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Il falso mito dei polli allevati in gabbia

Uno degli attacchi più diffusi riguardo i polli da carne è che siano allevati in gabbie anguste. Si ignora però che questo accadeva fino a ben 40 anni fa. Ormai tutti i polli da carne vengono allevati a terra e a sessi separati in appositi capannoni, dove la densità viene solitamente mantenuta attorno ai 30 kg di peso vivo per metro quadro (che corrispondono ad un massimo di circa 12 polli, considerando un peso medio alla macellazione di 2,5 kg). L’allevamento a terra è, tra l’altro, la scelta da preferire considerando le positive ricadute sulle caratteristiche organolettiche delle carni che risultano in questo modo molto più gradite ai consumatori.

Le attuali disposizioni di legge in Italia (D.Lgs. 27.09.2010 n. 181) prevedono che sia il proprietario che il detentore siano responsabili del benessere degli animali e dell’applicazione delle misure previste. Tale norma prevede densità massime di allevamento pari a 33 e 39 kg/m2 in funzione delle condizioni ambientali degli allevamenti.

In una recente intervista, rilasciata a marzo 2014 per la rivista Food, Aldo Muraro, presidente di Unaitalia fa notare come sulle carni avicole resistano ancora molti pregiudizi e falsi miti: “Per esempio solo tre italiani su dieci sanno che il 99% del pollo che consumiamo in Italia è allevato nel nostro paese e che basterebbe leggere l’etichetta per verificarlo. E oltre l’80% degli italiani ignora che i polli da carne sono tutti allevati a terra e non in gabbia”.

Per informare correttamente i consumatori, Unaitalia ha lanciato il blog Viva il Pollo, uno spazio in cui rispondere anche a dubbi e curiosità.

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Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.