La Denver Call to Action richiede politiche sull’alimentazione con al primo posto il benessere umano, rifiutando descrizioni generalizzate degli allevamenti come dannosi per il pianeta.

Sono passati poco più di due anni da quando è stata pubblicata per la prima volta la Dichiarazione di Dublino degli Scienziati sul ruolo sociale della zootecnia. Ora firmata da oltre 1.200 scienziati in tutto il mondo, il suo messaggio non ha perso importanza e la necessità di dare voce ai numerosi scienziati che lavorano per raggiungere una visione equilibrata sul futuro dell’allevamento è più urgente che mai. Questa rinnovata urgenza ha portato alla Denver Call for Action, una continuazione della Dichiarazione di Dublino, in cui le evidenze scientifiche attuali sono state riviste e aggiornate durante il Secondo Vertice Internazionale sul Ruolo Sociale della Carne e della Zootecnia, tenutosi a Denver nell’ottobre 2024.

L’obiettivo è fornire consulenza sullo sviluppo di sistemi di allevamento basati sui più elevati standard scientifici, fornendo prove affidabili dei loro benefici nutrizionali e per la salute, la sostenibilità ambientale, il valore socio-culturale ed economico e le soluzioni per il miglioramento. È preoccupante vedere la tendenza tra i decisori politici verso approcci dietetici restrittivi che includono pressioni e tasse sui consumatori per allontanarli dal consumo di cibi di origine animale ricchi di nutrienti. È preoccupante che i “sostituti” proposti siano spesso ultra-processati (ad esempio “carne” e “latticini” finti), nutrizionalmente incomparabili, culturalmente inappropriati (ad esempio insetti in regioni in cui non c’è desiderio o bisogno di essi) o non riproducibili su larga scala (ad esempio tessuti muscolari ingegnerizzati).

Gran parte della popolazione mondiale, sia nei paesi ricchi che in quelli poveri, è denutrita, con carenze nutrizionali, malattie cardiometaboliche, disturbi autoimmuni e malattie mentali in aumento a un ritmo allarmante. Secondo gli esperti, questo è il motivo per cui il diffuso discredito di carne, latticini e uova deve cessare, poiché questi alimenti nutrienti possono fare una differenza positiva. Quindi, c’è un urgente bisogno di tornare a consigli dietetici completamente basati sull’evidenza, economicamente e culturalmente appropriati, che nutrano e rispettino le persone che consumano e producono questi alimenti essenziali piuttosto che danneggiarli.

La Denver Call for Action richiede politiche orientate all’alimentazione che mettano al primo posto il benessere umano, rifiutando le descrizioni eccessivamente generalizzate dei sistemi di allevamento come intrinsecamente dannosi per il pianeta e riconoscendo le complessità del sistema nella zootecnia e nell’ecologia. È considerato inutile sopravvalutare l’impatto dell’allevamento o adottare un approccio riduzionista alla sostenibilità ambientale basato su singoli elementi e parametri. I sistemi di allevamento sono troppo preziosi per la società per cadere vittime di semplificazione o riduzionismo, e solo attraverso valutazioni complete e basate sull’evidenza scientifica possono essere riconosciuti i complessi contributi che gli animali ben gestiti danno alla società e alla natura in termini di disponibilità di nutrienti, biodiversità, idrologia, fertilità del suolo e altri servizi ecosistemici.

Per questo motivo, la Denver Call for Action sollecita elevati standard di evidenza e rispetto per la scienza, incoraggiando i decisori politici ad ascoltare attentamente i comitati scientifici e i panel di esperti in cui viene presentata la totalità delle evidenze. I decisori politici di tutto il mondo dovrebbero impegnarsi in un rigoroso processo decisionale basato sulle prove, perché solo attraverso l’applicazione trasparente del metodo scientifico, libero da arroganza, presunzione e dogma, si potrà affrontare l’enorme sfida di nutrire la popolazione mondiale, riducendo al minimo i danni ambientali. Questo approccio è essenziale per sistemi alimentari solidi, inclusivi e sostenibili.

Per maggiori informazioni, scarica il PDF qui.

Fonte: European Livestock Voice