Allevamenti e ambiente, Italia all’avanguardia
Carni Sostenibili interviene a Bruxelles nel seminario sulla sostenibilità zootecnica europea organizzato da EU40.
Con 168 miliardi di euro generati ogni anno e occupazione per circa 30 milioni di persone, il settore zootecnico europeo è uno dei più importanti, non solo in ambito agricolo. Ma oltre agli effetti positivi in ambito economico e quindi sociale, gli ingenti investimenti degli ultimi anni per ridurre il suo impatto ambientale stanno dando buoni frutti. Come fare a comunicare questi risultati a un’opinione pubblica oggi inebriata da miti e fake news? Se ne è parlato a Bruxelles, presso il Parlamento europeo, “Sustainable livestock production in Europe and consumer communication: myths, challenges and the way forward”, evento organizzato da EU40, la rete dei giovani parlamentari Ue (sotto i 40 anni).
Tema dell’incontro: come portare il settore zootecnico europeo a comunicare in modo chiaro ed efficace ciò che di buono fa, a livello ambientale, economico e sociale, a un pubblico sempre più disorientato da estremismi e fake news. Italia capofila con il Progetto Carni Sostenibili, unico esempio concreto in Europa di piattaforma comunicativa che, seguendo una logica di trasparenza pre-competitiva e basando i suoi contenuti su fonti rigorosamente scientifiche, sta contribuendo in Italia a riequilibrare le informazioni sulla produzione e il consumo di carne e proteine animali.
Viviamo in un periodo di mistificazioni e fraintendimenti, in cui molto spesso delle notizie sensazionali se non addirittura false sono disseminate attraverso i media e i social network. Un problema che non riguarda solo la politica, ma ormai ogni sfera della vita sociale. Risultato: le scelte di voto e di consumo dei cittadini sono influenzate da informazioni basate più sulle emozioni che sui fatti. Che fare, dunque, quando come nel caso della zootecnia si tende a venire attaccati senza possibilità di appello? Come si può comunicare in modo positivo sulle sfide che i consumatori pongono a tutti gli operatori della produzione animale?
Trovare risposte a questi quesiti, oltre che “una voce comune” per il settore zootecnico, è stato lo scopo dell’evento, organizzato in collaborazione con Elanco, in cui si sono alternati al microfono soggetti provenienti da tutto il vecchio continente: membri del Parlamento e della Commissione europei, associazioni di categoria e think tank accademici: da AVEC, FEFAC e COPA-COGECA, ad Animal Health Europe e Animal Task Force. Dall’Italia presentata l’Associazione Carni Sostenibili, che forse più di altri ha suscitato interesse e curiosità nei presenti in quanto esempio pratico (da imitare ed estendere al resto del continente) di risposta ai continui attacchi all’industria delle carni e dei salumi.
“Rende molto orgogliosi vedere che un progetto italiano come quello di Carni Sostenibili è così all’avanguardia da essere preso come esempio da seguire nel contesto europeo”, afferma Andrea Bertaglio, giornalista ambientale che ha esposto ai presenti i risultati ottenuti dall’Associazione in termini di presenza sui media ed autore del libro “In difesa della carne” (ed. Lindau), in uscita domani in tutte le librerie: “Spero che questo incontro, in cui sono state messe in contatto realtà così affini pur se provenienti da Paesi diversi, possa contribuire a gettare le basi di una piattaforma come appunto Carni Sostenibili su scala europea”.
In effetti ce n’è un gran bisogno, “perché le informazioni che circolano su questo settore sono davvero sbilanciate verso un sensazionalismo che sta iniziando a creare danni seri”, aggiunge Bertaglio: “Da quelli alla salute di coloro che improvvisano diete prive di proteine animali, per sé e magari addirittura per i propri figli piccoli, a quelli all’ambiente, per quanto possa suonare strano. La tutela dei paesaggi e dei territori garantita dalle produzioni animali è infatti troppo spesso sottovalutata. Anche a livello economico ed occupazionale.” Come hanno infatti ricordato durante lo stesso evento l’europarlamentare Franc Bogovic e il membro della Commissione europea Dermot Ryan, il settore zootecnico contribuisce in modo fondamentale all’economica dell’Unione, con 168 miliardi di euro generati ogni anno (il 45% dell’attività agricola totale), e dà lavoro a circa 30 milioni di persone.
Fonte: EFA News