Controllo dei farmaci veterinari e antibiotico-resistenza
Il Sottosegretario alla salute Davide Faraone ha recentemente risposto in Commissione affari sociali della Camera ad una interrogazione di Beatrice Brignone sulle iniziative poste dal Ministero della Salute a favore della riduzione dell’utilizzo di antibiotici in zootecnia.
Nella sua risposta Faraone ha precisato, in via preliminare, che la fitta rete di controlli ufficiali in materia di distribuzione e impiego dei medicinali veterinari, ad opera sia dei Servizi Veterinari Locali che del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, ha due obiettivi: garantire la tracciabilità (controllo sull’intera filiera distributiva) e garantire l’uso corretto dei farmaci veterinari.
Queste attività rivestono un ruolo fondamentale per assicurare lo stato di salute e il benessere degli animali, tutelare la sanità pubblica, assicurando il rispetto dei tempi di attesa per garantire che gli alimenti derivanti dagli animali trattati non contengano residui chimici oltre i limiti massimi consentiti dalle normative nazionali e/o comunitarie, e contrastare lo sviluppo della resistenza antimicrobica.
La resistenza antimicrobica rappresenta un fenomeno naturale biologico, causato da mutazioni genetiche a cui vanno incontro i batteri; ma la pressione selettiva esercitata sulla popolazione microbica da un uso eccessivo e/o abuso degli agenti antimicrobici, sia in medicina umana che veterinaria, gioca un ruolo importante. Allo stato attuale, comunque, non sembra fattibile una zootecnia moderna che escluda completamente l’uso di qualsiasi antimicrobico per trattamenti veterinari, mentre un buono stato di salute degli animali e un uso razionale e responsabile degli antimicrobici contribuirebbero a prevenire la diffusione della resistenza agli antimicrobici.
Le attività del Ministero della salute sono orientate proprio in tale direzione. Ormai dal 2012, nell’ambito di una strategia nazionale la prevenzione e il contrasto del fenomeno della resistenza agli antimicrobici, sono tra i punti principali all’ordine del giorno dell’Agenda politica.
L’applicazione dei principi e/o requisiti previsti nel Manuale di biosicurezza e uso corretto e razionale degli antibiotici in zootecnia, nelle Linee guida per la predisposizione, effettuazione e gestione dei controlli sulla distribuzione e l’impiego dei medicinali veterinari, e nelle nuove Linee guida per la corretta gestione degli allevamenti di animali da reddito, al fine di ridurre le prescrizioni di antimicrobici e prevenire il rischio di antibiotico-resistenza, contribuiscono a prevenire e/o ridurre l’introduzione, lo sviluppo e la diffusione di malattie animali, massimizzando il numero di animali sani e riducendo, quindi, al minimo la necessità dell’uso degli agenti antimicrobici.
Tuttavia risulta quanto mai necessaria la completa digitalizzazione della gestione dei medicinali veterinari (dalla distribuzione alla prescrizione da parte del veterinario fino alla somministrazione agli animali), attraverso l’introduzione della ricetta veterinaria elettronica. Ciò al fine di ottenere un quadro preciso del reale consumo degli antimicrobici, dettagliato anche per filiere produttive e categorie animali, migliorando, in tal modo, l’efficacia dei controlli ufficiali e l’adeguatezza delle misure adottate, garantendo un livello sempre più elevato di tutela della salute umana.
Tale processo di digitalizzazione è in atto dal 2013 con la sperimentazione “Tracciabilità del farmaco veterinario”, che traccia le movimentazioni delle confezioni dei medicinali veterinari dal produttore al destinatario finale (allevatore, ambulatorio veterinario). Nel 2015, poi, dopo una preliminare fase di test necessaria per la validazione e “messa a punto” del sistema informativo e del processo operativo e organizzativo, è ufficialmente partita la sperimentazione “Ricetta elettronica”. Ad oggi, la ricetta elettronica è già in uso in 2 Regioni ed è prossima all’avvio in una terza. Da settembre è, inoltre, partita una fase di formazione che ha visto coinvolti oltre 100 professionisti (liberi professionisti e dipendenti pubblici) di altre 10 Regioni/P.A.
La “Ricetta elettronica” è risultata promossa a pieni voti: in base ai risultati di una consultazione promossa dalla Società Italiana Veterinari per Animali da Reddito, la ricetta elettronica è ritenuta “positiva, inevitabile, necessaria ed urgente anche per rafforzare l’esclusiva titolarità del medico veterinario alla prescrizione e alla gestione del medicinale veterinario”. Tale strumento, inoltre, consente anche la riduzione degli adempimenti a carico delle imprese, in linea con gli obiettivi dell’Agenda per la Semplificazione 2015- 2017. Secondo Faraone una norma sull’obbligatorietà della ricetta elettronica ne accelererebbe la diffusione.
Infine, conclude il Sottosegretario, il Piano per la riduzione degli antibiotici, è in fase di predisposizione da parte di un Gruppo di lavoro multi-disciplinare sull’antimicrobico-resistenza: il Piano, basato sull’approccio “One Health” ed in accordo con gli obiettivi strategici del WHO-Global Action Plan, si propone di fornire un indirizzo coordinato e sostenibile per contrastare il fenomeno dell’Antibiotico resistenza a livello nazionale, regionale e locale, individuando obiettivi, azioni da intraprendere e indicatori di processo ed esito per il monitoraggio.
Fonte: Camera dei Deputati