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Ecco il legame tra carne e difese del sistema immunitario

Chi pensa che i vegetariani si ammalino di meno dovrà ricredersi di fronte all’evidenza: la carne rende forti. La nutrizione complessiva svolge un ruolo importante nella risposta immunitaria.


La presenza di carne all’interno della dieta dà una marcia in più, grazie al contenuto di tutti gli elementi indispensabili per un sistema immunitario forte ed efficiente. Diversi studi mostrano infatti che escludere la carne e il pesce dalla propria alimentazione potrebbe avere un possibile impatto negativo sulla risposta immunitaria, in quanto chi segue una dieta vegetariana presenta meno cellule adibite alla difesa del nostro organismo, con una conseguente risposta anticorpale significativamente inferiore.

Dalla valutazione dei livelli sierici delle immunoglobuline nei bambini vegetariani e onnivori è emerso che la carenza di ferro nei bambini vegetariani può portare a una riduzione dei livelli di immunoglobuline, con difese immunitarie più basse rispetto a chi mangia carne. La risposta immunitaria infatti è legata non solo al ferro, ma anche all’assunzione di energia, zinco, rame e vitamina B6, tutti nutrienti che troviamo in ottima quantità e biodisponibilità proprio nella carne, di cui i vegetariani si privano. Per questo motivo, l’impatto delle diverse assunzioni di questi nutrienti sui livelli anticorpali ha registrato differenze tra vegetariani e onnivori, con livelli inferiori di anticorpi nei bambini vegetariani.

Non solo i bambini, ma anche gli adulti e anziani che seguono una dieta priva di carne e di pesce hanno registrato un conteggio significativamente più basso di globuli bianchi e rossi, con livelli inferiori di neutrofili, monociti, eosinofili, linfociti e basofili, tutte cellule coinvolte nella risposta anticorpale. L’analisi della funzione immunitaria ha rilevato un’attività fagocitica più blanda, cioè una minor capacità delle cellule di ingerire e distruggere corpi estranei come virus e batteri, con una conseguente riduzione della possibilità di difendersi dalle malattie.

Questo può essere dovuto alla carenza di nutrienti importanti a cui le diete vegetariane sono più a rischio, come le proteine, che vanno a comporre gli enzimi e gli anticorpi, i “soldatini” adibiti alla difesa del nostro organismo, ma anche altri micronutrienti che intervengono nelle reazioni biochimiche basilari del sistema immunitario, come ferro, calcio, magnesio, rame e zinco, scarsamente biodisponibili nelle diete a base vegetale, ma determinanti nel supportare le difese immunitarie.

Anche uno studio clinico dell’Università di Graz ha concluso che i vegetariani si ammalano più spesso e hanno una qualità della vita inferiore rispetto agli onnivori, con una maggior probabilità di soffrire di allergie, asma, diabete, emicranie, osteoporosi, cardiopatie, disturbi psichici, come ansia e depressione, disturbi alimentari e tumori, supportando ancora una volta come non sia per nulla vantaggioso rinunciare alla carne e al pesce.

Non solo carne rossa di bovino e maiale, ma anche la carne bianca di pollo e tacchino potenzia le difese immunitarie, perché ricche di vitamina B6: ne contengono la metà del fabbisogno giornaliero, anello importante di catene biochimiche basilari dell’immunità e vitale per la formazione di nuovi e sani globuli bianchi e rossi. Specialmente se cotto in brodo, il pollo aiuta a migliorare i sintomi di raffreddore e influenza, perché scioglie la sua gelatina e la condroitina, sostanza che si trova nelle cartilagini, utile per trattare l’artrosi e altri elementi nell’acqua che vanno a nutrire il microbiota, aumentando il potere difensivo della microflora batterica intestinale e la guarigione dalle malattie infettive. 

La carne ha ottimi livelli della maggior parte delle vitamine che rafforzano il sistema immunitario come la vitamina B1 e la vitamina B12, i cui stati di carenza determinano una riduzione del numero di linfociti, ma anche cromo, un micronutriente presente in tracce nel nostro organismo che stimola le difese immunitarie e la resistenza alle infezioni. Da non sottovalutare anche il contenuto in sostanze nutraceutiche come i CLA, che impediscono il danno infiammatorio derivato dalla risposta immunitaria e in grassi essenziali omega 3, specialmente DHA, trovato in dosi maggiori nel latte materno delle donne che mangiano carne, in grado così di trasmetterlo al lattante, aumentando l’efficienza dei globuli bianchi e la capacità di difesa del piccolo.

La carne si rivela per questo una perfetta alleata del sistema immunitario, in grado di rafforzare non solo la risposta agli agenti estranei, ma anche di attutire l’infiammazione che ne deriva, riducendo il danno e migliorando le performance. Mangiare carne dunque può fare la differenza, rendendoci più forti contro le malattie, perché in grado di fornirci le armi per combattere contro le quotidiane aggressioni esterne, grazie alla sua densità unica di nutrienti, che la rendono una componente imprescindibile per una dieta davvero completa e sana. 

Susanna Bramante

Agronomo e divulgatrice scientifica. Autrice e coautrice di 11 pubblicazioni scientifiche e di numerosi articoli riguardanti l’alimentazione umana e gli impatti della stessa sulla salute e sull’ambiente, nel 2010 ha conseguito il titolo di DoctorEuropaeus e Ph. Doctor in Produzioni Animali, Sanità e Igiene degli Alimenti nei Paesi a Clima Mediterraneo. Cura GenBioAgroNutrition, “un blog a sostegno dell’Agroalimentare Italiano, della Dieta Mediterranea e della Ricerca Biomedica, contro la disinformazione pseudoscientifica”, che aggiorna quotidianamente.

Agronomo e divulgatrice scientifica. Autrice e coautrice di 11 pubblicazioni scientifiche e di numerosi articoli riguardanti l’alimentazione umana e gli impatti della stessa sulla salute e sull’ambiente, nel 2010 ha conseguito il titolo di DoctorEuropaeus e Ph. Doctor in Produzioni Animali, Sanità e Igiene degli Alimenti nei Paesi a Clima Mediterraneo. Cura GenBioAgroNutrition, “un blog a sostegno dell’Agroalimentare Italiano, della Dieta Mediterranea e della Ricerca Biomedica, contro la disinformazione pseudoscientifica”, che aggiorna quotidianamente.