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JBS chiude il suo business di proteine vegetali negli US per crollo delle vendite

La nota azienda brasiliana di distribuzione della carne vera fa dietro-front sul versante della produzione di alimenti su base vegetale.

Sulla scia di McDonald che ha abbandonato i suoi prodotti vegetali di finta carne, anche JBS S.A, il più grande fornitore mondiale di carne, chiuderà il suo stabilimento Planterra Foods di prodotti plant-based a Denver in Colorado, dopo soli due anni dal lancio del suo marchio Ozo di proteine alternative. Questo a causa del crollo delle vendite che ha colpito tutto il settore dei sostituti vegetali della carne, perdendo drasticamente quote di mercato. Tutte le previsioni che sostenevano addirittura che questi cibi alternativi avrebbero messo fine al mercato della vera carne, non hanno portato ai risultati attesi. Anzi a quanto pare questi prodotti fake non hanno convinto, né conquistato i consumatori.

E l’escalation del fallimento pare inarrestabile, in quanto di recente anche il canadese Maple Leaf Foods ha deciso di ridurre le dimensioni del segmento dei suoi prodotti a base vegetale Greenleaf Foods del 25%, dopo aver appurato che la domanda crescerà meno di quanto gli esperti del settore avevano inizialmente previsto. Negli Stati Uniti quest’anno, le azioni di Beyond Meat sono crollate più del 75%, in risposta alla drastica caduta delle vendite. E così anche il brasiliano JBS ha deciso di chiudere il suo business vegetale negli U.S., dove vendeva al dettaglio e alla ristorazione, sotto il marchio Ozo, hamburger vegetali, salsicce, pancetta, pepite e polpette a base di una miscela di proteine di piselli e riso, fornite da MycoTechnology in Colorado, che usa le radici fermentate dei funghi di Shiitake.

Il settore delle #AlternativeVegetali alla #carne è un un buon business solo per pochi. Condividi il Tweet

Queste chiusure sono un chiaro segnale dei problemi crescenti che stanno colpendo il settore delle proteine vegetali. Come spiega Gary Stibel, amministratore delegato del New England Consulting Group: “Il settore è sotto pressione perché le alternative vegetali alla carne non hanno un buon sapore e i prezzi sono troppo alti. Alla fine può essere un buon business solo per pochi. Ma oggi è un buco nell’acqua per tanti, che stanno gettando via troppi soldi, inseguendo poca domanda con troppa offerta. JBS ha preso una saggia decisione di chiudere Planterra”.

Questa estate Beyond Meat ha abbassato le sue previsioni di fatturato per l’anno e ha annunciato tagli ai posti di lavoro, a causa dell’inflazione e degli sforzi per rendere la sua carne a base vegetale più accessibile. JBS ha anche dichiarato di continuare comunque il mercato dei sostituti vegetali della carne in Brasile e in Europa, dove c’è per adesso ancora un interesse verso questi prodotti. Anche se il presentimento è che la stessa sorte non tarderà ad arrivare.

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.