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Il pollo italiano non ha ormoni

Il pollo italiano non ha ormoni. Eppure l’87% degli italiani crede che oggi i polli e i tacchini italiani crescano più velocemente di un tempo perché negli allevamenti sono utilizzati ormoni ed estrogeni. Ma è falso. Secondo le norme italiane ed europee ormoni ed estrogeni sono illegali. Sono anche inutili, perché i polli hanno un ciclo di vita molto breve, quindi ormoni ed estrogeni non avrebbero effetto sulla loro crescita, e sarebbero addirittura antieconomici per l’allevatore.

Tutti i controlli annuali delle autorità sanitarie nazionali e del Ministero della Salute lo confermano: nei polli italiani ormoni ed estrogeni sono pari allo zero percento. Come mai allora i pollo di oggi sono più pesanti dei polli di trent’anni fa? Perché è migliorata la selezione delle razze, e perché è migliorata la loro alimentazione: solo mangimi naturali, di origine vegetale.

Negli allevamenti di oggi c’è più attenzione al benessere degli animali e un maggior controllo delle malattie. “Che nel pollo ci siano gli ormoni è un pregiudizio molto diffuso, purtroppo anche nella classe medica”, spiega il dottor Andrea Vania, Responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione Pediatrica dell’Università La Sapienza di Roma: “Non è così è non c’è ragione perché ci siano. Prima di tutto perché sono proibiti dalle legislazioni sia europee che nazionali, e poi perché non avrebbe alcun senso per farli crescere meglio. Il pollo ha un ciclo di vita piuttosto contenuto, quindi non serve a niente metterci gli ormoni”.

Secondo il dottor Vania, “ci sono molte valide ragioni per le mamme per decidere di utilizzare la carne di pollo e non limitarne l’uso già a partire dal divezzamento del bambino. Tra le caratteristiche nutrizionali più importanti da ricordare c’è sicuramente l’alto valore biologico delle proteine, che sono di ottima qualità e vengono utilizzate molto bene dal nostro organismo, anche perché contengono tutti gli aminoacidi essenziali, cioè quelli che noi da soli non possiamo produrre e dobbiamo per forza importare dall’esterno. Da queste proteine manca o comunque è scarso il collagene, quindi quella di pollo è una carne anche molto digeribile e facilmente masticabile”.

Non si deve neppure dimenticare la qualità dei grassi, “prevalentemente mono e polinsaturi, mentre sono pochi i grassi saturi”. Il fatto quindi di avere pochi grassi non è un concetto da sottovalutare, sottolinea il medico, “soprattutto in quest’epoca in cui abbiamo una incidenza elevata di obesità già in età pediatrica”.

“E’ importante che le mamme scelgano carni italiane – aggiunge Vania – Sono carni allevate in maniera sicura, l’origine è facilmente verificabile sull’etichetta, su cui è riportata anche la data di scadenza, altro dettaglio fondamentale”. Un ultimo punto molto importante: la conservazione della carne: “In casa va sempre fatta in frigorifero e sempre a temperature inferiori ai 5 gradi”.

Per maggiori informazioni sulle carni avicole, visitate il sito www.vivailpollo.it

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.