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divieto di carni artificiali e meat sounding

Approvato il divieto di carni artificiali e meat sounding

Sarà vietato per legge usare denominazioni tipiche della carne e suoi derivati per definire i prodotti trasformati di finta carne di origine vegetale.

La Proposta di Legge sulla carne artificiale è stata approvata dall’intero Senato, a larga maggioranza: 93 voti favorevoli, 28 contrari e 33 astenuti. La IX Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare del Senato, presieduta dal Senatore Luca De Carlo, ha così approvato nella serata del 19 luglio il DDL 651, Disegno di Legge che vieta la commercializzazione, l’importazione e la produzione di cibo sintetico in Italia. All’interno del provvedimento in materia di divieti riguardanti la carne, alimenti e mangimi sintetici, è stato anche approvato un emendamento firmato dai Senatori Gian Marco Centinaio e Giorgio Maria Bergesio, per tutelare i cibi a base di carne dal meat sounding. Sarà dunque finalmente vietato usare denominazioni tipiche della carne e suoi derivati per definire i prodotti trasformati di finta carne di origine vegetale. 

Una doppia grande vittoria che segna un passo importante per il nostro Paese, ponendolo all’avanguardia nel mondo nella tutela del cibo tradizionale Made in Italy. “È bene che il Senato abbia approvato tale norma che vieta l’uso di nomi carnei sui prodotti che la carne non la contengono”, commenta Pietro D’Angeli, presidente di Assica: “Si tratta di una battaglia culturale e di buon senso per la corretta concorrenza tra operatori del settore alimentare. E poi, personalmente, non ho mai capito perché i prodotti c.d. plant based che ci tengono tanto a distinguersi dalla carne per dieta, valori nutrizionali, persino impatto ambientale, finiscano sempre per proporsi al pubblico con i nomi dei prodotti da cui prendono le distanze.”

“Accogliamo con favore questa importante decisione”, ha affermato il Presidente di Assocarni Serafino Cremonini: “Si tratta di un passo decisivo per la tutela dell’intero comparto zootecnico in quanto la commercializzazione di prodotti a base vegetale, che utilizzano denominazioni usuali e descrittive riferite alla carne, può chiaramente indurre i consumatori italiani a pensare, erroneamente, che queste imitazioni siano sostituti uguali alla carne.”

La questione non è impedire il consumo dei surrogati vegetali della carne, ma semplicemente chiamare i prodotti con il loro nome”, prosegue Cremonini: “È evidente che questi prodotti non hanno affatto lo stesso valore nutrizionale della carne naturale. Anche se i consumatori sanno che in un “hamburger vegano” non c’è carne” – ha concluso Cremonini –potrebbero essere indotti a credere che si tratti di un prodotto con equivalente valore nutrizionale, mentre sono cibi vegetali ultra trasformati con l’aggiunta di additivi chimici per alterarne sapore e consistenza”.

Determinante in questa decisione il testo scritto e inviato al Senato da Giuseppe Pulina, professore ordinario di Etica e Sostenibilità degli Allevamenti e tra gli scienziati più autorevoli al mondo, che ha aiutato i Senatori ad avere un quadro più chiaro e veritiero della situazione. Nel documento “Carne artificiale, salute e ambiente: cosa sappiamo e cosa non sappiamo, richiesto proprio dal Senato italiano al Professore per approfondire un argomento di cui solo in pochi sanno affrontare la complessità con rigore scientifico, Pulina ha messo a fuoco la questione sulla sicurezza alimentare e gli impatti ambientali delle carni artificiali, sulla base degli studi scientifici più recenti. 

La ratio della #normativa non è impedire il consumo dei #SurrogatiVegetali della #carne, ma semplicemente chiamare i prodotti con il loro nome. Condividi il Tweet

Dal report emergono chiaramente tutti i potenziali pericoli per la salute dovuti all’utilizzo di ormoni e antibiotici e alla fase altamente proliferativa ipertrofica delle cellule nei bioreattori, che possono interferire con il metabolismo umano e innescare forme tumorali. Anche dal punto di vista ambientale non c’è alcun vantaggio, in quanto, secondo stime molto precise, l’impatto climalterante delle carni artificiali è da 10 a 50 volte superiore di quello delle carni tradizionali. 

Il provvedimento approvato dal Senato passa ora alla Camera dei deputati dove dovrà affrontare un ulteriore dibattito e approfondimento da parte delle Commissioni e dell’aula, prima di concludere il suo iter. Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della Legge, il MASAF dovrà emanare un decreto che disporrà un elenco delle denominazioni di vendita degli alimenti che, se ricondotte a prodotti vegetali, possono indurre il cittadino che consuma in errore sulla composizione dell’alimento. Siamo fiduciosi che il provvedimento diventerà presto Legge, per un futuro in cui la tutela dell’ambiente, della salute del consumatore dal cibo sintetico e da denominazioni ingannevoli sarà la priorità. 

Il Progetto “Carni Sostenibili” vuole individuare gli argomenti chiave, lo stato delle conoscenze e le più recenti tendenze e orientamenti tecnico scientifici, con l’intento di mostrare che la produzione e il consumo di carne possono essere sostenibili, sia per la salute che per l’ambiente.