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Alimenti fortificati, integratori e cibo: è la stessa cosa?

Che differenze ci sono tra alimenti arricchiti, cibi fortificati ed integratori? È davvero consigliabile sceglierli al posto del cibo vero, “naturale”? Qualche chiarimento su un tema che genera grandi profitti, e altrettanta confusione.

Integratori, cibi fortificati e cibi arricchiti sono sempre più diffusi e utilizzati allo scopo di coprire i fabbisogni giornalieri di tutti i nutrienti e condurre una dieta che sia la più completa e sana possibile. Ma assumere i nutrienti in questo modo è la stessa cosa dell’assorbirli dal cibo? Secondo molti esperti, dall’alimento naturale vengono assorbite meglio le sostanze. Vediamo perché.

Innanzitutto chiariamo la differenza tra cibo arricchito e cibo fortificato: la fortificazione avviene quando vengono aggiunte sostanze che non erano presenti nell’alimento originale (ad esempio la vitamina D nel succo di arancia o nel latte di soia); mentre l’arricchimento si ha quando i nutrienti vengono persi durante le lavorazioni dell’alimento e gli vengono aggiunti successivamente (ad esempio le vitamine del gruppo B nella farina bianca). Dunque si tratta in entrambi i casi di prodotti trasformati dall’industria dove i nutrienti non sono presenti in modo naturale ma vengono addizionati, con lo scopo di rendere la dieta nutrizionalmente completa.

Se da un lato questo tipo di prodotti, alla stregua degli integratori, può essere di aiuto laddove ci siano gravi carenze dovute ad una dieta sbilanciata o in condizioni particolari come gravidanza, allattamento o nelle persone anziane, bisogna tenere in considerazione che la maggior parte dei cibi fortificati o arricchiti non è composta da cibi naturali, ma pesantemente lavorati, spesso con un alto contenuto di sodio, grassi e zuccheri, per cui “fortificato” non vuol dire automaticamente “sano”.

La maggior parte dei #cibi fortificati o arricchiti non è composta da #CibiNaturali, ma pesantemente lavorati, spesso con un alto contenuto di #sodio, #grassi e #zuccheri. Condividi il Tweet

Anzi i processi industriali fanno perdere quella ricchezza nutrizionale dell’alimento originale, fatta di una complessità di composti che interagiscono tra loro, diventando dei prodotti poveri e rendendo più difficoltoso l’assorbimento e l’utilizzo delle singole sostanze aggiunte successivamente rispetto a come avverrebbe con l’alimento integrale.

Per fare un esempio, il latte scremato fortificato con le vitamine A e D è stato lavorato per rimuovere il grasso per poi aggiungere di nuovo le vitamine liposolubili perse. Ma essendo liposolubili non verranno assorbite più allo stesso modo di prima perché nel latte scremato manca appunto il grasso che fa da veicolo per un assorbimento e utilizzo ottimale di queste vitamine, perdendo l’efficienza e i benefici del latte intero iniziale.

I processi industriali fanno perdere la ricchezza nutrizionale dell’#alimento originale, fatta di una complessità di composti che interagiscono tra loro. Condividi il Tweet

Allo stesso modo succede per gli altri alimenti, costituiti da una moltitudine naturale di complementi, presenti contemporaneamente che massimizzano l’assorbimento e l’utilizzo delle sostanze nel nostro organismo, come antiossidanti, micronutrienti, peptidi bioattivi, oligoelementi, steroli ecc.. matrice impossibile da riprodurre fedelmente, col risultato di ottenere una brutta copia artificiale. Basti pensare ai veg burger iper processati che per somigliare alla carne hanno subito lavorazioni industriali così estreme da far perdere tutti i nutrienti dei legumi, alcuni dei quali vengono poi aggiunti singolarmente nella loro versione sintetica, insieme a tutta una serie di additivi, risultando in un artefatto che ha ormai perso i reali benefici dei vegetali.

E pensare che c’è chi auspica che questi prodotti sostituiscano il nostro Made in Italy, danneggiando non solo tradizioni agroalimentari millenarie ma anche la nostra salute. Nutrirsi con questa sorta di integratori non è la stessa cosa del mangiare cibo vero: come rivela uno studio del 2019 che ha mostrato che i benefici di un adeguato apporto di nutrienti per il sistema cardiovascolare e il minor rischio di morte prematura sono evidenti solamente quando le sostanze nutritive provengono direttamente dagli alimenti naturali e non dagli integratori sintetici, osservando che il nostro corpo può elaborare in modo diverso le sostanze sintetiche aggiunte in un secondo momento rispetto alle loro versioni naturali presenti in origine nel cibo.

I #VegBurger #iperprocessati per somigliare alla #carne hanno subito lavorazioni industriali così estreme da far perdere tutti i #nutrienti dei #legumi. Condividi il Tweet

Non mancano poi studi che mostrano di fare attenzione ad integratori e alimenti fortificati che possono presentare livelli sbilanciati o troppo alti di alcune sostanze causando tossicità, come nel caso di un latte di soia fortificato con iodio che ha provocato disfunzione tiroidea in adulti e neonati, oppure un maggior rischio di morte, di cancro e di alterazioni immunitarie per eccesso di calcio e omega 3, proprio quando questi provengono da integratori o cibi arricchiti.

Dunque gli integratori e cibi fortificati non riescono a sostituire i cibi naturali a livello di nutrienti forniti all’organismo in una dieta varia e bilanciata. Il cibo è una matrice complessa di sostanze difficile da riprodurre e da imitare e nonostante gli sforzi dell’industria e la pretesa di nutrire il mondo con prodotti di sintesi, il più grande potenziale di salute risiede in una dieta sana fatta di cibo naturale, unica vera fonte di benefici per il nostro organismo.

Agronomo e divulgatrice scientifica. Autrice e coautrice di 11 pubblicazioni scientifiche e di numerosi articoli riguardanti l’alimentazione umana e gli impatti della stessa sulla salute e sull’ambiente, nel 2010 ha conseguito il titolo di DoctorEuropaeus e Ph. Doctor in Produzioni Animali, Sanità e Igiene degli Alimenti nei Paesi a Clima Mediterraneo. Cura GenBioAgroNutrition, “un blog a sostegno dell’Agroalimentare Italiano, della Dieta Mediterranea e della Ricerca Biomedica, contro la disinformazione pseudoscientifica”, che aggiorna quotidianamente.