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Carni, salumi e sostenibilità nelle imprese italiane

Presentati i risultati del report sulle strategie e politiche ambientali, sociali e di governance attuate da 46 imprese della filiera delle carni e dei salumi.

Nonostante la crescente attenzione dei consumatori verso la sostenibilità, in Italia solo il 30% delle imprese nella filiera delle carni e salumi ha implementato strategie sostenibili di comunicazione e rendicontazione. È quanto emerge da una nuova indagine interdisciplinare realizzata da ALTIS, Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica in collaborazione con il progetto interfacoltà VIS, Valore Impresa Sostenibile e OPERA, Osservatorio europeo per l’agricoltura sostenibile. In questa analisi è stata realizzata una vera e propria mappa delle pratiche sostenibili virtuose diffuse nel settore, esaminando le strategie di sostenibilità comunicate da un campione di 46 aziende medio-grandi della filiera.

Dall’indagine è emerso che solo per 1 impresa su 3 la sostenibilità è strategica e sono ancora troppo poche le imprese che adottano approcci sostenibili strutturati in fatto di pianificazione strategica, rendicontazione e comunicazione. Solo il 30,4% pare abbia davvero compreso che la sostenibilità può dare un vantaggio competitivo e un asset strategico rilevante di crescita. Ben il 69,6% delle aziende campionate porta avanti attività e iniziative di sostenibilità in modo frammentario e informale, mentre la maggioranza è ancora alla fase iniziale di integrazione della sostenibilità nella strategia aziendale.

Sono invece le grandi imprese quelle che mostrano strategie di sostenibilità più avanzate, ben strutturate e innovative, mentre solo il 19,6% del campione ha pubblicato un report di sostenibilità ambientale, in otto casi su 46 su base volontaria. Per quanto riguarda la comunicazione, specialmente quella via Web, è più diffusa ma poco sistematica. C’è infatti consapevolezza delle potenzialità del digitale, in quanto quasi la metà delle aziende, il 47,8%, presenta una sezione del sito dedicata a tematiche di sostenibilità.

In particolare, il 56,5% comunica informazioni riguardo a più della metà delle tematiche ambientali, sociali e di governance (ESG) rilevanti per il settore, mentre l’attenzione delle imprese si rivolge verso aree relative alla filiera (87,2%) e ai prodotti e relazioni con i consumatori (80,2%), a discapito dei temi ambientali (46,8%) e di governance aziendale (44,7%). Si delinea quindi una sensibilità crescente dell’intero comparto, ma non ancora in linea con le attuali esigenze dei consumatori, dei cittadini, dei clienti industriali, dei policy-maker e di tutti gli altri portatori di interesse. Emerge invece una visione della sostenibilità incentrata sulla dimensione produttiva, sulla sicurezza alimentare e sull’identità territoriale dei prodotti, che sono valori da sempre radicati nel settore.

“L’ottimo lavoro svolto dal Team dell’UCSC proietta il mondo delle imprese di trasformazione delle carni verso la transizione ecologica indicando loro la road map per centrare gli obiettivi del PNRR nazionale e quelli del Green Deal europeo”, sottolinea Giuseppe Pulina, Presidente di Carni Sostenibili, fra i relatori del webinar. Gli fa eco il collega Ettore Capri, Professore di Chimica Agraria e Ambientale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, a sua volta intervenuto durante il webinar: “Grazie a questa prima mappa nazionale della sostenibilità, le imprese produttrici di salumi e di carne sanno dove e come muoversi per sistematizzare la sostenibilità nella loro attività gestionale”, afferma Capri: “E chi non lo fa ha poche giustificazioni.”

Il report completo è disponibile gratuitamente per il download sul sito ALTIS Unicatt.

Per chi invece non avesse seguito il webinar, qui sotto il video integrale dell’evento.

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.