COP26: il “veg” non è la risposta al cambiamento climatico
La COP26 è appena iniziata ed il Professor Chris Elliott, discutendo sul futuro del cibo, spiega perché crede che la risposta non si trovi negli alimenti a base vegetale o in quelli coltivati in laboratorio.
“In questi giorni circa 25.000 persone da più di 200 paesi si sono riunite in Scozia, a Glasgow, per discutere e, si spera, concordare un modo per affrontare il cambiamento climatico. Non avevo programmato di essere lì, ma mi è arrivato un invito inaspettato dal New York Times per essere un membro del comitato nella loro sessione Climate Hub, “The Meat of the Matter”. Abbiamo già avuto una discussione a riguardo ed è stato piuttosto esuberante, a dir poco, e mi aspetto che la sessione lo sarà ancora di più”.
Negli attacchi contro #carne e latte alla #COP26, alcuni sono guidati dai potenziali #profitti dei prodotti a base vegetale e coltivati in laboratorio. Condividi il Tweet“I cibi di origine animale, specialmente latte e carne, sono stati sotto esame e di fatto sono stati attaccati negli ultimi anni. In vista della COP26, questo dibattito si è intensificato. Tutti quelli che, come me, hanno cercato di portare più logica e raziocinio al dibattito, sono stati screditati e considerati come la causa principale di tutti i mali del nostro sistema alimentare e del pianeta. La ragione di ciò non è così chiara come si potrebbe pensare. Alcuni sono guidati dal loro desiderio di salvare il pianeta (direi che, come abitante dello stesso pianeta, il mio desiderio non è da meno), mentre altri sono guidati dai potenziali profitti dei prodotti a base vegetale e coltivati in laboratorio. Non ho alcuna obiezione in merito, purché il cibo che producono sia effettivamente sostenibile e fornisca lo stesso livello di nutrizione dei loro equivalenti derivati dal bestiame. Finora, sulla base delle informazioni disponibili – che non sono facilmente accessibili – sono tutt’altro che convinto che sia così”.
La cosa che non dobbiamo fare con la #COP26 è lavorare per avere un pianeta sano anche a costo di fornire #cibo meno salutare ai cittadini del mondo. Condividi il Tweet“La cosa che non dobbiamo fare è lavorare per avere un pianeta sano anche a costo di fornire cibo meno salutare ai cittadini del mondo. Attualmente ci sono quasi un miliardo di persone che soffrono di malnutrizione sul nostro pianeta a causa della mancanza di calorie, nonostante produciamo molto più del cibo sufficiente a sfamare tutti. Lo sapevate che i nostri scarti alimentari globali rappresentano il 10% di tutte le emissioni di gas serra? Abbiamo circa due miliardi di cittadini sul pianeta che soffrono di malnutrizione a causa del consumo di troppe calorie vuote, la maggior parte delle quali provengono da alimenti vegetali iper-trasformati. E abbiamo un altro miliardo di persone sul pianeta che soffre di fame nascosta, cioè, una mancanza di micronutrienti vitali nella loro dieta, molti dei quali sono disponibili solo in quantità sufficiente attraverso il consumo di alimenti di origine animale”.
Devo prepararmi a discutere sul perché il #formaggio finto a #BaseVegetale, stopposo, con tutto il #ValoreNutritivo di una scatola di cartone, non è il modo in cui salveremo il #clima. Condividi il Tweet“Affrontare queste enormi sfide, oltre a realizzare un sistema alimentare sostenibile, dovrebbe essere l’obiettivo comune per tutti noi. Sono un convinto sostenitore di un approccio flessibile al cibo, e sono anche convinto che la scienza e la tecnologia possano svolgere un ruolo enorme e positivo nel raggiungere un sistema alimentare che non solo arriverà allo zero netto, ma porterà effettivamente un bilancio climatico positivo. La spinta verso l’agricoltura rigenerativa, allontanandosi dalla monocoltura e tornando all’equilibrio con la natura, si può realizzare. Deve prevalere il buon senso e un approccio olistico per avere un pianeta sano e un sistema alimentare sano. Nel frattempo, devo prepararmi a discutere sul perché il formaggio finto a base vegetale, stopposo, con tutto il valore nutritivo di una scatola di cartone non è probabilmente il modo in cui metteremo in pratica tutto questo”.
Traduzione dall’inglese dell’articolo originale “COP26: Plant-based is not the answer to climate change“, scritto dal Professor Chris Elliott e pubblicato sul portale New Food Magazine.