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“La carne rossa non è un rischio per la salute”

Nonostante l’incessante clamore mediatico sull’argomento, un nuovo studio ribadisce che la carne rossa non è un rischio per la salute.

Finalmente, dopo tanti risultati contrastanti che hanno disorientato consumatori e operatori sanitari, si aggiunge un tassello importante alla questione “carne rossa e salute”. “La carne rossa non costituisce un rischio per la salute”: è questo il risultato definitivo emerso da un nuovissimo studio pubblicato su Nature Medicine e svolto dall’IHME, l’Institute for Health Metrics and Evaluation, che mette in discussione l’ipotesi di rischio tra consumo di carne e salute.

Molte delle precedenti meta-analisi che hanno collegato il consumo di carne rossa a vari problemi di salute come malattie cardiache, ictus e cancro, presentano limitazioni metodologiche e non valutano la forza dell’evidenza. In questo studio, gli scienziati dell’IHME dell’Università di Washington hanno esaminato decenni di ricerca sul consumo di carne rossa, mettendo a punto un nuovo procedimento di analisi più scrupoloso che supera i gravi limiti delle ricerche passate.

In particolare, in questa nuova revisione sistematica gli autori hanno trovato solo prove troppo deboli e quindi non significative che il consumo di carne rossa possa essere collegato al cancro del colon-retto, al cancro al seno, al diabete di tipo 2 e alla cardiopatia ischemica, e non è emerso nessun legame tra consumo di carne rossa e l’insorgenza di ictus ischemico. Per l’ictus emorragico ci sarebbe anche una riduzione del rischio legato al consumo di carne rossa.

La #CarneRossa non costituisce un rischio per la salute: è il risultato emerso da un nuovo studio pubblicato su #NatureMedicine e svolto dall’IHME, l’Institute for Health Metrics and Evaluation. Condividi il Tweet

“L’evidenza di un rischio vascolare o di salute direttamente collegato al consumo regolare di carne rossa è talmente basso al punto che probabilmente non c’è alcun rischio“, commenta il Dr. Steven Novella, Neurologo e Presidente della New England Skeptical Society. “Ci sono tuttavia più evidenze di un rischio per la salute dal consumare troppo poche verdure. Questo è il vero rischio di una dieta ad alto contenuto di carne”.

Dunque non possono essere fatte raccomandazioni forti o conclusive verso la limitazione o l’esclusione della carne rossa dalla dieta, in quanto l’incidenza di patologie e di mortalità collegata al suo consumo è troppo debole e insufficiente. È necessaria una ricerca più rigorosa e potente soprattutto per scovare le vere cause dell’insorgenza di patologie dovute ad un’alimentazione scorretta.

A tal proposito, il team dell’IHME ha messo a disposizione la sua funzione di analisi su tutti i tipi di rischi per la salute, creando un enorme database liberamente accessibile a tutti. “I ricercatori sulla salute possono utilizzare questo strumento di analisi per identificare le aree in cui le prove attuali sono deboli e necessitano di studi più definitivi”, spiega la Dr. Emmanuela Gakidou, Professoressa di Health Metrics Sciences presso l’IHME e autore principale dello studio: “Oltre ad aiutare i consumatori, la nostra analisi può guidare la pratica sanitaria e i politici nello sviluppo di programmi di educazione alla salute e al benessere, in modo che si concentrino sui fattori di rischio reali che hanno il maggiore impatto sulla salute”.

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Agronomo e divulgatrice scientifica. Autrice e coautrice di 11 pubblicazioni scientifiche e di numerosi articoli riguardanti l’alimentazione umana e gli impatti della stessa sulla salute e sull’ambiente, nel 2010 ha conseguito il titolo di DoctorEuropaeus e Ph. Doctor in Produzioni Animali, Sanità e Igiene degli Alimenti nei Paesi a Clima Mediterraneo. Cura GenBioAgroNutrition, “un blog a sostegno dell’Agroalimentare Italiano, della Dieta Mediterranea e della Ricerca Biomedica, contro la disinformazione pseudoscientifica”, che aggiorna quotidianamente.