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Alcune considerazioni su dieta e rischio tumori

Sono molti gli studi condotti per cercare di associare la dieta ai tumori, ma il tumore è una malattia molto complessa:

–    Esistono oltre 100 tipi diversi di tumore con molte cause differenti.
–    La dieta media contiene un numero enorme, quasi imponderabile, di componenti più diversi, alcuni di questi possono diminuire ed altri aumentare il rischio di sviluppare un tumore.
–    I tumori richiedono tempi molto lunghi per svilupparsi, cosa che rende molto difficile stabilire una relazione sicura e attendibile di causa-effetto.
–    Molti quesiti su dieta e tumori rimangono ancora senza risposta e spesso gli studi si basano sull’animale da laboratorio senza una diretta evidenza nell’uomo.
–    Le raccomandazioni per una corretta dieta/rischio tumore devono essere basate su evidenze scientifiche rilevanti e non riferirsi solo ad un singolo studio o esperimento.

Il consiglio più appropriato per questa delicata tematica è: seguire uno stile di vita salutare che preveda un’attività fisica regolare, il consumo di una dieta bilanciata e diversificata e non fumare. In effetti, tale stile di vita gioca il ruolo maggiore nel determinare il “rischio tumore”.

Oggi la nuova piramide della dieta mediterranea prevede un incremento, rispetto a quella tradizionale, proposta sin dagli anni ’60, di tutte le fonti di proteine animali; viene però ribadito che si rivolge a tutti gli individui di età compresa tra i 18 e 65 anni, quindi sono confermati i rilievi di un diverso approccio nel consumo di proteine animali nell’infanzia, nella pubertà e negli anziani.

È pertanto pretestuoso accusare tout court, senza le opportune precisazioni relative a “quantità ingerita”, “stile di vita” e “attività fisica”, che gli elementi di origine animale sono la causa di patologie varie. Molte ricerche suggeriscono che è più importante aumentare il consumo di cereali integrali e vegetali ricchi di fibre che non diminuire drasticamente la carne e i grassi nella dieta, ma soprattutto è ingeneroso non considerare la loro essenzialità. Specie nelle fasi giovanili, in gravidanza/lattazione e in età avanzata, in quanto contengono proteine “pregiate”, sono ricche di calcio, vitamine (A,D,B, ecc.), oligoelementi (Fe- Zn, ecc.).

Tratto da “Alimentazione: verità e bugie, a cura di Stefano Zurrida e Carlo Cipolla, pg 72-74”, Cap. 4, testo di G. Poli e S. Masini, Sics editore.

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.