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Riconosciuta la validità scientifica della Clessidra Ambientale

La notizia è destinata a lasciare una traccia indelebile nel mondo della nutrizione, della tutela dell’ambiente e della salute: il mondo accademico internazionale accoglie il modello introdotto dal Progetto Carni Sostenibili. La prestigiosa rivista scientifica a carattere ambientale “Science of the Total Environment”, infatti, ha riconosciuto la validità scientifica della Clessidra Ambientale, il nuovo modello da noi introdotto che mette in relazione i consumi della Dieta Mediterranea con l’impatto ambientale dei diversi alimenti assunti.

La Clessidra Ambientale rappresenta graficamente l’impatto ambientale della dieta settimanale, espresso in emissioni di gas a effetto serra (impronta carbonica) e dimostra che in un regime alimentare equilibrato, le diverse categorie di alimenti contribuiscono in modo quasi equivalente agli impatti ambientali della dieta.

Attraverso l’analisi LCA (Life Cycle Analysis), metodo che valuta l’insieme delle interazioni che un prodotto ha con l’ambiente considerando il suo intero ciclo di vita, e due differenti modelli alimentari – la Dieta Mediterranea e la nuova Dieta Nordica – gli autori dell’articolo scientifico Maria M. Ulaszewska , Gloria Luzzani , Sonia Pignatelli  e Ettore Capri  hanno così dimostrato che il consumo di alimenti ricchi in proteine (carne, pesce, uova, legumi, salumi) ha un impatto ambientale simile a quello generato dal consumo di frutta e ortaggi.

Elaborata a partire dai consumi settimanali suggeriti dalle linee guida nutrizionali, moltiplicati per gli impatti ambientali medi delle varie categorie di alimenti, la Clessidra Ambientale – che rappresenta così la quantità di emissioni di gas a effetto serra, stimate su base settimanale, dovuta alla produzione e al consumo di questi alimenti – ha mostrato che l’assunzione di carne nelle quantità prescritte dalle linee guida per una sana e corretta alimentazione è sostenibile per l’ambiente e non comporta un aumento significativo dell’impatto ambientale.

Nonostante sia opinione diffusa ritenere l’impatto ambientale generato dal consumo di carne superiore a quello di frutta e verdura, infatti, la quantità raccomandata settimanalmente di alimenti ricchi in proteine genera un impatto sui gas serra che corrisponde a 5,7 CO2 eq/settimana nella Dieta Mediterranea e 6,4 CO2 eq/settimana nella nuova Dieta Nordica, simile perciò all’impatto ambientale generato dal consumo di frutta e ortaggi (5,32 kg CO2 eq/settimana per la Dieta Mediterranea e 6,04 kg CO2 eq/settimana per la nuova Dieta Nordica).

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Per il latte e i suoi derivati, invece, entrambe le raccomandazioni suggeriscono un consumo quasi analogo (2,83 kg/settimana per la Dieta Mediterranea e 3,23 kg/settimana per la nuova Dieta Nordica), con un’emissione di gas serra di 5,54 Kg di CO2 eq/settimana per la Dieta Mediterranea e 5,24 kg di CO2 eq/settimana per la nuova Dieta Nordica.

Le raccomandazioni sul consumo di patate, cereali e prodotti da forno, invece, differiscono considerevolmente nei due regimi alimentari: mentre la Dieta Mediterranea consiglia un consumo di 1,75 kg/settimana di pane, 0,4 kg/settimana di patate – seguiti da una piccola quantità di pasta, riso e prodotti da forno -, la nuova Dieta Nordica raccomanda 1,69 kg/settimana di cereali e 1,08 kg/settimana di patate, generando un’emissione di gas serra di 4,20 kg CO2 eq/settimana per la Dieta Mediterranea e 7,09 kg CO2 eq/settimana per la nuova Dieta Nordica.

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La Clessidra Ambientale mostra quindi come le scelte alimentari interessano non solo la salute individuale, ma anche l’ambiente: quando la clessidra perde la sua forma bilanciata o addirittura quando una categoria alimentare viene a mancare all’interno di un regime nutrizionale, la dieta si allontana dalle raccomandazioni alimentari e l’impatto ambientale cambia.

Offrendo una rilettura della piramide alimentare, la Clessidra Ambientale supera la valutazione dell’impatto ambientale in termini assoluti (emissioni di CO2 per kg di carne rapportate a quelle prodotte da un kg di altri ingredienti) e incoraggia un nuovo approccio che pone l’attenzione sulle quantità consigliate nell’ambito di una dieta corretta ed equilibrata.

Per approfondire quanto espresso dalla Clessidra Ambientale, scaricate liberamente il rapporto “La sostenibilità delle Carni in Italia”, con cui abbiamo rivelato un aspetto fondamentale che vale la pena ribadire: per avere una dieta corretta sia dal punto di vista nutrizionale che ambientale, è consigliabile un consumo moderato di tutti gli alimenti.

 

Redazione Carni Sostenibili

Professore Ordinario di Chimica Agraria e Ambientale, Università Cattolica del Sacro Cuore. È membro del gruppo di lavoro PROMETHEUS dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Dal 2009 è direttore del centro di ricerca sullo sviluppo sostenibile OPERA, con sede a Bruxelles e a Piacenza. Dall’inizio della sua carriera databile 1987 ha svolto ricerche sugli impatti dei contaminanti nell’ambiente e nei prodotti alimentare, sugli organismi animali e sull’uomo, studi che oggi integra nelle sue indagini di valutazione del rischio.