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Burger di carne vs veg-burger, la sfida definitiva

Molte persone pensano che i finti burger vegetali siano più salutari di quelli veri di carne. La realtà scientifica è molto diversa, soprattutto dal punto di vista nutrizionale.

Partiamo da quella che per la maggior parte delle persone, comprensibilmente, è una priorità: la salute. Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad una sorta di invasione del mercato di prodotti vegetali (forse già destinata a finire), proposti appunto come salutistici ma che hanno sviato il vero concetto di salute. Ne è convinto il Professor Luca Piretta, medico, gastroenterologo e nutrizionista.

“Negli ultimi anni, l’attenzione si è focalizzata sulla dicotomia tra prodotti animali e vegetali, favorendo un boom di consumi di prodotti veg ‘alternativi’ anche tra gli onnivori, spinti dall’erronea idea di salutismo che tali prodotti possono evocare”, spiega il professor Piretta: “Ma non bisogna dimenticare, quando si parla di Dieta mediterranea, che i prodotti da preferire sono quelli naturali, sia quando si parla di vegetali che di prodotti animali.”

A questo proposito, risulta estremamente interessante il lavoro svolto dalla startup italiana Oplà, che ha messo a confronto i valori nutrizionali di un burger di sola carne bovina macinata con i valori medi di 10 falsi burger vegetali scelti tra i prodotti leader di mercato. Il tutto riassunto in un breve video, presentato in anteprima durante Nutrimi Special Edition.

I risultati sono a dir poco sorprendenti. Dal punto di vista scientifico risulta infatti che il burger di carne, apporta principalmente proteine, mentre il meta-burger vegetale presenta quantità simili di proteine, grassi e carboidrati, ma la maggior parte dell’energia proviene dai grassi. Inoltre, il classico burger di carne, a differenza dei prodotti vegetali, non contiene aggiunte di sale né zuccheri, e presenta una quota molto contenuta di grassi saturi.

Anche il confronto secondo i criteri NOVA (il sistema che esprime scientificamente quanto un prodotto è trasformato e lavorato a livello industriale) i risultati sono inequivocabili. In una scala da 1 a 4, il burger di carne presenta valutazione 1 mentre quelli vegetali un valore di 4. Questo significa che i prodotti vegetali, che contengono una varietà di ingredienti, hanno anche un articolato procedimento produttivo, e sono classificati come ultra-processati.

“Osservando questi dati, i burger vegetali non si possono considerare un’alternativa soddisfacente e preferibile alla carne magra, né dal punto di vista nutrizionale né tantomeno salutistico.”, sottolinea Piretta: “Si tratta di prodotti diversi, sicuramente non sostituibili tra loro, semmai complementari.”

Quali sono i rischi? Se si considera la salute umana, dobbiamo essere consapevoli che i cibi ultra-processati come i veg-burger, se assunti con costanza, possono arrecare diversi danni. Non si tratta infatti di affrontare la questione in modo dicotomico, carnivori Vs. vegani, ma bensì di mettere al centro la salute, appunto.

A tal proposito recenti studi dimostrano che assumere spesso cibi ultra-processati aumenta il rischio di morte prematura e malattie cardiovascolari. Questi cibi favoriscono inoltre un precoce invecchiamento di tutto l’organismo, oltre che a favorire l’obesità.

Cosa fare? La conoscenza rende liberi. Quindi non fermarsi mai ai preconcetti o al mainstream del momento, e soprattutto leggere cosa contengono i prodotti che acquistiamo.  

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.