Bimbi più piccoli se la mamma è vegana
Un recente studio mostra che una dieta vegana o vegetariana seguita dalla mamma durante la gravidanza induce a partorire bambini più piccoli di quello che dovrebbero essere per la loro età gestazionale.
Ormai non si contano più gli studi che evidenziano i gravi rischi delle diete esclusivamente a base vegetale, prive di alimenti ad alto valore nutrizionale come la carne e i prodotti animali. A ribadirlo uno studio del 2020 che ha seguito 1052 donne onnivore, 234 vegane e 133 vegetariane durante la gravidanza, con lo scopo di valutare l’effetto della dieta materna sul nascituro.
Studi scientifici dimostrano che la #DietaVegana della madre è associata ad un #rischio più elevato di basso peso alla nascita del #bambino. Condividi il TweetDallo studio è emerso che la dieta vegana della madre è associata ad un rischio più elevato di basso peso alla nascita del bambino, confronto alla dieta onnivora, con bimbi più piccoli rispetto a come dovrebbero essere per età gestazionale. Sulla madre invece la dieta vegana evita l’aumento di peso eccessivo, ma il guadagno di chili durante la gravidanza è un evento assolutamente fisiologico e anzi è fondamentale che avvenga, per la buona salute del bambino e della mamma.
Infatti, il ridotto aumento di peso gestazionale della madre può essere potenzialmente collegato alle dimensioni neonatali costituzionalmente più piccole, come mostra un altro studio che analizza le conseguenze sul nascituro di una dieta vegetariana della mamma in gravidanza.
#ProteineNobili, #FerroEme, #vitaminaD, #calcio, #zinco, #iodio, #omega3 a catena lunga EPA e DHA e #vitaminaB12 sono presenti in ottime quantità nella #carne. Condividi il TweetSono diversi gli studi che rivelano un collegamento tra diete veg e basso peso alla nascita rispetto al normale, segnalando la carenza di nutrienti necessari affinché tutto proceda come dovrebbe. Proteine nobili, ferro eme, vitamina D, calcio, zinco, iodio, omega-3 a catena lunga EPA e DHA e vitamina B12 sono i nutrienti da tenere sotto controllo, essendo presenti in ottime quantità proprio nella carne e nei prodotti animali.
Di rilievo è anche il ruolo della carnitina, un nutriente che si trova nella carne, soprattutto quella rossa, sui processi metabolici che possono avere un impatto sulla salute e sullo sviluppo fetale: lo rivela un recente studio del 2020, indicando una partecipazione straordinariamente attiva della carnitina nel metabolismo sia della donna incinta che del neonato, con implicazioni per la salute anche più in avanti nella vita.
Le #donne che seguono una dieta senza #carne, #vegetariana o #vegana, dovrebbero essere sostenute nutrizionalmente durante la #gravidanza e l’#allattamento. Condividi il TweetLa nutrizione della madre è uno dei tanti fattori che sembrano influire anche sul rischio di parto pretermine, come rivelano alcuni studi che mostrano che uno stato di anemia e carenze di nutrienti importanti come ferro eme e vitamina B12, così diffuse tra chi segue un regime vegano, aumentano il rischio di bambini nati prematuramente e con basso peso.
Per questo le donne che seguono una dieta senza carne, vegetariana o vegana, dovrebbero essere sostenute nutrizionalmente durante la gravidanza e l’allattamento. A riguardo gli studiosi sono tutti concordi nel sostenere che se si segue una dieta a base vegetale durante la delicata fase gestazionale, in cui tutti i fabbisogni aumentano, si rende necessaria la supplementazione, al fine di evitare la malnutrizione materna e la conseguente crescita fetale compromessa.