del 2009 ha evidenziato una densità minerale ossea inferiore del 4% nei #vegetariani e inferiore del 6% nei #vegani, rispetto agli #onnivori, e con un rischio di #fratture più alto del 10%. Condividi il TweetQuesto può rivelarsi drammatico durante l’infanzia e l’adolescenza, quando la crescita e il ricambio osseo sono più intensi: come mostra questo studio, dove un apporto dietetico inadeguato di calcio e vitamina D, riscontrato nei vegani, può compromettere il tasso di turnover osseo e causare una diminuzione della BMD. Ecco perché i parametri di densità ossea e metabolismo osseo devono essere monitorati in chi segue diete prive di cibi animali, e in particolare nei bambini a cui viene fatto seguire questo regime alimentare restrittivo, al fine di prevenire gravi anomalie dell’osso.
Un altro recente studio del 2018 ha evidenziato l’associazione tra dieta vegana ed un aumentato rischio di fratture, a causa dell’aumento del turnover osseo nei vegani rispetto agli onnivori e di un’alterata omeostasi del calcio dovuta all’assunzione insufficiente di calcio e vitamina D, con un significativo peggioramento della salute generale dell’apparato scheletrico.
Un recente studio evidenzia l’associazione tra #DietaVegana e maggior rischio di #fratture, per assunzione insufficiente di #calcio e #vitaminaD. Condividi il TweetAnche le proteine animali si sono rivelate importanti per la salute delle ossa, come dimostra questo studio prospettico di coorte che ha riportato un impatto significativo e positivo dell’assunzione di proteine animali sull’accumulo osseo, in relazione anche ad una corretta assunzione di calcio. Infatti, molti fattori presenti nelle diete a base vegetale come l’acido ossalico e l’acido fitico possono interferire con l’assorbimento del calcio e quindi avere un effetto negativo sulla BMD, come anche la vitamina B12, presente solo nei cibi animali, la cui carenza influisce negativamente sulla densità ossea.
L’invito dunque è quello di pianificare con attenzione le diete a base vegetale per evitare conseguenze negative sulla salute dello scheletro, prestando una maggior attenzione ai nutrienti più soggetti a carenza, attraverso l’inserimento di cibi fortificati o con l’uso di integratori, per ridurre il rischio di fratture nelle persone che si privano della carne e del pesce o in generale di tutti i prodotti animali, gli unici alimenti davvero in grado di assicurare un apporto adeguato di tutte le sostanze necessarie per nutrire in modo soddisfacente le nostre ossa, confermando ancora una volta che una dieta completa è la miglior arma di prevenzione contro l’osteoporosi.